venerdì 25 dicembre 2015

Natale

Ore 8:00, la sveglia suona e stancamente esco dal letto; mi guardo in giro un po' stordito e vedo il calendario dell'avvento con tutte le finestrelle aperte.. Natale è arrivato.. il fatto di aver messo la sveglia è diretta conseguenza di ciò che è stato ieri sera e di ciò che sarà oggi.
Ieri sera breve summit pre-natalizio tra pochi eletti per organizzare il capodanno e approfittare dell'occasione per una pizza a domicilio, qualche birra, pandoro e spumante; oggi mi aspetta il super classico giro parenti. Sveglia alle 8:00 quindi, colazione leggera, doccia, barba per poi iniziare il lungo pellegrinaggio gastronomico; verso le 10 partenza da Vicenza in compagnia di un po' di musica per giungere puntuali alla prima stazione: il pranzo di famiglia in quel di Trento. Nel tardo pomeriggio mi aspetta la seconda stazione, l'apericena dagli zii di Caldonazzo ed infine si giunge al buen ritiro montano di Sevignano a notte ormai calata.
Prima degli auguri vi aggiorno un po' sul trascorrere della vita sotto la coperta di nebbia e smog tipicamente invernale che tiene al caldo Vicenza. In primis il lavoro, i progressi sono piccoli ma continui; in pieno stile Kaizen sto introducendo vari miglioramenti a bassissimo costo (anzi, molti proprio a costo 0) e l'insieme di questi ha portato ordine e metodo in diverse aree aziendali. I benefici si vedono e la direzione aziendale pare soddisfatta tanto che mi ha costretto a ritirare il pacco di Natale come fossi un loro dipendente a tutti gli effetti. Con un po' di imbarazzo mi sono quindi portato a casa un gran bel regalo, nella busta con gli auguri peraltro ho anche trovato un sostanzioso "premio produzione". Davvero mai mi sarei aspettato tanta generosità e riconoscenza, sta di fatto che dopo poco più di un mese di lavoro il progresso complessivo dice +13%  e, visto che Ducati ha aperto un nuovo progetto di circa 7000 selle per il 2016, il boss ha dichiarato ufficialmente che la mia letterina a Babbo Natale sarà esaudita con il rientro dalle vacanze. L'azienda si doterà (finalmente) di un magazziniere che si occuperà della movimentazione interna, sgravando il lavoro degli operatori, del carico/scarico dei camion (compito ora svolto dal mio collega Mattia) e dovrà tenere in ordine il magazzino. Magazzino che in questi giorni di inventario e di pulizie sarà riordinato secondo una nuova logica moderna ed efficiente; per sfruttare al meglio lo spazio ho dato disposizioni precise e, dopo aver catalogato le materie prime secondo il loro indice di rotazione, il magazzino sarà ora diviso in aree ben definite in base alla categoria funzionale (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) e in base appunto al loro indice di consumo (alto, medio o basso-rotanti). Oltre alla sistemazione del magazzino e dell'assunzione di un magazziniere nella mia letterina parlavo anche di layout del reparto assemblaggio..negli ultimi giorni ho scattato alcune foto dello stato attuale, al rientro fotograferò la nuova situazione per farvi vedere il risultato del restyling.
Come dice spesso un mio professore: ogni ingegnere è specializzato nel progettare e creare qualcosa, il gestionale progetta risparmi e crea l'ordine..


Questo il ricco pacco natalizio che troneggia sul tavolo della cucina, non resta che mangiarne il contenuto con calma e a piccole dosi..
Tantissimi auguri di un sereno Natale a tutti

mercoledì 16 dicembre 2015

Ancora una volta

Sono le 23 di sera, arrivo a casa stanco ma felice; mentre mi sto cambiando l'occhio cade sul tavolo dove ho posato la cravatta e il badge, l'ispirazione prende vita e scatto una foto.
Era da tempo che non scrivevo sul blog, sempre più preso dall'accavallarsi degli impegni; la giornata del 15 dicembre rimarrà però impressa nella mia mente grazie all'immagine qui a lato. Sono ormai più di tre anni che partecipo alle attività di JEst, a volte in prima linea ma molto più spesso nelle retrovie, a fare basso-manovalanza. Sembrerà strano ma sono proprio quest'ultime le occasioni che mi gratificano di più, mi fa sempre piacere scrutare gli sguardi dei partecipanti ai nostri eventi alla ricerca di un segno di soddisfazione. L'edizione di Becoming Manager n°10 è stata un successo e i numeri non fanno altro che confermarlo come uno degli appuntamenti più importanti del calendario universitario di Vicenza. Ma non sono i numeri che mi fanno sentire ancora una volta orgoglioso di essere parte di questa fantastica macchina che si chiama JEst, sentire le voci dei protagonisti della giornata durante la cerimonia di chiusura e vedere le facce degli studenti e dei manager in sala, questo è il termometro della riuscita dell'evento. Poco importa se le parole di Gloria sono affannose a causa dell'agitazione o se il discorso del presidente Silvia è più volte interrotto da singhiozzi emozionati, sono gli applausi e la sensazione che tutto sia andato come doveva andare che mi dicono "ancora una volta..ancora un'altra.."
Il badge e la cravatta come simboli della giornata; il badge come segno distintivo che io c'ero e l'ho vissuta appieno questa giornata. Perché in occasioni del genere esserci è fondamentale, non basta programmare per mesi un evento, ci vogliono le persone che realizzino il tutto per completare l'opera. Poco importa se devi "semplicemente" accogliere qualche studente, indirizzarlo oppure spostare qualche tavolo; in giornate come questa serve l'aiuto di tutti, piccoli ingranaggi di un enorme meccanismo. Se tutto va liscio non è fortuna o destino, è che tutti hanno fatto il loro dovere.
La cravatta, perché l'abito non farà il monaco ma aiuta; a Becoming Manager tutti i JEsters che partecipano si presentano solitamente in giacca e cravatta e non lo si fa per sentirsi migliori o superiori agli altri, è questione di etichetta. A Becoming Manager partecipano aziende di respiro nazionale e internazionale, gente che in giacca e cravatta ci vive e per essere all'altezza devi porti alla loro altezza, anche nel modo di vestire e parlare; puoi fare il miglior evento al mondo ma se accogli gli invitati in pigiama e pantofole parlando in dialetto risulta molto difficile essere credibili.
La parte migliore però arriva sempre in fondo. Ad ogni evento ben riuscito deve seguire un adeguato festeggiamento, il nostro è stato a base di prosecco, pizza (e qualcuno s'è pure pappato una costata di notevoli dimensioni), birra e vino; il tutto condito da grasse risate. Finalmente usciti dai formali panni dei manager impegnati si è piacevolmente discorso di donne, sport e telefonini come s'addice a studenti universitari poco più che ventenni..almeno gli altri..
Ancora una volta, proud to be a JEster!