giovedì 28 gennaio 2016

Cambio gomme

Giovedì sera, sono quasi le 19 e la notte è ormai calato all'orizzonte; ai margini della zona industriale di Vicenza due macchine affiancate ad un semaforo. Nella corsia interna un'Audi di color nero metallizzato, alla guida un tizio sui 40 anni in camicia e giacca elegante che parla animatamente al cellulare col vivavoce inserito, dalle espressioni della sua faccia si capisce che è stressato e nervoso. Nella corsia a fianco una Panda, modello vecchio quella stile scatoletta di latta, alla guida un ragazzo sulla trentina, faccia seria ma serena; mentre il semaforo è rosso mangia qualcosa tirato fuori dalla borsa. I due hanno molte più cose in comune di quanto si possa pensare, entrambi infatti fanno lo stesso lavoro ed entrambi stanno tornando a casa dopo una lunga giornata; i due si vedono praticamente tutti i giorni sia all'andata che al ritorno, le aziende dove lavorano sono nella stessa zona ed evidentemente hanno orari molto simili. Tutti e due sono atleti, entrambi sono runner, si sono visti a diverse gare e si sono persino incrociati per strada durante i loro allenamenti; sicuramente condividono un valido motivo per cui andare a correre, quello di scaricare le tensioni che si accumulano durante la settimana.
Se da un lato il tizio nell'Audi sta ancora pensando al lavoro e quando arriverà a casa penserà a sdraiarsi sul divano in attesa della cena, dall'altro il ragazzo nella Panda ha lasciato lo stress del lavoro dentro i cancelli della fabbrica ed ora il suo primo pensiero non è ne il divano ne la cena. Appena arriverà a casa infatti sfilerà l'abito da (quasi) ingegnere e vestirà i panni molto più comodi e confortevoli del runner, allaccerà per bene le sue nuove e fiammanti scarpette gialle dopodiché andrà a mangiarsi un po' di asfalto; un'ora abbondante in cui si isolerà da tutti i rumori tipici della città e del lavoro, una parentesi di pace all'interno di giornate complicate. Nessun pensiero, solo il ritmato su e giù delle gambe intervallato dagli sbuffi di vapore che emette la bocca ad ogni respiro; la mente vola via lungo strade a tratti illuminate solo dalla luce frontale tenuta ferma dal berretto. Nonostante lunghi tratti assolutamente deserti la ciclabile può vantare alcuni assidui frequentatori delle tarde ore serali il che rende le uscite ancora più piacevoli; come facilmente intuibile, in queste particolari fasce orarie, gli unici arditi personaggi sono uomini veri, quelli che salutano amichevolmente ogni fratello runner che incrociano o affiancano lungo collaudatissimi percorsi.
Il momento più bello rimane sempre uno: uscire dalla doccia calda e prepararsi la cena, sedersi a tavola a quel punto diventa quasi un volersi premiare per essere arrivati ancora una volta a fine giornata stanchi ma soddisfatti; anche oggi ho fatto il mio dovere..e come spesso accade, l'ho fatto bene..
Collaudo positivo..go go running


mercoledì 20 gennaio 2016

A tutto R&R

Rock&Roll, sempre e dovunque, specialmente nelle cuffiette mentre ti stai allenando la domenica mattina, le parole di Neil Young e del Boss Bruce Spreensting danno benzina a muscoli e cervello. Il sole tiepido che ti sfiora la testa mentre le gambe pistonano agilmente lungo la ciclabile della riviera Berica, sopra il cappellino il cielo è di un blu irreale, quasi fosse stato dipinto da un qualche impressionista fiammingo.
Rock&Roll quindi, ma non solo; le due R parlano anche di lavoro e casualmente una delle due parole quasi coincide. Da roll a rolling infatti il passo è breve anche se il significato è radicalmente diverso. Dicesi rolling un sistema di organizzare il lavoro in maniera cadenzata e ragionata, particolarmente usato nella aziende dei settori dell'abbigliamento e delle calzature per gestire gli approvvigionamenti e di conseguenza schedulare la produzione. Vista le molte similitudini con tale settore abbiamo deciso di adottare questo modo di pensare anche nell'azienda dove lavoro; sfruttando gli ordini previsionali sul medio-lungo periodo che ci forniscono i clienti abbiamo approntato una sorta di calendario per gestire gli acquisti delle materie prime in maniera efficiente. Il meccanismo che sta alla base del sistema prevede di aggregare le quantità di materiali necessari alla produzione di un certo periodo (detto copertura, nel nostro caso 3 settimane) e di determinare l'anticipo necessario per la consegna puntuale della fornitura (detto orizzonte). Definiti questi due parametri il sistema ruoterà (da qui la definizione rolling) attorno a questi due numeri: l'analisi del fabbisogno di produzione verrà effettuata guardando il periodo di copertura distante un orizzonte rispetto al presente e verrà ripetuta seguendo il ciclo delle coperture. Il sistema può apparire a prima vista complesso e macchinoso da gestire, nella realtà sono sufficienti invece delle distinte base dei prodotti complete e aggiornate e delle indicazioni il più attendibili possibile sugli ordini che i clienti andranno a confermare mano a mano che si progredisce lungo il calendario. Nel nostro caso i clienti lavorano con largo anticipo sulla produzione e di conseguenza gli ordini che ci inviano (per quanto aperti e di lungo periodo) sono molto affidabili e ci permettono di agire con altrettanto anticipo e sicurezza nel programmare la produzione (e di conseguenza gli acquisti di materie prime).
La seconda R lavorativa è diretta conseguenza delle mie innovazioni nell'organizzazione del lavoro dei reparti. Come già raccontato in post precedenti, Babbo Natale ci ha regalato un magazziniere il quale ha sgravato di tutto il lavoro di carico/scarico camion e di preparazione delle spedizioni l'ufficio produzione. Questa delega di mansioni ci ha permesso di implementare un miglioramento notevole per aumento la produttività del reparto assemblaggio (la fase finale del nostro processo produttivo). Da inizio Gennaio, io e il mio collega Mattia abbiamo introdotto la figura del "runner"; prendendo ispirazione dai sistemi lean il "runner" è una persona che si occupa delle movimentazioni interne ed in particolare si dedica al rifornimento di materiale delle postazioni di lavoro e di scaricare le stesse di prodotto finito. Ciò permette agli operatori di concentrarsi solo sulle lavorazioni (che nel nostro caso sono esclusivamente manuali e quindi molto delicate) e non dover girare per i reparti o per il magazzino in cerca dei materiali di cui hanno bisogno oppure di perdere tempo chiedendo in giro la scaletta dei prodotti finiti da realizzare. Il "runner", a inizio giornata, provvede a caricare le postazione con dei kit di materiali sufficienti ad impegnare ogni operatore per un certo periodo seguendo la sequenza di prodotti finiti da realizzare nella giornata, quando i kit vanno esaurendosi rinnova la fornitura e procede al trasferimento dei prodotti finiti in magazzino dove, successivamente, il magazziniere procede con l'imballo definitivo seguendo la scaletta delle spedizioni da effettuare. Nei primi dieci giorni lavorativi del nuovo anno l'impatto di questa innovazione è stato a dir poco clamoroso, rispetto allo stesso periodo di Dicembre 2015 il numero di pezzi finiti realizzati è aumentato del 19% senza pregiudicare la qualità dei prodotti, gli operatori si sono inoltre detti molto soddisfatti dicendo che lo stress lavorativo è nettamente diminuito.
Non mi resta che correre quindi a preparare i kit per questo pomeriggio..sempre a tutto R&R

domenica 10 gennaio 2016

Partenza in retromarcia

Inizia ufficialmente oggi il mio 2016 dopo un fine anno e una prima settimana di gennaio decisamente complicate. Rientrato a Vicenza poco dopo Natale sono incappato in una fastidiosa e perdurante laringite che mi ha tenuto chiuso in casa per quasi dieci giorni, situazione aggravata anche dal fatto che il mio medico di base ha deciso di passare il fine 2015 in ferie da qualche parte. Tanto riposo e finestre ben chiuse quindi, la febbre altalenante mi ha dato non pochi problemi tra mal di testa e spossatezza generale. Il tutto ha iniziato a risolversi il giorno dell'epifania anche se i due giorni successivi andare a lavorare è stata impresa decisamente ardua.
Presto raccontato il s. Silvestro; cena a casa tra pochi intimi a base di sontuose tagliatelle al salmone, cotechino e lenticchie, il tutto bagnato da (relativamente poco) vino bianco veneto. Per il brindisi di mezzanotte spumante trentino e pandoro, nel mezzo giochi in scatola e sana allegria.
Dopo il lungo stop ho ripreso anche con la corsa, breve sgambata il 6 gennaio per poi fare sul serio ieri mattina, sotto la pioggia, con 1h di corsa a ritmo variabile e oggi con un faticosissimo ed infinito medio di 1h20'; non esagero nel dire che è stato l'allenamento più tosto a memoria di runner, 16,5km di sofferenza. Con ancora nelle gambe le scorie del lavoro del giorno prima mi sono avviato nella tarda mattinata sfruttando un timido e pallido sole che faceva breccia tra le nubi; temperatura clemente anche se l'umidità pesava nell'aria. Percorso facile, almeno sulla carta, due giri nella periferia sud da 6,5km a cui aggiungere il tratto d'uscita e rientro in città; primi 5km corsi abbastanza agevolmente ma verso l'8°km la fatica è cominciata a salire lungo le gambe, il secondo passaggio sulla salita di villa la Rotonda è stato come scalare il Mortirolo..350m eterni che hanno lasciato il segno. Passo corto e arrancante, cosce rigide come tronchi di legno, gli ultimi 4km sono stati un inferno, peggio del finale di una maratona, la vista di ponte degli Angeli è sembrata quasi un miraggio sulla via del ritorno. La doccia calda e il pranzo mai furono cosa così gradita.
Programma della stagione completamente rivisto rispetto alle intenzioni di fine anno, tra studio e lavoro il tempo da poter dedicare alla corsa sarà davvero poco da qui ad agosto/settembre; purtroppo non ci sarà spazio per una maratona primaverile e temo neanche autunnale, cercherò di regalarmi qualche soddisfazione su gare più alla portata per poi vedere la situazione in estate.
Già perché l'obiettivo reale e pressante di questo 2016 è la laurea, mancano soli 3 esami al tanto agognato traguardo e, visti i numerosi intoppi lungo il percorso, quest'anno dovrà essere necessariamente l'ultimo. Motivazione che mi spinge ad impegnarmi ulteriormente in questo senso è il lavoro, che sta dando soddisfazione e le prospettive future sono più che buone; il foglio di carta sarebbe sicuro lasciapassare per la stabilizzazione e per ruoli di responsabilità nell'azienda che mi sta ospitando.
Si comincia quindi con questi propositi il nuovo anno, nella speranza che sia migliore del non esaltante 2015..dopo una partenza in retromarcia l'augurio è quello di ingranare velocemente e bene le marce alte