martedì 30 giugno 2015

Questo ed altro, per la canotta

La corsa, su strada o montagna che sia, è notoriamente uno degli sport più individuali che esistano. Più volte ho scritto vari miei pensieri al riguardo ma, durante la stagione, ci sono dei momenti in cui il singolo atleta vale solo per i punti o il tempo che timbra: i campionati regionali societari. Titoli molto spesso snobbati dai team blasonati ma che da sempre sono il termometro di quanto una squadra sia unita ed equilibrata. La mia società fa vanto di essere una delle migliori in regione e questi appuntamenti sono molto sentiti e i tecnici sollecitano i propri atleti a partecipare per onorare la canotta che si indossa. 
Domenica 28 giugno si sono disputati, nella splendida cornice della Vallagarina, i campionati regionali societari di corsa in montagna sotto l'organizzazione (impeccabile) della società di cui sono onorato di far parte. Il coach ci teneva particolarmente a portare a casa la coppa e ha chiamato a raccolta tutti gli atleti disponibili; il team ha risposto presente e si è presentato sulla linea di partenza numeroso e agguerrito. Il risultato finale è stato spettacolare; la truppa, guidata dal "el Leoro" Davide Parisi, ha centrato l'obiettivo grosso conquistando il gradino alto del podio nella categoria assoluti. Del team vittorioso facevano parte altri 6 elementi: Carlo Salvati Proietti, Denis Robol, Giordano Passerini, Giovanni Dallacosta, Giulio Scrinzi e ovviamente "el Gringo".
Prima di raccontare della mia gara mi regalo un piccolo elogio in quanto la mia presenza era tutt'altro che scontata. Il buon Davide Parisi ha dovuto ospitarmi a casa sua sabato notte ed io ho dovuto sobbarcarmi più di 200km in macchina tra sabato sera e domenica pomeriggio a causa degli impegni di lavoro. Ma "el Gringo" fa questo ed altro per la canotta..
Regolarmente iscritto mi presento alla partenza carico a pallettoni; il percorso non s'addice alle mie caratteristiche, la lunga discesa con tratti tecnici non mi favorisce e i numerosi strappi iniziali segneranno infatti in negativo il tempo finale ma dietro la linea bianca questi pensieri non mi preoccupano, siamo tutti uguali fino allo sparo. Primi tre chilometri molto difficili per chi, come me, sta nel mezzo del gruppone; la strada spesso stretta costringe gli atleti in fila indiana e in diversi punti la corsa rallenta o si ferma a causa del traffico e dei violenti strappi in salita. Superato indenne il cartello del 4°km trovo finalmente terreno adatto alle mie corte ed agili leve, salita dalle pendenze morbide e regolari dove il mio peso piuma avanza rapido grazie al passo veloce impresso dalle gambe. I 2,5km di ascesa volano via leggeri, superando atleti in difficoltà e raggiungo la vetta in solitaria con ancora benzina da spendere; discesa complicata con numerosi tornanti e cambi di fondo che non agevolano il mio inseguimento, riesco comunque a tenere in vista un paio di atleti poco avanti. Dall'8°km ritrovo terreno favorevole e inizio a spingere con vigore; passo lungo, i pochi strappi del finale li supero si slancio. Spettacolo puro la corsa ampia e generosa che mi spinge lungo i filari di vite, uscendo dall'ultimo mi sparo come un proiettile sulla rampa finale che divoro rapidamente; ultimi 200m come se fossero i primi, entro sul rettilineo d'arrivo come un velocista. Il tempo finale ha poca imprortanza, i punti guadagnati anche meno; l'importante era esserci e finire bene. Test decisamente confortante per i prossimi impegni estivi, già venerdì la strada dirà se la mia condizione è quella desiderata.
L'attesa per le classifiche ufficiali è solo una formalità, la coppa guadagnata va a fare compagnia alle molte altre esposte sugli scaffali della sede sociale. Un altro trofeo per la squadra, un'altro tassello di gloria da infilare nel mosaico delle mie piccole imprese sportive..

"el Gringo" impegnato in salita

Il sontuoso sprint finale

domenica 21 giugno 2015

Fino a qui, tutto bene..

Domenica sera, seduto sul divano ho davanti a me il computer; esce musica dalle casse, sto aspettando che si carichi il film che mi sono scelto per stasera. Il sole è ancora alto all'orizzonte, è il primo giorno d'estate, la giornata più lunga dell'anno. Per me sono state lunghe le ultime quindici giornate vissute tra lavoro, studio e corsa senza pause. Sono arrivato a questo weekend stanco e stressato dagli impegni, ho deciso di staccare un po' e ieri sera sono uscito con un caro amico per una pausa a base di pizza, birra e biliardo.
Quindici giorni di lavoro sballottato in giro per negozi per seguire l'onda delle promozioni che Vodafone si ostina a lanciare a ripetizione per gonfiare i numeri da presentare agli azionisti..e io povero operaio gettato nei vari punti vendita a pigiare tasti e cercare di spiegare, spesso inutilmente, le offerte agli stranieri che si presentano al bancone. D'altronde il target è quello, gente che compra i telefoni a costo irrisorio per poi rivenderli o regalarli in patria. Intendiamoci, a me va bene così, i numeri di cui sopra sono quelli che mi permettono di pagare l'affitto e fare la spesa senza l'assillo di contare i centesimi. La parte stressante del lavoro è rappresentata dalla quantità di ore di lavoro e dalla la scarsissima educazione dei clienti stranieri (ma come già raccontato più volte neanche gli italiani si distinguono per cortesia) a cui va aggiunta la (finta o vera che sia) pessima conoscenza dell'italiano di tali persone.
Gli allenamenti vanno avanti seguendo fedelmente la linea tracciata dall'allenatore: lavori sulla velocità, sui ritmi vivaci e un po' di agilità. Il tutto in attesa di sfogare le scarpette sul percorso di qualche gara. Tanta fatica, sia per la somma di impegni sia per il clima ballerino di Vicenza; il mese era iniziato con forte caldo mentre nell'ultima settimana si stanno susseguendo temporali e schiarite. La temperatura è rientrata su valori accettabili ma l'umidità si fa sentire parecchio soprattutto nelle prime ore del giorno e sul calare del sole.
Nel tempo in cui non lavoro o non sono a correre si studia e si fa sul serio; in quindici giorni ho ribaltato quasi per intero due materie e nei prossimi giorni ne aggiungerò una terza. A inizio mese ho messo giù un piano studio per organizzarmi gli esami di questa sessione e, giunti a circa metà del percorso, sono soddisfatto dei progressi fatti. Le prove sul banco cominceranno per me a luglio, si profilano quindi altre due settimane di impegno intenso; l'obiettivo finale sembra raggiungibile.
Spotify ha appena pescato dal suo immenso database un canzone di Marracash di qualche anno fa: "Fino a qui tutto bene"..come direbbe Alanis Morissette "that's a bit ironic, don't you think?" Sorrido compiaciuto mentre clicko su "Pubblica"..

venerdì 5 giugno 2015

into the Wald

sottotitolo: "voi se' mati"

..ovvero le due facce di un'impresa epica ma folle.
La faccia di chi l'impresa l'ha compiuta, "Into the wild" è il titolo di un bellissimo film che racconta le avventure solitarie di un ragazzo che fugge dalla civiltà e si rifugia nell'entroterra selvaggio dell'Alaska. Adattandolo alla situazione è uscita una versione del titolo che evoca gli splendidi boschi che ci hanno cullati durante la nostra impresa attraverso i territori della Val di Cembra, di Salorno e di Capriana.
La faccia di chi ti ascolta parlare di quest'impresa o di chi ci ha incrociato lungo il percorso, la domanda era quasi sempre: "da dove venite?" la nostra risposta: "siamo partiti da Masen e stiamo andando a Capriana" a cui seguiva la scontata controbattuta: "voi siete matti.."
Prima di ripercorrere la giornata mi permetto di dedicare questa pagina del blog al nostro eroico Capitano Luca Capelli; ogni impresa, per essere definita tale, ha bisogno di un filo di pathos sotteso che tenga alta la tensione. Ringraziamo quindi la sciatica che ha colpito il nostro eroe ma che non gli ha impedito di concludere i 42,195km programmati; scesa l'adrenalina le gambe non lo hanno più retto in piedi e per qualche giorno ha deambulato con le stampelle; una beffa clamorosa considerando che Luca è un fisioterapista..
Apriamo le danze con il link alla raccolta fotografica dell'evento; tutti i file multimediali sono stati prodotti da "el Leoro" Davide Parisi dotato di GoPro Hero3 e successivamente editati da "el gringo" Paolo Dallagiacoma.
La cronaca della giornata: il sipario si alza alle 6:45 in una tranquilla zona residenziale poco lontano da Rovereto. A casa Capelli la sveglia suona quasi contemporanea nelle due camere adiacenti, "l'ora è giunta, Uomo" pensa "el Gringo" mentre indossa la nuova divisa dei Top Runners. Colazione ricca di carboidrati diversificati per ottimizzare il carico di benzina, ultimi preparativi e poi a casa del Capitano arriva anche Miguelon "mina vagante". Breve briefing col servizio tecnico per predisporre il trasporto delle sacche all'arrivo e si parte, prima fermata Villa Lagarina per raccogliere l'ultimo componente della squadra. La Panda verde si ferma davanti al cancello, "el Leoro" è già in palla e schizza sul sedile del navigatore; inizia il trasferimento della truppa verso la zona di partenza. Tra chiacchiere più o meno serie il team raggiunge velocemente Masen di Giovo dove è posto il km 0, scesi dalla macchina i runners eseguono alcuni esercizi di riscaldamento e sistemano gli zainetti con i rifornimenti. Alle 8:49 il Capitano lancia il segnale di partenza e i piedi cominciano a scalpitare sull'asfalto; il primo tratto, in morbida discesa, serve a riscaldare i muscoli. Il gruppo prende confidenza con l'andatura scandita dal Capitano e i 3km iniziali scivolano via facili. In località Pineta di Faedo bivio secco sulla destra e il fondo diventa sterrato, inizia la prima salita di giornata verso il lago Santo: 5km irregolari ma che si lasciano correre, le ottime condizioni della strada fanno superare agevolmente anche gli impegnativi strappi che talvolta si presentano sotto le scarpette. In questo tratto si alternano in testa "el Leoro" (in grandissima forma) e "el Gringo" che sfrutta il suo peso piuma per rullare alte frequenze. Attraversato il folto e fresco bosco di faggi e larici il gruppo sbuca sulla strada provinciale e raggiunge il lago a quota 1200m; breve giro dello specchio alpino e meritata sosta ristoratrice prima di riprendere la via maestra. Dal lago Santo (9°km) al passo Potzmauer (16°km) la truppa corre via veloce sui facili saliscendi immersi nel verde della val di Cembra, a fare il ritmo davanti ci pensa sempre "el Leoro" che riceve a tratti il cambio dal Capitano. Poco dopo il 17°km un paio di strappi decisi portano la corsa in vetta al 1° GPM di giornata in località Valdonega, dove il gruppo transita trainato da "el Gringo" che si dimostra molto a suo agio lungo le erte sterrate di casa sua. Altra breve sosta per poi iniziare la veloce discesa verso il traguardo della 1/2 maratona dove il plotoncino si presenta compatto e timbra un eccellente 2h20'02"; poco più avanti, in località Cauria, è fissato la prima zona ristoro ufficiale e i runners si concedono qualche minuto di relax con dell'ottimo strudel di produzione locale. La seconda parte del percorso si presenta più ostica della prima, si inizia subito con la dura salita di passo Sella di Cauria che mette a dura prova le gambe degli atleti che continuano compatti dandosi cambi regolari. Il tratto successivo è quello che risulterà il più critico, 4 km di continui strappi e discese che mettono alle corde "el Gringo" (probabilmente a corto di benzina) e successivamente anche il Capitano (che già da qualche giorno soffriva di sciatalgia). Viste le difficoltà palesate dai due atleti il ritmo viene rallentato e il gruppo transita compatto sia al lago Bianco che al lago Nero. Si giunge quindi in vetta al secondo GPM nei pressi di malga monte Corno (quota 1705m) dove la squadra si prende una pausa ristoratrice prima di affrontare la lunga picchiata che porterà al traguardo di Capriana. I runners ne approfittano oltre che per mangiare e dissetarsi anche per scattare delle foto ai paesaggi e alla fauna locale. Con le poche energie rimaste si scende a valle, più si avvicina il traguardo più il morale si alza ed allevia le fatiche; il gruppo conclude la sua impresa con un giro d'onore attraverso le stradine del paese, il cronometro si ferma poco prima delle 5h di corsa nei pressi della piazza centrale di Capriana. Meritata doccia per tutti i runners in attesa della agognata pasta ristoratrice; il pomeriggio prosegue poi in serenità nel fresco giardino messo a disposizione dall'organizzazione. La sera inizia a calare nella vallata e gli atleti fanno rientro alle loro case consapevoli di aver compiuto un'impresa; in occasioni come questa i numeri (che siano km, passaggi, metri di dislivello) non contano nulla. Sono le sensazioni, le emozioni, il sudore, le gambe che bruciano a fare da termometro e c'è da fidarsi se gli atleti stessi hanno definito epica questa giornata.
Per scrivere una pagina di storia come quella appena narrata non basta che qualcuno si svegli un giorno con un'idea folle, ci vuole il coraggio di proporla ad altri e taluni devono essere abbastanza pazzi da condividerla e perseguirla. Uomo, le idee nascono dai singoli ma per trasformarle in imprese epiche serve un manipolo di eroi..
Vi lascio con il video diario realizzato molto artigianalmente dalla redazione multimediale dell'evento; a volte le parole non bastano a raccontare al meglio una storia, solo le immagini riescono a trasmettere certe sensazioni..buona visione :-)





lunedì 1 giugno 2015

Garibaldi o garibaldini?

Garibaldi oltre al ben noto condottiero è, in gergo tecnico, il documento con cui si descrive nel dettaglio il percorso di una gara ciclistica dal punto di vista viabilistico. Cercando garibaldino sul dizionario si trovano vari significati: audace, eroico, impetuoso, irriflessivo.. Curioso come entrambe le parole si adattino al post odierno.
Come promesso si parla di corsa, di quella fatta da noi Uomini di fatica. Domani, martedì 2 giugno, giornata di festa molti riposeranno al fresco delle loro case oppure si dedicheranno ad allegre scampagnate. Noi no, approfittiamo del giorno libero per mandare in scena una nuova impresa, questa volta le orme delle nostre scarpette scriveranno un epico copione sugli sterrati tra val di Cembra, valle dell'Adige e val di Fiemme. L'idea garibaldina è stata lanciata un po' di tempo fa dal nostro Capitano Luca Capelli, esperto di strade bianche della sua zona, e si è rapidamente concretizzata in una bozza di percorso che ha, fin da subito, infiammato gli animi dei Top Runners. Il desiderio di compiere qualcosa di grandioso legato alla nostra comune passione ci ha spinti a limare i dettagli in breve tempo e, di conseguenza, a fissare una data sul calendario. I vari impegni di lavoro hanno fatto pendere la scelta verso un giorno festivo in un periodo che potesse garantire un clima favorevole; dopo lunghe consultazioni il cerchietto rosso è stato tracciato su martedì 2 giugno.
E finalmente il 2 giugno è alle porte, lo zaino è pronto, la sveglia puntata e la mente è già proiettata sul percorso. Si parte verso le 8 da Masen di Giovo e si risale la val di Cembra fino a sconfinare in Alto Adige (passaggio da Cauria) per giungere a Capriana nel primo pomeriggio (arrivo previsto verso le 14); percorso interamente immerso nei boschi prevalentemente su strade sterrate e sentieri, tutti già testati e approvati dalla direzione corsa. Lungo i quasi 40 km del tracciato si toccheranno diverse località poco conosciute dal turismo di massa il che aggiunge sapore esplorativo e pionieristico all'impresa che si va delineando. "Luoghi come il lago Santo, il rifugio Potzmauer, malga Monte Corno sono noti soprattutto agli autoctoni ma siamo convinti che la risonanza generata da questa corsa darà risalto a questi splendidi angoli delle nostre montagne" con queste parole Luca Capelli, presidente del comitato organizzatore, chiude la conferenza stampa di presentazione dell'evento. Presenti per l'occasione anche gli atleti che si sono prestati per questa causa, questa la dichiarazione di "el Gringo" al termine della serata: "la Porphyr EcoMarathon nasce come una sfida goliardica tra amici ma l'idea iniziale si è evoluta in una direzione ben precisa: fare qualcosa di veramente epico, vivere un'esperienza veramente fuori dall'ordinario; poter condividere questi momenti con altre persone che hanno la tua stessa passione ti infonde la giusta carica di energia per affrontare e portare a termine qualsiasi impresa..sono convinto che domani scriveremo un capitolo indelebile della corsa in montagna.." I luoghi, che domani saranno i veri protagonisti, attendono impazienti gli atleti pronti a sanare la fatica con acqua fresca e scorci mozzafiato.
Di impresa e di spirito garibaldino abbiamo a lungo parlato, ma di Garibaldi ancora no..in calce allora il link al Garibaldi di questa epica avventura. Per chi volesse fare domani una gita fuori porta nelle zone della corsa troverete nel file lo svolgimento del percorso nonché altimetria e mappa
Buon viaggio Uomini
Masen-Capriana il Garibaldi