venerdì 25 dicembre 2015

Natale

Ore 8:00, la sveglia suona e stancamente esco dal letto; mi guardo in giro un po' stordito e vedo il calendario dell'avvento con tutte le finestrelle aperte.. Natale è arrivato.. il fatto di aver messo la sveglia è diretta conseguenza di ciò che è stato ieri sera e di ciò che sarà oggi.
Ieri sera breve summit pre-natalizio tra pochi eletti per organizzare il capodanno e approfittare dell'occasione per una pizza a domicilio, qualche birra, pandoro e spumante; oggi mi aspetta il super classico giro parenti. Sveglia alle 8:00 quindi, colazione leggera, doccia, barba per poi iniziare il lungo pellegrinaggio gastronomico; verso le 10 partenza da Vicenza in compagnia di un po' di musica per giungere puntuali alla prima stazione: il pranzo di famiglia in quel di Trento. Nel tardo pomeriggio mi aspetta la seconda stazione, l'apericena dagli zii di Caldonazzo ed infine si giunge al buen ritiro montano di Sevignano a notte ormai calata.
Prima degli auguri vi aggiorno un po' sul trascorrere della vita sotto la coperta di nebbia e smog tipicamente invernale che tiene al caldo Vicenza. In primis il lavoro, i progressi sono piccoli ma continui; in pieno stile Kaizen sto introducendo vari miglioramenti a bassissimo costo (anzi, molti proprio a costo 0) e l'insieme di questi ha portato ordine e metodo in diverse aree aziendali. I benefici si vedono e la direzione aziendale pare soddisfatta tanto che mi ha costretto a ritirare il pacco di Natale come fossi un loro dipendente a tutti gli effetti. Con un po' di imbarazzo mi sono quindi portato a casa un gran bel regalo, nella busta con gli auguri peraltro ho anche trovato un sostanzioso "premio produzione". Davvero mai mi sarei aspettato tanta generosità e riconoscenza, sta di fatto che dopo poco più di un mese di lavoro il progresso complessivo dice +13%  e, visto che Ducati ha aperto un nuovo progetto di circa 7000 selle per il 2016, il boss ha dichiarato ufficialmente che la mia letterina a Babbo Natale sarà esaudita con il rientro dalle vacanze. L'azienda si doterà (finalmente) di un magazziniere che si occuperà della movimentazione interna, sgravando il lavoro degli operatori, del carico/scarico dei camion (compito ora svolto dal mio collega Mattia) e dovrà tenere in ordine il magazzino. Magazzino che in questi giorni di inventario e di pulizie sarà riordinato secondo una nuova logica moderna ed efficiente; per sfruttare al meglio lo spazio ho dato disposizioni precise e, dopo aver catalogato le materie prime secondo il loro indice di rotazione, il magazzino sarà ora diviso in aree ben definite in base alla categoria funzionale (materie prime, semilavorati, prodotti finiti) e in base appunto al loro indice di consumo (alto, medio o basso-rotanti). Oltre alla sistemazione del magazzino e dell'assunzione di un magazziniere nella mia letterina parlavo anche di layout del reparto assemblaggio..negli ultimi giorni ho scattato alcune foto dello stato attuale, al rientro fotograferò la nuova situazione per farvi vedere il risultato del restyling.
Come dice spesso un mio professore: ogni ingegnere è specializzato nel progettare e creare qualcosa, il gestionale progetta risparmi e crea l'ordine..


Questo il ricco pacco natalizio che troneggia sul tavolo della cucina, non resta che mangiarne il contenuto con calma e a piccole dosi..
Tantissimi auguri di un sereno Natale a tutti

mercoledì 16 dicembre 2015

Ancora una volta

Sono le 23 di sera, arrivo a casa stanco ma felice; mentre mi sto cambiando l'occhio cade sul tavolo dove ho posato la cravatta e il badge, l'ispirazione prende vita e scatto una foto.
Era da tempo che non scrivevo sul blog, sempre più preso dall'accavallarsi degli impegni; la giornata del 15 dicembre rimarrà però impressa nella mia mente grazie all'immagine qui a lato. Sono ormai più di tre anni che partecipo alle attività di JEst, a volte in prima linea ma molto più spesso nelle retrovie, a fare basso-manovalanza. Sembrerà strano ma sono proprio quest'ultime le occasioni che mi gratificano di più, mi fa sempre piacere scrutare gli sguardi dei partecipanti ai nostri eventi alla ricerca di un segno di soddisfazione. L'edizione di Becoming Manager n°10 è stata un successo e i numeri non fanno altro che confermarlo come uno degli appuntamenti più importanti del calendario universitario di Vicenza. Ma non sono i numeri che mi fanno sentire ancora una volta orgoglioso di essere parte di questa fantastica macchina che si chiama JEst, sentire le voci dei protagonisti della giornata durante la cerimonia di chiusura e vedere le facce degli studenti e dei manager in sala, questo è il termometro della riuscita dell'evento. Poco importa se le parole di Gloria sono affannose a causa dell'agitazione o se il discorso del presidente Silvia è più volte interrotto da singhiozzi emozionati, sono gli applausi e la sensazione che tutto sia andato come doveva andare che mi dicono "ancora una volta..ancora un'altra.."
Il badge e la cravatta come simboli della giornata; il badge come segno distintivo che io c'ero e l'ho vissuta appieno questa giornata. Perché in occasioni del genere esserci è fondamentale, non basta programmare per mesi un evento, ci vogliono le persone che realizzino il tutto per completare l'opera. Poco importa se devi "semplicemente" accogliere qualche studente, indirizzarlo oppure spostare qualche tavolo; in giornate come questa serve l'aiuto di tutti, piccoli ingranaggi di un enorme meccanismo. Se tutto va liscio non è fortuna o destino, è che tutti hanno fatto il loro dovere.
La cravatta, perché l'abito non farà il monaco ma aiuta; a Becoming Manager tutti i JEsters che partecipano si presentano solitamente in giacca e cravatta e non lo si fa per sentirsi migliori o superiori agli altri, è questione di etichetta. A Becoming Manager partecipano aziende di respiro nazionale e internazionale, gente che in giacca e cravatta ci vive e per essere all'altezza devi porti alla loro altezza, anche nel modo di vestire e parlare; puoi fare il miglior evento al mondo ma se accogli gli invitati in pigiama e pantofole parlando in dialetto risulta molto difficile essere credibili.
La parte migliore però arriva sempre in fondo. Ad ogni evento ben riuscito deve seguire un adeguato festeggiamento, il nostro è stato a base di prosecco, pizza (e qualcuno s'è pure pappato una costata di notevoli dimensioni), birra e vino; il tutto condito da grasse risate. Finalmente usciti dai formali panni dei manager impegnati si è piacevolmente discorso di donne, sport e telefonini come s'addice a studenti universitari poco più che ventenni..almeno gli altri..
Ancora una volta, proud to be a JEster!

domenica 29 novembre 2015

Dolce avvento

Manca meno di un mese a Natale, la città risplende di luminarie stese in tutto il centro mentre nei centri commerciali spuntano alberi, pacchi e drappi rossi in ogni vetrina. Oggi inizia il periodo di avvento e, come tradizione nordica vuole, in casa è arrivato il calendario coi cioccolatini; per gli addobbi attendo il ponte dell'Immacolata.

Nel frattempo un'altra settimana di lavoro se n'è andata e si iniziano a vedere i primi risultati delle piccole innovazioni apportate. Nell'ultimo post vi parlavo del registro "personale" e del lotto interno; in riferimento a questo secondo elemento introdotto il miglioramento apportato è stato a dir poco sensazionale. Gli operatori stessi si sono accorti in breve che movimentando "pochi" prodotti alla volta l'intero processo risulta più fluido e meglio organizzato, in termini numerici il tutto si è tradotto in un +8% della produzione giornaliera di selle finite. Il capo stesso si è detto molto colpito, mai avrebbe pensato che una così semplice modifica potesse incidere così tanto. Ulteriore piccolo passo avanti è stato formalizzare uno scadenzario per valutare le previsioni d'ordine dei clienti per pianificare gli ordini di materie prime, cosa che prima veniva fatta senza una cadenza prestabilita. Considerando che le materie prime sono poche e servono in grandi quantità questo scadenzario permetterà di fare grossi acquisti avendo convenienza sul prezzo e sul costo di trasporto, la regolarità degli ordini garantirà tempi certi sulle consegne nonché eviterà sovraccarichi del magazzino, permetterà inoltre di avere sempre un certo margine di sicurezza in caso di aumenti delle richieste. Facendo delle stime sulla base dei dati storici abbiamo calcolato un risparmio per il 2016 del 4-5% sui costi di acquisto e di magazzino rispetto all'anno corrente. Il capo si è dimostrato molto soddisfatto del lavoro svolto in questi 10 giorni e la sua fiducia si è palesata in un biglietto verde recante la cifra 100€ a titolo di rimborso spese viaggio (l'azienda è a 25 km da Vicenza). Un po' imbarazzato ho fatto notare che il tirocinio che sto svolgendo prevede un discreto stipendio alche il capo ha controbattuto dicendomi che non è abituato a vedere ragazzi che hanno voglia di impegnarsi seriamente e, visti i risultati oggettivi ottenuti, merito di essere premiato. Incassata la fiducia e la banconota si prosegue sulla strada appena imboccata, l'obiettivo finale è quello di preparare strumenti e metodi efficaci ed efficienti per poter gestire al meglio l'azienda in vista del trasloco nel nuovo capannone. Sono sinceramente stupito anch'io della situazione, si pensa spesso che gli imprenditori non vogliano investire sui giovani o che non diano loro ascolto quando si decide qualcosa in azienda; soprattutto nelle piccole realtà c'è un po' di ottusità da parte dei titolari della vecchia generazione nei confronti delle novità e della gioventù moderna. La frase più comune è "abbiamo sempre fatto così.." e temo che sia una delle cause di moltissime crisi aziendali che si sono viste negli ultimi anni. Trovare apertura verso nuovi modi di vedere e gestire le cose è davvero cosa rara e mi sento davvero fortunato ad aver incontrato delle persone che hanno voglia di confrontarsi con me cercando di capire il perché di certe analisi e proposte che avanzo.
Piccola parentesi anche sulla corsa, periodo di relativo riposo e poche uscite significative; al momento si naviga a sensazione, vado a correre più per sfizio che per allenarmi seriamente. L'unico elemento degno di nota è la curiosità suscitata dal mio abbigliamento durante le mie uscite: pantaloncini corti, maglietta termica maniche lunghe, pettorina alta visibilità giallo fluo, cappellino e luce led frontale stile minatore in testa; più di qualcuno mi guarda sorridendo pensando che sia ridicolo o un po' matto..poi apri il giornale e leggi di una signora che, mentre tornava a casa in bicicletta, senza luci né pettorina investita da un furgone in una via periferica di Vicenza; preferisco sembrare un buffo personaggio che passare un mese in ospedale..

giovedì 19 novembre 2015

Work in progress

Il titolo odierno si può declinare anche in termini sportivi, dopo la gara di domenica mi trovo in un limbo, sospeso tra ciò che è stata la stagione 2015 e ciò che sarà quella 2016. La "maratonina d'autunno", in quel di Frangarto, è stata sinceramente deludente; lo stesso coach si è detto sorpreso del risultato in quanto anche lui si aspettava una prestazione brillante. La realtà dei fatti dice invece che qualcosa è andato storto, non ho raggiunto l'obiettivo cronometrico che avevo in testa e addirittura non sono neanche riuscito a limare il personale sulla distanza.
Mescolate ai circa 300 partecipanti saltavano all'occhio due canotte giallo-blu schierate affiancate nelle prime file dietro il nastro; subito dopo lo sparo il plotone inizia a muoversi ordinato e i due crussini viaggiano appaiati. Lato destro del duo presidiato dalla bandana nera de elGringo, lato sinistro da Giorgia "Garmin" Scottini che, nonostante sia solo alla sua seconda maratonina, detta il passo con piglio sicuro. Al quarto kilometro il duo naviga sincrono senza disturbo di altri atleti nei dintorni, il passaggio è quasi svizzero in 16'30", il paesaggio scorre veloce tra i meleti della campagna a ridosso del fiume Adige. Si chiude la prima parte di gara rientrando in zona arrivo per poi proseguire su di una strada consorziale lunga diversi kilometri solo leggermente incurvata per seguire il canale agricolo sul lato sinistro. Al decimo kilometro elGringo sente che le gambe ormai lo stanno abbandonando e alza il piede, i successivi dieci kilometri sono corsi più con la testa che con i muscoli, al 20° il cronometro segna 1h24'04" il record è ancora alla portata. Parte la volata, lunghissima, estenuante; fin sul tappeto rosso la speranza è viva ma che viene spenta subito prima della linea del traguardo. Lo sguardo del elGringo cade sul tabellone del cronometro di gara che segna 1h28'29", lo sconforto prende lo stomaco e l'omino del cervello se ne va sbattendo la porta.. Il post-gara è routine che non migliora l'umore, un lungo viaggio in macchina mi riporta a Vicenza dove si comincia una nuova settimana..
Lunedì inizia una nuova avventura, ho cominciato a lavorare in una piccola azienda vicentina all'interno dell'ufficio produzione. Basta telefonini e aggeggi elettronici vari, finalmente un po' di gestione di processi; molte cose da imparare velocemente e qualche idea da poter sperimentare sul campo reale dei reparti aziendali. Sono al quarto giorno di lavoro e le prime soddisfazioni iniziano ad arrivare: scrivania, computer, portadocumenti..ma non solo, proprio stamattina il mio capo (che è anche il titolare dell'azienda) ha approvato ufficialmente una mia proposta. L'idea è abbastanza semplice ma finora in azienda non si era mai ragionato in questi termini, si tratta di dare agli operatori dei vari reparti la responsabilità di registrare giornalmente i pezzi prodotti dalla propria postazione invece che limitare il conteggio al termine dell'intero ordine di lavoro di reparto. Ciò permette di avere sempre la situazione aggiornata anche nei casi (frequenti) in cui un ordine di lavoro rimane aperto per più giorni. Questo semplice foglio di carta permette inoltre di monitorare i tempi reali di lavorazione delle stazioni e i tempi di attesa tra le stazioni, fondamentale per coordinare il rilascio degli ordini di produzione e soprattutto permette di ottimizzare la gestione e la movimentazione dei semilavorati. Altra proposta al vaglio del boss è quella di implementare un lotto interno, al momento infatti i materiali vengono movimentati e lavorati seguendo le quantità giornaliere programmate; questo crea evidenti accumuli di merci in giro per i reparti, risulta inoltre molto difficile riprogrammare il lavoro durante la giornata. Se verrà implementato il lotto interno da un lato si avrà un maggior numero di movimentazioni ma si guadagnerà molto in flessibilità dei processi e in tempi d'attesa tra le postazioni. E ora sotto di nuovo, avanti col lavoro..


giovedì 12 novembre 2015

Mare nostrum nebbiorum


Perarolo, mercoledì 10 novembre, sono le 18:30 e sto tornando a casa; non ho potuto sottrarmi dall'immortalare questo momento. Nebbia fitta e ben posata su tutta la provincia di Vicenza, un paesaggio davvero particolare.
Stesso giorno, orario simile, la prossima foto è di un mio amico che, uscito dall'università, attraversava il centro di Vicenza per tornare a casa.
Sembra uno scorcio catturato in una capitale nord-europea ed invece è la cara piazza dei Signori; il mio amico ha un po' smanettato con gli effetti grafici del telefono ma l'atmosfera che si respira è affascinante quanto lugubre allo stesso tempo.
Nebbia a parte un paio di news infrasettimanali: da un lato la firma del contratto di lavoro, dall'altro gli appuntamenti sportivi del weekend.
Finalmente lavoro, tanto cercato e voluto, con lunedì si comincia in quel di Sarego a fare i quasi ingegneri. Pianificazione della produzione e miglioramento dei processi saranno pane per i miei denti nei prossimi sei mesi con concrete (e auspicabili) prospettive di assunzione al termine di questo periodo di tirocinio. Da parte dell'azienda le intenzioni sono molto chiare e precise, da parte mia c'è la volontà di impegnarmi nelle attività gestionali e la piena condivisione degli obiettivi del progetto di stage propostomi.
Il weekend sportivo si aprirà sabato sera con le premiazioni finali del circuito "Montagne Trentine" di corsa in montagna alle quali parteciperò orgoglioso di vestire i colori sociali per ritirare ben 4 riconoscimenti; uno individuale (4° classificato nella mia categoria) e tre di squadra. Domenica poi si chiude la stagione 2015 con la "Maratonina d'autunno" in quel di Frangarto (BZ), obiettivo per nulla segreto quello di timbrare il nuovo PB sulla distanza; dopo tanto lavoro e dopo le diverse soddisfazioni raccolte lungo la strada sarebbe il modo migliore per concludere quest'anno podistico. Guardando avanti c'è già in cantiere un progetto per la primavera 2016, ma di questo si parlerà dopo una meritata pausa.. elGringo torna al nord e non solo per far presenza  

giovedì 5 novembre 2015

Cortana no more

Cortana è l'assistente vocale presente in Windows 10; ora non so se anche voi abbiate sperimentato l'uso del nuovo SO di Microsoft ma, dal mio punto di vista, il test è andato decisamente male. In due mesi ho avuto diversi problemi di cui uno ricorrente nonostante i continui tentativi di riparazione. Esasperato quindi da questi ripetuti messaggi di errore, che coinvolgono appunto Cortana e il menù Start, sono passato al contrattacco: ho eradicato Windows 10, ho eliminato le partizioni, ho formattato il disco fisso ed ho reinstallato tutto quello che mi serve. Ovviamente il SO è tornato ad essere il fidato Windows 7 Home. Messi definitivamente da parte questi fastidiosi inconvenienti, il pc è tornato al suo vecchio splendore ed ora gira che è una meraviglia.
Breve parentesi sugli allenamenti, che stanno procedendo regolari ed intensi. Ormai sono in dirittura d'arrivo, il 15 novembre sarà assalto al PB sulla mezza maratona; si parte da 1h28'22" e l'ambizioso obiettivo è fissato a 1h26'00", diciamo che andrebbe bene anche qualche secondo in più. In questi ultimi giorni è terminata la fase di vero carico e sono passato a lavori di rifinitura per mantenere la velocità e la gamba mostrata nelle ultime uscite.
Domenica si è svolta la maratona di New York in un clima stranamente favorevole, sole e temperatura gradevole non sono propriamente di casa nella Grande Mela. Lungo lo storico percorso tra i quartieri di Brooklin, Queens, Bronx e Manhattan si sono sfidati quasi 50mila atleti di ogni parte del mondo. Tra gli italiani mi permetto di segnalarvi le eccellenti prove del mio amico, nonché titolare del negozio iRun "fornitore ufficiale" di scarpe per elGringo, Antonio Irmici e del crussino Alessandro Broz; entrambi sono giunti al traguardo con degli ottimi crono. Da quando mi sono affacciato alla corsa, ma soprattutto da quando la maratona è entrata di prepotenza nei miei programmi, l'idea NYC mi è balenata più volte in mente. Al momento i costi sono proibitivi ma prometto che, una volta laureato e lavoratore, dovrò necessariamente programmare una trasferta a stelle e strisce. Peraltro anche il capitano Luca a più volte manifestato il suo desiderio di calcare l'asfalto del ponte di Verrazzano, ho la netta impressione che entro il 2020 il TopRunners Team si farà un giretto sulle colline di Central Park.
Parlando di lavoro ecco la grossa novità di novembre: cambio lavoro. Era da un po' che pensavo di abbandonare la mia "carriera" di promoter e passare su ruoli più vicini al mio futuro lavorativo. Vista la vicinanza alla laurea e vista la mia età non giovanissima diventa fondamentale accumulare un minimo di esperienza nel settore per evitare spiacevoli sorprese una volta terminato il percorso universitario. Inizialmente ero un po' preoccupato, il mio background chimico e le mie esperienze in campo commerciale mi lasciavano perplesso nel provare a candidarmi per ruoli di gestione della produzione o nell'ambito della logistica. Con mio sommo stupore invece nel breve volgere di dieci giorni ho trovato varie offerte interessanti e ho partecipato a ben 6 colloqui di cui ben 4 in maniera positiva. Se dieci giorni fa ero preoccupato di non avere grosse possibilità ieri mi sono trovato a dire addirittura di no a due aziende in quanto lunedì ho già firmato un contratto. A volte basta davvero dimostrare buona volontà e voglia di mettersi in gioco per guadagnare la fiducia delle persone; a mio favore ovviamente un minimo bagaglio di conoscenze fresche ed il fatto che, se l'azienda sta realmente cercando di innovare e ottimizzare, una figura laureanda è molto utile anche in prospettiva di medio-lungo termine. Stiamo ancora definendo gli ultimi dettagli e non vedo l'ora di iniziare. Al prossimo post per ulteriori aggiornamenti

giovedì 29 ottobre 2015

Mete e traguardi

Il weekend lungo trascorso in Trentino è stato particolarmente ispirante e rilassante, costellato di bei momenti.
Domenica mattina la sveglia è suonata all'alba nonostante lo spostamento delle lancette in avanti, si parte verso Villalagarina per rispondere alla chiamata dell'allenatore. Gara vera e dura su un percorso relativamente lungo (12km) e decisamente tosto; circuito di 4km impegnativo da ripetere ben tre volte, senza un momento di respiro. Alle 9:45 il via con il plotone che prende d'assalto la prima salita posto poco dopo la partenza. ElGringo se ne sta tranquillo nelle retrovie per poi fare capolino nel lungo rettilineo che porta al 1°km. Prendo posizione in coda ad un folto gruppo che avanza a ritmo buono e regolare, proseguo tenendo marcia e regime del motore "al risparmio" chiudendo il primo passaggio in 16'12". La dura salita all'inizio del secondo giro miete vittime e cominciano a saltare numerosi vagoni del trenino, in cima siamo rimasti in quattro; il falsopiano sgrana ulteriormente il gruppo, al 5°km mi ritrovo solo. Nella discesa riprendo fiato e punto deciso una canotta nera poco distante, lungo il movimentato sali-scendi riduco gradualmente il ritardo. Si chiude il secondo giro e sulla campanella aggancio il bersaglio, attacco con passo breve e rapido la salita, mentre l'atleta di nero vestita arranca ansimando dietro di me. Scolliniamo quasi appaiati, allungo la falcata e affondo il coltello; la preda sembra stremata e incapace di reagire ma la discesa arriva in suo soccorso, il gap si azzera. Altro tratto con leggera pendenza e altra stilettata ma stavolta la reazione è quasi immediata, nel breve volgere di 1km tento altri allunghi ma l'avversaria ha trovato inaspettate energie; uscendo dal piazzale delle cantine Vivallis è lei ad allungare il passo ed io tento di tamponare la fuga. Stavolta i metri di distacco aumentano e nemmeno il difficile finale mi aiuta a ricucire, questa volta elGringo deve accontentarsi di fare la volata contro se stesso.. All'arrivo il cronometro segna un lodevole 48'54". Da qui si riparte con gli allenamenti di fine ciclo, cerchietto rosso posizionato sul 15 novembre, teatro della sfida saranno i vigneti e i meleti della periferia di Bolzano.
Sempre domenica si svolgeva la maratona di Venezia con ben sette colleghi/compagni al via. I tre moschettieri meritano la citazione per i buoni risultati ottenuti ma anche per la foto da veri TopRunners
TopRunners carichi
Sempre in tema di traguardi ieri si è laureato un mio amico di vecchia data: Patrick Canal (noto anche come Patze o PierSharp). Ha finalmente concluso il suo annoso percorso di laurea in Economia portando una tesi decisamente originale improntata sullo studio dello "scouting" di una squadra di pallavolo. In gergo tecnico lo "scouting" è la registrazione dei parametri di attacco e difesa durante i match e serve da un lato a capire durante la parte quali aspetti meritano più o meno attenzione da parte di allenatore e giocatori, dall'altro è un valido strumento per analizzare le caratteristiche individuali e programmare il lavoro settimanale per migliorare le performance. La festa è stata abbastanza sobria e senza eccessi, il vero clou della giornata è stato l'attraversamento del centro di Trento. Vi state chiedendo perché? Guardate questa foto..
Prima                                                                                                                      Dopo

martedì 20 ottobre 2015

Riconnesso col mondo

Torno a scrivere dopo una lunga assenza, un mio collega si è licenziato e quindi da due settimane devo coprire sia il mio che il suo punto vendita. Il mio stipendio ne sarà felice (forse) ma la mia salute ne ha un po' risentito. Sveglia sempre puntata, dalle 10 alle 13 a Bassano e dalle 16 alle 19e30 nel "mio" negozio di Vicenza. Sommando a questo gli allenamenti (incastrati tra i due lavori) e il tenere in ordine casa e dispensa è facile capire che trovare ispirazione e tempo per scrivere sia stata dura.
Riavvolgendo il nastro ci eravamo lasciati col racconto della gara in notturna di inizio mese qui a Vicenza, riprendo quindi da ciò che è successo dopo quel weekend. Approfittando di una giornata di ferie ben piazzata mi sono concesso qualche giorno in Trentino, pausa condita dalla partecipazione al classicissimo "giro al Sas" lungo le vie del centro di Trento. Prestazione non molto entusiasmante, crono finale pesantemente influenzato da una partenza suicida; dopo il primo giro (1km) in 3'32" il motore è andato via via spegnendosi. La fatica si è presa i polpacci durante il quarto dei cinque giri e mi sono letteralmente trascinato al traguardo tra immani sofferenze; solo la presenza del coach sul rettilineo d'arrivo ha smosso il mio orgoglio facendomi pescare le ultime gocce di benzina dalla riserva per lanciare una dignitosa volata sul traguardo di piazza Duomo. Risultato finale non totalmente da buttare, nonostante tutto un 19'52" è tempo apprezzabile.
Tratto della salita al Ceramonte
Il giorno successivo mi aspettava un lungo di 1h30' e mi sono preso il lusso di disegnare il percorso attraverso i boschi tra valle di Cembra e Altopiano di Piné. Partenza da Sevignano e primo tratto che porta in località Cialini di Piazze lungo una comoda e morbida salita su sterrato; in cima la fatica è ampiamente ripagata dai successivi 10km, in anello, attorno ai due laghi che caratterizzano l'Altopiano pinaitro. Rientrati nel piccolo paesino mi tuffo nuovamente nel bosco; tra abeti, larici e faggi l'aria è pervasa da profumo di resina e il sole filtra tra le fronde. Il passo è ampio e leggero sul morbido tappeto di foglie cadute, sembra quasi di non far fatica in mezzo a questo paesaggio che sembra sospeso tra spazio e tempo. Come tutti sogni mi risveglio quando inizio a calpestare nuovamente l'asfalto mentre passo a lato del campo sportivo di Sevignano. A casa mi attende una meritata doccia calda e la cena.
Lago delle Piazze a tinte autunnali
Un po' traumatico il rientro a Vicenza accompagnato da fastidiosa e continua pioggia per diversi giorni; numerosi gli allenamenti di questi giorni aggravati dall'acqua, dall'umidità e dal freddo che penetra nelle ossa. Anche se controvoglia sono sempre uscito rispettando l'impegnativa tabella giorno per giorno, faticando molto nelle sedute con lavori veloci o ripetitivi. Nei lavori un po' più "leggeri" e lunghi invece mi prendo delle belle soddisfazioni come sabato scorso. In programma avevo 1h30' di corsa in progressione, primi 60' a 4'30"/km per poi chiudere con gli ultimi 30' a 4'20"/km. Percorso abbastanza classico lungo la ciclabile a sud di Vicenza con giro di boa a Longare; partenza vivace primi 8-9km corsi molto facilmente nei tempi previsti. Passaggio al 10°km da navigato runner in 44'57" per poi risalire verso Vicenza mantenendo ritmo e freschezza. Bel cambio di passo poco dopo il 13°km che mi riporta in città sui crono richiesti con ulteriore accelerazione finale. Chiusura con ultimo miglio da 6'22" che non lascia particolari strascichi di acido lattico nelle gambe.
Il motore e la carrozzeria sembrano ancora in ottime condizioni, ci sono tutti i presupposti per andare a prendersi l'agognato new PB sulla mezza maratona, passando magari per qualche test probante; come ad esempio la "Lagarina" di domenica prossima. 
elGringo si è riconnesso col mondo ed è già in viaggio..vi aspettiamo alla prossima stazione: VillaLagarina

lunedì 5 ottobre 2015

Luci in corso Palladio

Weekend molto intenso quello che lascio alle spalle ricco di sport sia in poltrona che in prima persona. Mondiali di rugby, giro di Lombardia e il doppio impegno podistico con la NeonRun di sabato sera e il lungo domenicale. 
Nel rugby ennesima inutile prova d'orgoglio dell'Italia che viene ben arginata dall'Irlanda e torna a casa con mille rimpianti a causa del pessimo esordio con la Francia del 19 settembre. Peccato perché ieri la squadra ha dimostrato di meritare di stare al mondiale e di potersela giocare con tutti. Molto più clamorosa l'eliminazione dei padroni di casa dell'Inghilterra maturata con le due sconfitte nel tempio sacro di Twickenham ad opera dell'Australia (pronosticabile) e del Galles, questa molto meno pronosticabile e decisamente meno apprezzata da tifosi e stampa.
Ciclismo domenicale che ci restituisce un po' di gloria internazionale, dopo i fasti del Tour 2014 Vincenza Nibali regala all'Italia una vittoria in una classica "monumento" che mancava dal 2008. Giro di Lombardia che chiude la stagione su due ruote delle gare che contano, partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 245km molto impegnativi. Il capolavoro di Nibali va in scena lungo la penultima discesa di giornata a circa 15km dall'arrivo quando lascia la compagnia dei pochi superstiti del gruppo di testa e vola verso il traguardo in solitaria. Lo Squalo finalizza l'immenso lavoro di squadra che per tutto il giorno ha tirato il gruppo lungo il percorso, curiosa la scena finale con una bandierina italiana che, portata dal vento, si appiccica sulla maglia del campione siciliano mentre transita a braccia alzate sotto lo striscione d'arrivo.
A suo modo eroica anche la mia due giorni di running, il sabato gara tirata e velocissima nel centro di Vicenza, la domenica allenamento di 1h30' con due scrosci di pioggia che hanno (invano) tentato di rallentare o complicare il mio incedere. 
Le gare in notturna hanno sempre un fascino particolare e il percorso è stato disegnato decisamente bene, circuito di 2,5km che tocca tutti i punti più affascinanti del centro. Organizzazione più che decorosa ma al solito il pubblico è assente, lungo le vie e le piazze sono pochissimi gli spettatori mentre molti si guardano in giro quasi infastiditi dal rumore della folla che corre. Come si diceva gara eroica a modo mio, partenza lanciatissima e primo passaggio in piazza dei Signori con la bandana nera mischiata ai molti del gruppone avanzato; nel rientro verso campo Marzio il plotone si allunga e si screma. Al suono della campana sto viaggiando bene in mezzo ad una decina di corridori che navigano al mio ritmo; piazza Castello e poi ancora avanti fin su al municipio, doppia svolta a destra che immette di nuovo nel salotto palladiano. Alla colonna che troneggia in mezzo alla piazza più famosa di Vicenza prendo l'iniziativa con piglio deciso, passo a guidare il gruppetto di compagni piazzando una progressione che mette subito in crisi molti. Il tratto di rientro lungo largo delle Poste e piazza Duomo diventa per i miei inseguitori un calvario, la canotta giallo-blu si allontana veloce e punta dritto verso altri zombie che ondeggiano poco avanti. Giù in discesa lungo le mura allungo la falcata e accelero nuovamente, riprendo fiato e mi porto in scia di altri runners; all'ingresso dell'infinito rettilineo d'arrivo siamo in 7 appaiati. Un'occhiata dietro per ricevere il conforto del vuoto creato nell'ultimo kilometro, sguardo avanti e testa alta per affrontare gli ultimi 400m; guardo gli avversari e tutti hanno la faccia segnata dalla fatica. Comincio a scaricare sullo sterrato di campo Marzio una progressione continua in stile tipicamente keniano/etiope ma gli avversari rispondono restandomi incollati; ai -150m lancio la volata a velocità folle sperando di avere la meglio. Oltre ad arrivare davanti al gruppetto mi prendo il lusso di mangiarmi, proprio sulla linea del traguardo, un altro runner in canotta rossa. Ancora in trance agonistica neanche faccio caso al cronometro che registra un crono "monstre": 19 minuti e 08 secondi; precedente primato personale (19'36") polverizzato. Dopo l'impresa di Montegaldella un'altra risposta roboante alle mie domande e perplessità; da questi due crono si riparte per costruire il prossimo mese di allenamenti che mi porterà ad una delle mezze maratone autunnali. Fiducioso e carico di buoni propositi da domani si riprende a correre. Come direbbe Guido Meda: "elGringo" c'è!

martedì 29 settembre 2015

Uno in più

Come cantano gli 883 uno in più, soltanto un numero. Dopo Berlino però nessun compleanno sarà più uguale e quindi quest'anno siamo a 30+1. Nell'ultimo anno le soddisfazioni sono state decisamente poche, i problemi al contrario sono stati davvero tanti; qualche momento di gloria atletica e un paio di esami giusto per non perdere il vizio. Festeggiamenti molto limitati, ieri sera pizza a domicilio, birra e torta gentilmente offerta dal buon Andrea.

Se da un lato è un anno in più dall'altro è un minuto in meno; domenica mi sono presentato ai nastri di partenza di una gara di 10 km su strada. Dopo la mezza di Vicenza avevo un gran fastidio in giro, non mi è proprio andata giù e mi sono cercato terreno per il riscatto. Sulla carta era una garetta di paese, nella realtà la lista iscritti era degna di un campionato regionale tant'è che al traguardo ben 43 atleti hanno timbrato sotto i 40'. A questo club abbastanza ristretto ora appartengo anch'io, come si diceva uno in meno, ovvero il minuto tolto al precedente PB sulla distanza ora fissato a 39'46". Gara gestita magistralmente, partenza allegra (primi 3km in 11'59") passaggio ai 5km da manuale in 20'08" e poi elGringo sfodera una progressione micidiale da 11'29" nell'ultimo 3000; gli avversari entrano ed escono dal campo visivo come pallide sagome di cartone messe lì solo per arricchire il paesaggio monotono della campagna vicentina. Ogni sorpasso dà una spallata al ritmo, la volata lanciata ai -300 diventa un turbine furioso negli ultimi 150, il rettilineo finale cancellato dalle mappe geografiche. La risposta alla mia domanda è stata un secco e deciso sì.. valgo un -40' e questo è solo l'inizio. Ora si punta dritti a sabato sera, Vicenza, 5km in centro storico per riscrivere l'urbanistica disegnata dal Palladio qualche secolo fa. Ci sarà tempo per rifarsi anche sulla mezza maratona, intanto il sindaco mi ha autorizzato a raddrizzargli un paio di vicoli..dove passa elGringo serve asfalto nuovo :-)

martedì 22 settembre 2015

Nemo propheta in patria

Antefatto: martedì 16 settembre un vigile arriva a casa mia, fa qualche domanda e compila un modulo che conferma la mia richiesta di cittadinanza veneta.
Domenica 20 settembre, mezza maratona di Vicenza, ore 11: il cronometro segna 1h29'15", la mia nuova città mi ha ufficialmente rimbalzato.
All'inizio ero un po' deluso e perplesso e ho atteso che il coach esprimesse il suo commento in merito alla gara per poi fare un analisi della (contro)prestazione. A conti fatti il risultato non è così negativo come poteva sembrarmi all'inizio, le mie aspettative erano probabilmente eccessive. L'avvicinamento è stato breve e il coach stesso ha valutato la gara come un test intermedio verso futuri traguardi. Al netto del cronometro siamo sopra di 53" rispetto al primato personale e, vista la distribuzione della gara, il margine poteva essere decisamente ridotto.
Brevemente la cronaca della mezza maratona di Vicenza; percorso molto duro, primi 5km molto mossi dentro e fuori dalle contrade del centro e poi qualche centinaio di curve disseminate poco fuori le mura. I runners schierati sono poco più di 800 contro i 1200 che erano potenzialmente previsti; nonostante l'intera città chiusa al traffico il pubblico sulle strade è l'assente ingiustificato della giornata. Partenza tranquilla con passaggio sotto casa, primi 3km a velocità controllata e 5°km timbrato davanti all'università in 20'41". Avanti a velocità di crociera, le gambe girano comandate dal metronomo; 10°km raggiunto in 41'23" (secondo 5000 in 20'42"). Dopo il rifornimento è finita la mia gara o, forse, l'omino del cervello è andato a farsi un pisolino; il ritmo rallenta, lentamente ma inesorabilmente. Verso il 13° tento di reagire ma le gambe sembrano vuote e la fatica pervade i muscoli risalendo fino alle braccia, il corpo avanza per inerzia; ad ogni svolta del percorso non ho la forza per aumentare la falcata. Mi trascino sulle strade in solitaria, passano i kilometri ma pochi atleti mi superano e quelli che lo fanno rimangono comunque in vista poco distanti. Finalmente poco dopo il 19° l'omino del cervello si risveglia ed inserisce la modalità orgoglio..sarebbe stato davvero un delitto chiudere sopra l'1h30'. Scalo una marcia e allungo il passo, conosco bene il percorso e so che il finale è abbastanza lineare; raccolgo le ultime gocce di benzina e sparo la volata lunghissima. L'accelerazione è progressiva e solida, prendo a fatica il crono sul 20°km da tanto sono lanciato; esco dalla strettoia di santa Lucia sparato come un proiettile, breve sguardo indietro per controllare i diretti avversari e poi a cannone fino al traguardo. Ultimo 1500 corso davvero da elGringo il che addolcisce lievemente la pillola. A posteriori guardo ancora con stupore la classifica, 101° assoluto e 24° categoria SM, ottime indicazioni da cui ripartire. Settimana prossima mi attende una 10km a cui mi hanno invitato in un paese poco fuori Vicenza, in attesa di scaricare nuovamente i cavalli sulle strade di una mezza maratona (forse Treviso, forse Verona..). Per ora testa bassa e lavoro..
Dopo gara decisamente in tono più festoso con gli amici Ezio (accompagnato dalla fidanzata runner) e Giulio, condividendo impressioni e chiacchiere davanti a delle giganti e ottime coppe gelato made by Gelateria Brustolon (top 3 tra le gelaterie di Vicenza).
La combriccola della mezza

domenica 13 settembre 2015

Cieli azzurri

Grandissimo weekend di sport a tinte fortemente azzurre, ricco di emozioni e che ci restituisce un'Italia davvero immensa. Finalmente anche i telegiornali e la Gazzetta si occupano di discipline che solitamente occupano le colonne laterali o i mini-servizi di fondo pagina.
In prima pagina la storica finale di tennis dell'US open tutta tricolore tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci anche se devo ammettere che l'impresa reale in questo caso l'ha fatta proprio la Vinci in semifinale battendo l'idolo di casa Serena Williams che sembrava inesorabilmente lanciata verso la conquista del grande Slam. Davvero da brividi le interviste del dopo gara, parole che trasmettono tutta la passione che una ragazza come Roberta mette nello sport. Onore e grandissimo merito ovviamente anche a Flavia che conquista nello stupore assoluto, anche dei più blasonati addetti ai lavori, uno dei tornei più famosi e prestigiosi del mondo.
Prima pagina che le due tenniste pugliesi dividono con i giganti del basket. L'Italia della palla a spicchi aveva iniziato l'europeo con i peggiori auspici perdendo male con la Turchia per poi vincere a fatica contro la modesta Islanda. Poi accade che i gemelli scarsi dei nostri giocatori NBA lasciano il posto ai veri Bargnani, Belinelli e Gallinari e tutto torna sui binari giusti; la partita con la Spagna è stata straordinaria ed il giorno dopo gli stessi attori si sono riproposti nell'arena di Berlino imitando l'impresa dei colleghi calciatori del 2006 e di moltissime altre battaglie sportive. Per i tedeschi il risultato è irrimediabilmente lo stesso: essere sconfitti. Poco importa se nell'ultimo match l'Italia perde (male) contro la corazzata serba, la fase finale è conquistata e si va a Lille carichi e pronti ad affrontare chiunque a testa altissima. L'avversario di questo pomeriggio era Israele, nazione che viene associata alle federazioni europee per incomprensibili motivi politici. Squadra discreta che ha chiuso il proprio girone eliminatorio seconda solo alla favoritissima Francia non tanto grazie alla fluidità di gioco ma difendendo forte e limitando i danni contro le (oggettivamente deboli) formazioni finora incrociate. La partita inizia subito bene per l'Italia che trova facilmente la via del canestro e riesce a contenere i (pochi) giocatori di talento israeliani. Sempre avanti nel punteggio la nostra nazionale chiude il primo tempo a +10 per poi strappare forte a inizio ripresa macinando gioco e canestri e tenendo gli avversari praticamente a secco di punti per l'intero parziale. Agli italiani entra tutto, agli israeliani riescono a fatica i passaggi; sembra di vedere giocare gli alieni di Space Jam contro le formiche umane..il match termina con un impietoso 82-52 per l'Italia che ora si siede in tribuna e attende di sapere chi sarà il prossimo avversario.
Sprazzi di azzurro anche sulle due ruote, sia quelle super veloci della MotoGP con Valentino Rossi che a lungo guida il gran premio di Misano sia su quelle un po' più lente della bicicletta con Fabio Aru che conquista la Vuelta di Spagna grazie ad alcune belle azioni nelle dure tappe di montagna. Ultima nota dedicata al "mio" sport, la corsa. Uno dei decani italiani della strada che risponde al nome di (Re) Giorgio Calcaterra ha conquistato il terzo posto ai mondiali di corsa su strada sulla distanza epica dei 100km.
Tanto cielo azzurro che spero torni anche sopra Vicenza, spero inoltre che il sole mi accompagni nella settimana che sta iniziando e che conduce al prossimo circoletto rosso sul calendario: domenica 20 settembre, mezza maratona di Vicenza con vista sul PB da sbriciolare. Stamattina ho saggiato il non facile percorso ma le sensazioni sono molto buone e l'umore alto dopo le recenti e convincenti prestazioni; il treno è lanciato, mancano solo 7 giorni e 21097m per scoprire come sarà andato questo viaggio..

lunedì 7 settembre 2015

Sul ponte di Bassano..

..sfreccia elGringo
Cent'anni fa sul famoso ponte di legno marciavano gli Alpini diretti al fronte, da qualche anno invece lo attraversano di corsa gli atleti della mezza del Brenta. Ieri è andata in scena la decima edizione e, oltre alla classica 21,097, gli organizzatori hanno arricchito il programma con alcune gare di contorno tra cui la 10km; elGringo e il suo giovane padawan Giulio Scrinzi si sono cimentati su questa distanza.
Partenza unica per tutti gli atleti alle 9:30 con un bel sole a riscaldare l'ambiente e l'asfalto, percorso tutt'altro che facile: primi 3km veloci sulla statale che esce da Bassano e corre verso Marostica, i successivi 4km un continuo saliscendi in mezzo agli splendidi vigneti fino al gpm, breve picchiata per poi tornare ad essere scorrevole fino al ponte sopracitato, ultimi 400m in leggera salita per tornare in piazza dove si arriva sul tappeto rosso.
La mia gara inizia al 3°km dopo essermi riscaldato e lanciato in 12'23", svolta a destra e si inizia a salire; il gruppo è già bello sgranato e lo strappo duro stronca le velleità dei coraggiosi runner che sono partiti troppo veloci. In meno di 300m ne supero almeno una ventina e mi tengo a ruota di un paio di esperti maratoneti del luogo. Il secondo 3000 è caratterizzato da lunghi e morbidi dossi che mettono a dura prova la tenuta del ritmo; l'azione cala un po' d'intensità e passo al 5°km in 20'43", prendo rifornimento e cerco di tirare un po' il fiato, inizia la parte più difficile. Il 6° e il 7°km sono in salita e terminano con uno strappo piuttosto duro, arrivo sotto la rampa e l'unico pensiero che ho è "scollino forte e poi giù a tutta..no fear". E' il preludio ai 3km migliori della mia carriera atletica. Passo al 7° timbrando 29'25", mi fiondo in discesa a passo talmente lungo e leggero che a Kiprop fischiano ancora stamattina le orecchie, gli avversari saltati come i pali di uno slalom speciale del Tomba dei tempi migliori. Arrivo all'8°km in piena spinta, da dietro non arriva nessuno e chi mi vede passare mi vede ben presto sparire all'orizzonte; volo via veloce, quasi mi perdo il cartello del 9°km messo sulla curva che immette sul lungo Brenta. Sullo sfondo il ponte che rapidamente si avvicina, il percorso si infila tra le case e si prende il ponte dopo uno strappetto che le mie scarpette non sentono nemmeno. Volata lunghissima che inizia proprio sul lastricato del ponte, esco a cannone e brucio la salita di via Schiavonetti come se fosse un 300 in pista; mi affaccio nella piazza tra il brusio degli spettatori e la voce dello speaker che annuncia i passaggi; gasato come Rudisha sul rettilineo finale degli 800 di Pechino mi prendo il mio momento di gloria sfrecciando sul tappeto rosso. Il cronometro si ferma a 41'28", ultimi 3km in 12'03", ultimo 1000 in 4'01"..puro spettacolo.
Ciliegina sulla torta il risultato in termini di classifica 15° assoluto e 5° nella categoria SM, premiato in quanto le primi cinque posizioni assolute non accumulano anche il premio di categoria. Una medaglia d'argento davvero inattesa, finalmente posso arricchire degnamente la mia bacheca che finora vedeva appesi "solo" pettorali o medaglie di partecipazione.
Un paio di righe le dedico anche al bravissimo scudiero Giulio Scrinzi che, nonostante la scarsa esperienza su strada, timbra il cartellino in 43'40" piazzandosi secondo di categoria (PM). Per gli stessi motivi di cui sopra a lui va il primo gradino del podio..Bravissimo!
Oggi un po' di corsetta al parco in attesa della nuova tabella con vista sulla mezza di Vicenza, cerchietto rosso sul 20 settembre, si proverà a sfondare l'1h27'.
Gli atleti limano i propri record, gli Uomini abbattono il loro limiti.. save the date, stay tuned


Piccola parentesi curiosa: dopo il pasta party e le premiazioni io e il fido scudiero Giulio siamo capitati, quasi per caso, nel mezzo di una specie di sagra di paese..anguria e cocktail e dolci vari in un'atmosfera vagamente vintage hippie. Lampadine da albero di Natale tese tra gli alberi, gazebi e seggiolini da cinema oratorio in riva al Brenta



venerdì 28 agosto 2015

Jagged little pills

Citando Alanis Morissette il blog ritorna vivo dopo un periodo di chiusura forzata. Il pc ha sofferto molto i mesi torridi appena trascorsi e ha avuto bisogno di un po' di manutenzione per tornare in piena efficienza. Traducendo dall'inglese "piccole pillole sparse" ovvero una sorta di riassunto di ciò che è successo negli ultimi venti giorni sotto forma di brevi pensieri.

- Touch the sky - 09/08:
   Si comincia da dove si aveva lasciato, domenica 9 agosto è stata gara, vera e dura; si scalava il versante perginese della Panarotta e fidatevi che il verbo scalare è più che consono. 7,5km circa di percorso verticale, più di 1300m D+, questi i dati della fatica che i runner hanno dovuto sobbarcarsi per guadagnarsi il (poco) lauto pasto giornaliero. Tralasciando dettagli riguardo la pietosa gestione organizzativa la mia gara è stata all'insegna della regolarità con un paio di punte d'orgoglio nei tratti un po' più semplici dove ho azzardato dei cambi di ritmo. Nel complesso mi sono portato a casa un buon risultato. Finita la gara non ci sentivamo ancora stanchi e, con un manipolo di temerari, ho defaticato raggiungendo la sovrastante cima Panarotta (2002m). Sforzo supplementare decisamente ripagato dalla vista.

- Lungo la via.. 16/08
  Altra pillola atletica per la domenica successiva, il 16 agosto la tabella "impone" infatti il primo lungo in vista degli impegni autunnali. Si parte di buon mattino, sfruttando il poco fresco che la pioggia dei giorni precedenti ha lasciato per strada, e per svariati kilometri si procede nel tipico deserto estivo della città. Il silenzio regna sovrano, nessuna auto ne pedone ne bicicletta nell'iniziale attraversamento del centro; mi spingo oltre, inoltrandomi nei campi della periferia. Il percorso è tra quelli collaudati più volte, 25,3km di anello che scorre ampio alla base dei colli nella periferia nord-ovest di Vicenza. Villa Zileri, salita delle Vigne, Monteviale, Bagnara, le Maddalene per poi rientrare a casa. Mentre mi riaffaccio al centro città il sole rompe le nuvole e ricomincia a martellare. L'estate non è ancora finita

- Vu to fà el vicentin? 19/08
  Mercoledì 19 agosto resterà per un po' negli annali dell'anagrafe di Vicenza, in controtendenza rispetto alle credenze comuni un trentino (io) fa richiesta per la residenza nel comune del Palladio. I motivi di questa scelta sono banalmente di convenienza, il mio contratto di affitto in scadenza prevede infatti di poter essere rinnovato mantenendo il canone agevolato se l'inquilino trasferisce la residenza presso l'abitazione. Detto, fatto (o quasi)..la trafila è lunga e costellata di moduli e autocertificazioni da compilare ma d'altronde..xemo en Italia chi, xò..

- Epic Sunday 23/08
  Altra domenica di corsa, il 23 agosto si chiude a Brentonico il circuito "Montagne Trentine" con il "giro dele fraziom". Il vantaggio esiguo che ho sulla concorrenza per il podio finale viene rapidamente cancellato dall'ennesima prova positiva del collega Marco Forletta che scappa via con i primi e risulta irraggiungibile per me ma anche per molti altri. Onore quindi a chi più volte in questi due mesi ha dimostrato di essere in forma e di volare in salita, dal canto mio altra iniezione di fiducia data dal crono di giornata e dal comunque ottimo quarto posto generale di categoria. Lagarina Crus Team che meriterebbe ampie righe di elogio per i risultati complessivi snocciolati in questa estate di gare alpine ma lo spazio è esiguo e mi riservo parole e pensieri per la premiazione finale che avverrà a novembre. La domenica fin lì ordinaria diventa epica nel pomeriggio quando viene lanciata l'idea di fare anche un'altra gara in zona. Come si dice lanciato il sasso, nascosta la mano..i promotori dell'iniziativa non si presentano al via mentre i soliti tre mona (io, Davide el Leoro e il buon Giulio Scrinzi) timbriamo il cartellino e ci galoppiamo altri 5km abbondanti di sterrato. Degno proseguo di giornata le fortaie e i panini alla carne salada della sagra di Servis nonché il galletto al forno al parco di Isera..

- The nineteen night 27/08
  Per la serie correre sul fresco in questo periodo tendo a fare gli allenamenti infrasettimanali la sera, quando cala il sole. Se da un lato i lavori veloci si sbrigano facilmente grazie alla chiusura tarda del parco oppure nel tratto ciclabile appena a sud di Vicenza, ecco che i lavori un po' più lunghi assumono dei connotati molto più interessanti. Ieri è scattata quindi l'operazione "nineteen night" ovvero "la notte dei 19" (intesi ovviamente come kilometri). Al mattino ho studiato in lungo e in largo le mappe della periferia vicentina alla ricerca di strade poco frequentate, facilmente e velocemente raggiungibili, possibilmente ben illuminate; altro requisito la scarsa densità di abitazioni per sfruttare al meglio la ventilazione serale ed evitare di subire il ritorno di calore dai palazzi. Il risultato di questa lunga analisi è stato un percorso lineare di circa 8km lungo il Bacchiglione partendo dalla zona dello stadio e che si spinge a sud fino a s. Pietro Intrigogna. Strade di periferia, un lampione ogni 50m, quattro automobili incrociate in 1h20' di allenamento; la lieve brezza che ti accompagna lungo le sponde del silenzioso compagno di viaggio. Io come un'ombra quasi sospesa sull'argine che scorre via veloce e senza pause, appaio e scompaio dalla visuale delle finestre delle poche case che si affacciano sui campi di mais. Risalendo mi si avvicina un ciclista con la sua MTB, illumina la via con una frontale al LED montata sul manubrio, si affianca e mi dice: "ehi sportivo, ghe to miga paura a 'ndar de note senza luce?" ed io alzo lo sguardo e indico la luna rispondendo: "basta quella e i lampioni, tanto le macchine hanno i fari per vedermi.." e lui: "me piase 'ndar en bici de note perché no par gnanca de eser a Vicenza..par de eser en Wyoming.." mi giro sorridendo e continuiamo a proseguire affiancanti. Mi offre un po' acqua e ci tiene a sottolineare che: "ah..no ghe meto miga integratori mi..solo acqua del sindaco..e se me porto da magnar ciocolata de inverno e crostatine de me mogliere de esta..". Arrivato quasi a destinazione lo ringrazio e lo saluto promettendogli di citarlo nel blog. Eccomi qui, dunque, a dare il benvenuto ad un nuovo follower.. grazie ancora per ieri sera Massimo, biker di b.go Casale con la passione per Radio Deejay e per le crostatine della moglie :-)

lunedì 3 agosto 2015

Ritrovarsi, nella foresta

Venerdì 31 luglio era una data di quelle segnate col circoletto rosso sul calendario, un giorno importante nella mia stagione podistica. Ammetto che inizialmente non ero entusiasta all'idea di faticare nella corsa in montagna (specialità decisamente non mia) ma col passare delle tappe la cosa sta prendendo contorni decisamente interessanti. Sarà per la scarsa concorrenza o per il continuo miglioramento generale che sto esprimendo quest'anno ma alla gara di venerdì mi presentavo ai nastri di partenza forte del 3° posto generale di categoria e, visto il percorso, la difesa del podio sembrava davvero possibile.
Il tracciato vedevano la partenza da Castellano, il passaggio dal lago di Cei e il successivo ritorno nel paesino dopo circa 10 km. Prima parte pianeggiante a cui seguivano una prima salita verso il lago ed una seconda salita per raggiungere il gpm di giornata. Entrambi i tratti presentavano pendenze abbastanza facili il che consentiva buona velocità di base; partenza molto lanciata del gruppo a cui tento di restare attaccato il più possibile. I primi 2 km corrono via veloci ma alle prime asperità le gambe iniziano a presentare il conto, prendo di petto il primo kilometro di salita per poi rallentare e adeguarmi al ritmo di chi mi segue. Poco dopo il primo scollinamento inizia lo spettacolare passaggio in riva al lago di Cei, riprendo un po' il fiato godendomi lo scorcio alpino; al 5°km inizia la seconda rampa di giornata, la salita delle "costole", un continuo susseguirsi di tornanti per oltre un kilometro di ascesa in mezzo alla selva. Una volta passato in vetta cerco di lanciarmi nella picchiata ma la mia rincorsa dura poche centinaia di metri, prima un sasso preso male e poi un leggero lungo in un curvone mi fanno desistere da intenzioni bellicose. Proseguo dunque tranquillo la mia discesa in mezzo ad uno scenario degno di un film stile "Indiana Jones nella foresta perduta" recuperando ulteriori forze ed energie in vista del finale; ritrovata la retta via all'uscita del bosco scateno i cavalli sulla piccola rampa che segna l'8°km di gara e aggancio uno sparuto gruppetto. Ormai in vista del campanile di Castellano mi lascio guidare dal plotoncino che naviga in fila indiana per poi regolare i conti negli ultimi 500m, sotto la linea del traguardo transito da solo lasciandomi agevolmente alle spalle i compagni di avventura raccolti nel finale. Tappa conclusa con un 47'49", 10° posto di categoria che porta 21 punti in cascina per la classifica generale; risultato cronometrico discreto considerando la novità del percorso e la partenza eccessivamente veloce, 3° posto difeso con le unghie. Prossima tappa sarà la durissima scalata della Panarotta, terreno dove difendersi sarà forse un po' più facile, le pendenze estreme e la lunghezza del percorso metteranno a dura prova tutti i partecipanti il che potrebbe favorire un peso piuma come me. Vi lascio con il magico scorcio del lago che ha caratterizzato la serata di venerdì

martedì 28 luglio 2015

Dove osano i camosci

Domenica mattina, nello splendido teatro dell'altopiano di Brentonico va in scena un grande classico della corsa in montagna trentina: la S.Giacomo-Altissimo, cronoscalata di 5km che porta gli atleti ad innalzarsi fino ai 2060 metri del rifugio Damiano Chiesa in cima al monte Altissimo. I soli numeri (888m D+ in 4,6km) non rendono abbastanza bene la durezza e l'asprezza del percorso che si inerpica sul crinale roccioso e selvaggio. Queste due immagini forse possono far capire l'unicità di questa gara storica del calendario trentino
L'arrivo inquadrato dalla partenza
La partenza inquadrata dall'arrivo
Percorso quasi completamente all'insù, solo un breve tratto di lancio in leggera discesa che conduce all'imbocco del sentiero che fa da traccia ai primi 2,5km di gara. Fondo scosceso e pendenze durissime sin da subito, condizioni ideali per gli specialisti della salita pura, molto meno gradite dai runner più classici. Uscendo dal bosco si raggiunge il rifugio Graziani per poi iniziare il tratto più difficile, gli ultimi 1700m presentano infatti numerosi varianti rispetto al sentiero normale, svariate volte gli atleti devono letteralmente arrampicarsi sulle rocce seguendo la linea di massima pendenza. Pochissimi i tratti di respiro sulla strada forestale ed estremamente suggestivo l'arrivo posto sui gradini d'accesso al rifugio Chiesa. 
Detto del percorso diciamo della gara; vittoria quasi scontata per l'alpino Spada seguito (a distanza) dal camoscio Molinari, "solo" quinto il nostro "leoro" Davide Parisi che non riesce ad affondare il colpo finale e giunge a miseri 9" dal quarto della graduatoria. Partecipazione gialloblù molto nutrita che consente l'ennesima vittoria di squadra, numerose le prestazioni di livello nelle varie categorie con moltissimi podi conquistati.
La gara si sapeva non era a me favorevole, salita eccessivamente dura e lunga, ma la condizione molto buona mi hanno permesso di gestire le difficoltà. Partenza veloce per guadagnare posizioni e primi kilometri nel bosco corsi/camminati ben in spinta, al passaggio al Graziani c'è ancora benzina nel serbatoio. L'erta finale non lascia però scampo, nei tratti rocciosi cerco di difendermi piantando le unghie nelle caviglie e nei polpacci degli avversari per avanzare lungo il crinale. Le gambe già frollate dalle pendenze precedentemente incontrate e dal caldo sole reggono a fatica i continui allungamenti obbligatori per superare i continui gradini altimetrici. Ai -300 dal traguardo l'avanzare è sempre più lento ma ormai sono in vetta, poco più avanti gli ultimi tornanti; tengo il passo del gruppetto che mi sta trainando. Ai -100 trovo l'incitamento del "leoro" appollaiato su una roccia che scruta i vari arrivi; tiro su la schiena, un respiro fondo, due balzi per valicare le ultime rocce e poi via di slancio mi tuffo letteralmente oltre i gradini dell'arrivo. Il tempo realizzato (52'37") è di scarso rilievo ai fini della classifica ma è estremamente importante per il progresso registrato rispetto a due anni fa (56'40"). Raccolti 22 punti, fondamentali per mantenere il podio provvisorio nella classifica generale del circuito; adesso riposo, poco, per poi affrontare la prossima avventura, venerdì sera, a Castellano. Stavolta il percorso è più adatto alle mie caratteristiche e si punta davvero a fare la prestazione, servono altri punti e conferme cronometriche per il proseguo della stagione.
Vi lascio con il panorama mozzafiato che ci è stato regalato dopo l'arrivo..per la serie la fatica vale il paesaggio
Lago di Garda - Riva, Torbole

Lago di Garda - versante sud

giovedì 23 luglio 2015

Collinetta d'inferno

Mercoledì mattina, ore 6:20. La stupida sveglia suona come ogni altra stupida mattina. Il sole già filtra dal lucernario, mi guardo in giro e leggo sul termometro 29°C. Sbuffo alzandomi dal letto, controllo la tabella degli allenamenti e sbuffo di nuovo, oggi il menù prevede 5x1000 a 4' recupero 500m. Sconsolato mi vesto e scendo le scale, barretta e acqua da frigo. Guardo fuori, il cielo è leggermente velato, il sole picchia già sui tetti della città; si preannuncia un'altra giornata di caldo infernale. Esco di casa che sono le 6:45, scarpette ben allacciate e via lungo le contrà del centro; classico giro di riscaldamento mentre attendo che il guardiano apra il parco alle 7:00. Transito la prima volta davanti alla cancellata, al solito l'omino in nero è in ritardo, giro intorno alle mura e lo incrocio alla porta nord; non appena il cancelletto si schiude sguscio dentro. Finiti i 30' di riscaldamento si parte con i lanciati. I primi due di gran carriera, abbondantemente sotto i 4', i successivi due giri un po' più tranquilli (4'01", 4'00"); l'ultimo lanciato è uno spettacolo, falcata lunghissima sul selciato del parco con i conigli che fanno la ola a bordo strada, timbro un 3'47" clamoroso. Trasfigurato dallo sforzo mi attacco alla fontanella e consumo qualche ettolitro di acqua prima di riprendere vita; qualche passante mi guarda stranito ma la cosa mi sfiora e scivola via veloce come il getto potente che esce dal rubinetto.
A casa, dopo la doccia, lancio uno sguardo al tavolo della cucina e vedo i libri di scuola..eh, no..oggi no.. Una piacevole sensazione mi attraversa il corpo mentre l'omino del cervello mi ripropone l'immagine dell'esame registrato martedì mattina; la sessione è finalmente finita. Sono stati due mesi molto duri per via del lavoro e del caldo, tirando le somme le cose non sono proprio andate come dovevano e la mia permanenza a Vicenza è destinata a prolungarsi. Soprattutto giugno è stato molto complicato dal punto di vista lavorativo, speriamo che agosto sia un po' morbido perché ci sarà da studiare molto.
Weekend con vista sullo sport: da un lato la tv col Tour si avvia al gran finale con Froome padrone e gli altri a inseguire più che attaccare; dall'altro la scalata al rifugio Chiesa sul monte Altissimo che sarà l'appuntamento domenicale. Il coach ha deciso unilateralmente che quest'anno vale la pena far classifica nelle gare di corsa in montagna e quindi dovrò prodigarmi in almeno altre due imprese sportive durante il prossimo mese. Domenica sarà Altissimo e, a breve distanza, venerdì 31 toccherà alla "into the Wild Run" nei dintorni del paesino di Castellano.
Dicono che la temperatura calerà un po' nei prossimi giorni, che dire..forza Uomo, abbiamo scollinato, almeno per qualche giorno sarà discesa..
ore 6:39 del mattino.. #inferno@home

martedì 14 luglio 2015

Like there's no tomorrow

Per la serie "le gare viste da dentro" oggi si parla del "giro del Solombo", gara di corsa in montagna svoltasi domenica. I due protagonisti della pagina odierna sono "el Leoro" (o el Levro, come si direbbe dalle sue parti) e "el Gringo"; il primo vincitore neanche tanto a sorpresa, il secondo autore di un'ottima prova.
Manifestazione curata dalla locale società sportiva che, con piglio teutonico, garantisce efficiente organizzazione; percorso di gara abbastanza veloce, i circa 9km si snodano nei boschi sopra Carano, in val di Fiemme, alternando lunghi tratti in agevole falsopiano a brevi strappi con pendenze arcigne.
Partiamo quindi con l'impresa del biondo lagarino che, grazie ad una clamorosa rimonta finale, mette in fila i più blasonati Antonio Molinari e Carlo Rigoni. Like there's no tomorrow dice il titolo ed è proprio questo lo spirito che anima "el Leoro", l'uomo che non conosce il domani; reduce dal primato personale sui 3000 timbrato venerdì e da una passeggiata di 9 ore sulla Marmolada al sabato, Davide Parisi si presenta al via di Carano in ottima forma. Partenza lanciata del gruppo che si sgrana appena la strada inizia a salire; in testa allungano i due favoriti della vigilia mentre dietro si lotta per le posizioni di rincalzo. Poco dopo il 6°km si scollina con Molinari saldamente in testa, staccato di circa 1' segue Rigoni mentre Parisi transita con oltre 2'30" dal leader; la classifica sembra già scritta ma "el Leoro" compie il capolavoro in discesa. Come il Savoldelli dei giorni migliori si fionda a rotta di collo giù dal colle e recupera entrambi gli atleti che lo precedevano ma non solo, negli ultimi 500m si prende anche il lusso di staccare la compagnia e giungere solo al traguardo.
Trionfo nella categoria assoluta del Lagarina Crus Team completato al maschile da Marco Forletta (3°SM e 6° assoluto), Paolo Dallagiacoma (6°SM), Giulio Scrinzi (2° under 23) e Giovanni Dallacosta (1°JM) mentre sul versante rosa domina con Federica Scrinzi (1° posto SF e 2° assoluto), Scottini Giorgia (2° posto SF) e Chiara Gentili (4° posto SF). Da segnalare inoltre i numerosi altri piazzamenti nelle varie categorie Master.
Gara un po' più solitaria nelle retrovie per "el Gringo" che continua comunque a mostrare grossi passi avanti. Su terreno favorevole ma non troppo conclude la prova in 47'21" che gli consente di piazzarsi 47° assoluto e 6° nella durissima categoria SM. Partito di gran carriera tiene bene il gruppone nel primo tratto in leggera discesa, dopo il 3°km iniziano gli strappi e la strada sale ma la celeberrima bandana nera è sempre li sulle code dei veterani della squadra. Nonostante il peso piuma le gambe digeriscono male le discontinuità della salita e allo scollinamento "el Gringo" si trova a dover inseguire in discesa, terreno non esattamente favorevole. Solo verso il 7,5°km le leve ricominciano a macinare lo sterrato, gli avversari che vengono raggiunti nel finale sono travolti dalla foga agonistica del treno giallo-blu che si invola sul piazzale d'arrivo "like there's no tomorrow".
Prossimo appuntamento domenica 26 luglio a san Giacomo di Brentonico per il super classico estivo della scalata al monte Altissimo.
Podio della gara, da dx verso sx Rigoni - Parisi - Molinari


venerdì 10 luglio 2015

La pillola rossa

La sveglia suona alle 7:00 e controvoglia ci si alza. Negli ultimi giorni il clima è tornato nei ranghi e la notte si riesce a respirare e non sudare, uscire a quest'ora per correre è quasi piacevole; infilo le scarpette e via per una decina di chilometri tranquilli. Tornato a casa doccia e colazione, poi avanti con la routine, un po' di cose al pc e studio. In questa usuale mattina uguale a moltissime altre all'improvviso arriva l'Uomo e butta lì un paio di perle delle sue.
Primo intervento sul kaizen, filosofia giapponese (di cui ho già parlato altre volte) che persegue il miglioramento continuo attraverso piccole azioni da attuare su piccoli problemi. Abituato a vederla applicata nei contesti produttivi mi ha fatto un certo effetto sentir spiegare queste cose da Aldo Rock ma già io le ho collegate diverse volte alla vita di tutti i giorni e alla corsa. Kaizen, miglioramento continuo, grandi cambiamenti a partire da piccoli passi.
Da qualche parte bisogna però cominciare e a questo si collega il terzo intervento: la pillola rossa. Citazione clamorosa di "Matrix" che dall'Uomo davvero non ti aspetti e da qui il mio cervello è partito..il primo passo verso il cambiamento è il frutto di una scelta, tua e individuale; è prendere la pillola rossa, è intraprendere la vita vera. Devo essere sincero, di questi tempi con tutti gli stress dovuti allo studio e al lavoro ho preso tante volte la pillola blu, sono rimasto attaccato al mondo e mi sono lasciato trascinare dall'inerzia delle cose; troppo facile far scorrere il tempo senza metterci del tuo, troppo difficile dare il colpo per far cambiare il giro. Si rimane lì, nel limbo delle decisioni non prese e nel mondo che gli altri hanno disegnato per te, per farti stare comodo mentre fai i comodi degli altri; ti convincono che restare inerme è la scelta più saggia, niente sbattimenti, pensano a tutti gli altri. Come nel film ti riducono ad una batteria umana che serve ad alimentare e tenere in piedi il mondo fittizio in cui tutto sembra bello e normale; nel frattempo di là, nel mondo reale, vive chi comanda e decide le sorti di tutto e di tutti. Il mondo reale, un luogo praticamente inaccessibile; c'è solo un modo per scoprire la verità, devi fare una scelta..pillola rossa o pillola blu..
Questo weekend ho bisogno di vita reale, di strade su cui correre, di una sana birra da condividere con persone vere; quindi, caro il mio Morpheo, mi sta che sto giro mi calo una pillola rossa..sai com'è, a noi Uomini piace scegliere e vivere, sempre e comunque, on the road

domenica 5 luglio 2015

10000 di sera bel tempo si spera..

Rozzampia, piccola frazione di Thiene, è un venerdì sera estivo qualunque in questo lembo di mondo dimenticato da Dio e dall'uomo. Se ti guardi in giro vedi poche case basse con giardino, la chiesa, qualche capannone, un lungo nastro d'asfalto che corre parallelo alla ferrovia, campi e prati a perdita d'occhio, l'unico confine è tratteggiato dal profilo delle montagne sul fondo della scena. Il piccolo paesino viene soprannominato Rozzangeles dai locali e se non fosse per una bandiera della Serenissima esposta ad un balcone si potrebbe davvero pensare di esser finiti nel cuore del Nebraska. Ti guardi in giro e ti accorgi che non è un venerdì sera estivo qualunque, c'è tanto movimento di persone e tutt'intorno si alza un gran vociare marcatamente veneto; è il primo venerdì di luglio e sta iniziando la festa patronale del luogo. Per l'occasione 200 atleti si sono dati appuntamento per una gara di corsa; stranamente l'asfalto non è rovente, un violento temporale pomeridiano ha mitigato la temperatura ma il clima rimane comunque poco favorevole. Le magliette colorate si schierano dietro al gonfiabile verde che farà da linea di partenza e di arrivo; il campanile inizia a suonare e all'ottavo rintocco gli atleti schizzano via a velocità folle lungo il desertico rettilineo che si perde nella pianura. Dopo soli 300 metri la corsa prende già forma, un gruppo di cinque runners allunga inesorabile e deciso a fare la gara in testa, dietro il resto del plotone si sgrana rapidamente sotto le trenate imposte da coloro che hanno la gamba buona. In prossimità del 1°km un drappello di una decina di temerari sbuca da una doppia curva a destra guidato da una sagoma familiare; passo lungo e disteso, testa alta e sguardo concentrato, anche senza la classica bandana in testa lo si riconosce immediatamente: "el Gringo" c'è e marcia spedito. Il percorso prevede due giri di circa 5km lungo un circuito piatto e facile, alla campanella (20'21") il gruppetto si è già ridotto a poche unità sempre guidato a ritmo costante e brillante dal Gringo che pare molto a suo agio in questo scenario dalle tinte yankee. Poco dopo l'8°km la canotta giallo-blu lascia il comando delle operazione ad un compagno di viaggio, sembra un piccolo segnale di difficoltà ma ai -500 dall'arrivo si capisce che la mossa è stata puramente strategica. Si lascia il circuito e si sottopassa la ferrovia; all'ingresso il plotoncino è compatto, all'uscita sembra di rivedere l'epica scena delle olimpiadi di Atene 2004. Senza che gli avversari se ne accorgano "el Gringo" prende e se ne va, esce solo e già in vantaggio sugli ormai ex-compagni di corsa; sfruttando anche il leggero dislivello in salita la lunga falcata scava un divario sempre più ampio, da dietro qualcuno si affanna a recuperare ma è troppo tardi, il traguardo si avvicina rapido e inesorabile sotto le scarpette del Gringo. L'ultimo bip del cronometro suggella l'ennesima prova spettacolare, 10km coperti in 40'39" che valgono il 35° posto assoluto e il nuovo PB sulla distanza. Nonostante l'estate rovente pare che gli allenamenti siano efficaci e produttivi. Non mi resta che continuare sulla strada tracciata dal saggio coach Pedri, la sensazione è che a settembre si potrà lottare per risultati eccellenti anche sulla mezza maratona, l'obiettivo di 1h26' non sembra più un traguardo così alieno..

martedì 30 giugno 2015

Questo ed altro, per la canotta

La corsa, su strada o montagna che sia, è notoriamente uno degli sport più individuali che esistano. Più volte ho scritto vari miei pensieri al riguardo ma, durante la stagione, ci sono dei momenti in cui il singolo atleta vale solo per i punti o il tempo che timbra: i campionati regionali societari. Titoli molto spesso snobbati dai team blasonati ma che da sempre sono il termometro di quanto una squadra sia unita ed equilibrata. La mia società fa vanto di essere una delle migliori in regione e questi appuntamenti sono molto sentiti e i tecnici sollecitano i propri atleti a partecipare per onorare la canotta che si indossa. 
Domenica 28 giugno si sono disputati, nella splendida cornice della Vallagarina, i campionati regionali societari di corsa in montagna sotto l'organizzazione (impeccabile) della società di cui sono onorato di far parte. Il coach ci teneva particolarmente a portare a casa la coppa e ha chiamato a raccolta tutti gli atleti disponibili; il team ha risposto presente e si è presentato sulla linea di partenza numeroso e agguerrito. Il risultato finale è stato spettacolare; la truppa, guidata dal "el Leoro" Davide Parisi, ha centrato l'obiettivo grosso conquistando il gradino alto del podio nella categoria assoluti. Del team vittorioso facevano parte altri 6 elementi: Carlo Salvati Proietti, Denis Robol, Giordano Passerini, Giovanni Dallacosta, Giulio Scrinzi e ovviamente "el Gringo".
Prima di raccontare della mia gara mi regalo un piccolo elogio in quanto la mia presenza era tutt'altro che scontata. Il buon Davide Parisi ha dovuto ospitarmi a casa sua sabato notte ed io ho dovuto sobbarcarmi più di 200km in macchina tra sabato sera e domenica pomeriggio a causa degli impegni di lavoro. Ma "el Gringo" fa questo ed altro per la canotta..
Regolarmente iscritto mi presento alla partenza carico a pallettoni; il percorso non s'addice alle mie caratteristiche, la lunga discesa con tratti tecnici non mi favorisce e i numerosi strappi iniziali segneranno infatti in negativo il tempo finale ma dietro la linea bianca questi pensieri non mi preoccupano, siamo tutti uguali fino allo sparo. Primi tre chilometri molto difficili per chi, come me, sta nel mezzo del gruppone; la strada spesso stretta costringe gli atleti in fila indiana e in diversi punti la corsa rallenta o si ferma a causa del traffico e dei violenti strappi in salita. Superato indenne il cartello del 4°km trovo finalmente terreno adatto alle mie corte ed agili leve, salita dalle pendenze morbide e regolari dove il mio peso piuma avanza rapido grazie al passo veloce impresso dalle gambe. I 2,5km di ascesa volano via leggeri, superando atleti in difficoltà e raggiungo la vetta in solitaria con ancora benzina da spendere; discesa complicata con numerosi tornanti e cambi di fondo che non agevolano il mio inseguimento, riesco comunque a tenere in vista un paio di atleti poco avanti. Dall'8°km ritrovo terreno favorevole e inizio a spingere con vigore; passo lungo, i pochi strappi del finale li supero si slancio. Spettacolo puro la corsa ampia e generosa che mi spinge lungo i filari di vite, uscendo dall'ultimo mi sparo come un proiettile sulla rampa finale che divoro rapidamente; ultimi 200m come se fossero i primi, entro sul rettilineo d'arrivo come un velocista. Il tempo finale ha poca imprortanza, i punti guadagnati anche meno; l'importante era esserci e finire bene. Test decisamente confortante per i prossimi impegni estivi, già venerdì la strada dirà se la mia condizione è quella desiderata.
L'attesa per le classifiche ufficiali è solo una formalità, la coppa guadagnata va a fare compagnia alle molte altre esposte sugli scaffali della sede sociale. Un altro trofeo per la squadra, un'altro tassello di gloria da infilare nel mosaico delle mie piccole imprese sportive..

"el Gringo" impegnato in salita

Il sontuoso sprint finale

domenica 21 giugno 2015

Fino a qui, tutto bene..

Domenica sera, seduto sul divano ho davanti a me il computer; esce musica dalle casse, sto aspettando che si carichi il film che mi sono scelto per stasera. Il sole è ancora alto all'orizzonte, è il primo giorno d'estate, la giornata più lunga dell'anno. Per me sono state lunghe le ultime quindici giornate vissute tra lavoro, studio e corsa senza pause. Sono arrivato a questo weekend stanco e stressato dagli impegni, ho deciso di staccare un po' e ieri sera sono uscito con un caro amico per una pausa a base di pizza, birra e biliardo.
Quindici giorni di lavoro sballottato in giro per negozi per seguire l'onda delle promozioni che Vodafone si ostina a lanciare a ripetizione per gonfiare i numeri da presentare agli azionisti..e io povero operaio gettato nei vari punti vendita a pigiare tasti e cercare di spiegare, spesso inutilmente, le offerte agli stranieri che si presentano al bancone. D'altronde il target è quello, gente che compra i telefoni a costo irrisorio per poi rivenderli o regalarli in patria. Intendiamoci, a me va bene così, i numeri di cui sopra sono quelli che mi permettono di pagare l'affitto e fare la spesa senza l'assillo di contare i centesimi. La parte stressante del lavoro è rappresentata dalla quantità di ore di lavoro e dalla la scarsissima educazione dei clienti stranieri (ma come già raccontato più volte neanche gli italiani si distinguono per cortesia) a cui va aggiunta la (finta o vera che sia) pessima conoscenza dell'italiano di tali persone.
Gli allenamenti vanno avanti seguendo fedelmente la linea tracciata dall'allenatore: lavori sulla velocità, sui ritmi vivaci e un po' di agilità. Il tutto in attesa di sfogare le scarpette sul percorso di qualche gara. Tanta fatica, sia per la somma di impegni sia per il clima ballerino di Vicenza; il mese era iniziato con forte caldo mentre nell'ultima settimana si stanno susseguendo temporali e schiarite. La temperatura è rientrata su valori accettabili ma l'umidità si fa sentire parecchio soprattutto nelle prime ore del giorno e sul calare del sole.
Nel tempo in cui non lavoro o non sono a correre si studia e si fa sul serio; in quindici giorni ho ribaltato quasi per intero due materie e nei prossimi giorni ne aggiungerò una terza. A inizio mese ho messo giù un piano studio per organizzarmi gli esami di questa sessione e, giunti a circa metà del percorso, sono soddisfatto dei progressi fatti. Le prove sul banco cominceranno per me a luglio, si profilano quindi altre due settimane di impegno intenso; l'obiettivo finale sembra raggiungibile.
Spotify ha appena pescato dal suo immenso database un canzone di Marracash di qualche anno fa: "Fino a qui tutto bene"..come direbbe Alanis Morissette "that's a bit ironic, don't you think?" Sorrido compiaciuto mentre clicko su "Pubblica"..

venerdì 5 giugno 2015

into the Wald

sottotitolo: "voi se' mati"

..ovvero le due facce di un'impresa epica ma folle.
La faccia di chi l'impresa l'ha compiuta, "Into the wild" è il titolo di un bellissimo film che racconta le avventure solitarie di un ragazzo che fugge dalla civiltà e si rifugia nell'entroterra selvaggio dell'Alaska. Adattandolo alla situazione è uscita una versione del titolo che evoca gli splendidi boschi che ci hanno cullati durante la nostra impresa attraverso i territori della Val di Cembra, di Salorno e di Capriana.
La faccia di chi ti ascolta parlare di quest'impresa o di chi ci ha incrociato lungo il percorso, la domanda era quasi sempre: "da dove venite?" la nostra risposta: "siamo partiti da Masen e stiamo andando a Capriana" a cui seguiva la scontata controbattuta: "voi siete matti.."
Prima di ripercorrere la giornata mi permetto di dedicare questa pagina del blog al nostro eroico Capitano Luca Capelli; ogni impresa, per essere definita tale, ha bisogno di un filo di pathos sotteso che tenga alta la tensione. Ringraziamo quindi la sciatica che ha colpito il nostro eroe ma che non gli ha impedito di concludere i 42,195km programmati; scesa l'adrenalina le gambe non lo hanno più retto in piedi e per qualche giorno ha deambulato con le stampelle; una beffa clamorosa considerando che Luca è un fisioterapista..
Apriamo le danze con il link alla raccolta fotografica dell'evento; tutti i file multimediali sono stati prodotti da "el Leoro" Davide Parisi dotato di GoPro Hero3 e successivamente editati da "el gringo" Paolo Dallagiacoma.
La cronaca della giornata: il sipario si alza alle 6:45 in una tranquilla zona residenziale poco lontano da Rovereto. A casa Capelli la sveglia suona quasi contemporanea nelle due camere adiacenti, "l'ora è giunta, Uomo" pensa "el Gringo" mentre indossa la nuova divisa dei Top Runners. Colazione ricca di carboidrati diversificati per ottimizzare il carico di benzina, ultimi preparativi e poi a casa del Capitano arriva anche Miguelon "mina vagante". Breve briefing col servizio tecnico per predisporre il trasporto delle sacche all'arrivo e si parte, prima fermata Villa Lagarina per raccogliere l'ultimo componente della squadra. La Panda verde si ferma davanti al cancello, "el Leoro" è già in palla e schizza sul sedile del navigatore; inizia il trasferimento della truppa verso la zona di partenza. Tra chiacchiere più o meno serie il team raggiunge velocemente Masen di Giovo dove è posto il km 0, scesi dalla macchina i runners eseguono alcuni esercizi di riscaldamento e sistemano gli zainetti con i rifornimenti. Alle 8:49 il Capitano lancia il segnale di partenza e i piedi cominciano a scalpitare sull'asfalto; il primo tratto, in morbida discesa, serve a riscaldare i muscoli. Il gruppo prende confidenza con l'andatura scandita dal Capitano e i 3km iniziali scivolano via facili. In località Pineta di Faedo bivio secco sulla destra e il fondo diventa sterrato, inizia la prima salita di giornata verso il lago Santo: 5km irregolari ma che si lasciano correre, le ottime condizioni della strada fanno superare agevolmente anche gli impegnativi strappi che talvolta si presentano sotto le scarpette. In questo tratto si alternano in testa "el Leoro" (in grandissima forma) e "el Gringo" che sfrutta il suo peso piuma per rullare alte frequenze. Attraversato il folto e fresco bosco di faggi e larici il gruppo sbuca sulla strada provinciale e raggiunge il lago a quota 1200m; breve giro dello specchio alpino e meritata sosta ristoratrice prima di riprendere la via maestra. Dal lago Santo (9°km) al passo Potzmauer (16°km) la truppa corre via veloce sui facili saliscendi immersi nel verde della val di Cembra, a fare il ritmo davanti ci pensa sempre "el Leoro" che riceve a tratti il cambio dal Capitano. Poco dopo il 17°km un paio di strappi decisi portano la corsa in vetta al 1° GPM di giornata in località Valdonega, dove il gruppo transita trainato da "el Gringo" che si dimostra molto a suo agio lungo le erte sterrate di casa sua. Altra breve sosta per poi iniziare la veloce discesa verso il traguardo della 1/2 maratona dove il plotoncino si presenta compatto e timbra un eccellente 2h20'02"; poco più avanti, in località Cauria, è fissato la prima zona ristoro ufficiale e i runners si concedono qualche minuto di relax con dell'ottimo strudel di produzione locale. La seconda parte del percorso si presenta più ostica della prima, si inizia subito con la dura salita di passo Sella di Cauria che mette a dura prova le gambe degli atleti che continuano compatti dandosi cambi regolari. Il tratto successivo è quello che risulterà il più critico, 4 km di continui strappi e discese che mettono alle corde "el Gringo" (probabilmente a corto di benzina) e successivamente anche il Capitano (che già da qualche giorno soffriva di sciatalgia). Viste le difficoltà palesate dai due atleti il ritmo viene rallentato e il gruppo transita compatto sia al lago Bianco che al lago Nero. Si giunge quindi in vetta al secondo GPM nei pressi di malga monte Corno (quota 1705m) dove la squadra si prende una pausa ristoratrice prima di affrontare la lunga picchiata che porterà al traguardo di Capriana. I runners ne approfittano oltre che per mangiare e dissetarsi anche per scattare delle foto ai paesaggi e alla fauna locale. Con le poche energie rimaste si scende a valle, più si avvicina il traguardo più il morale si alza ed allevia le fatiche; il gruppo conclude la sua impresa con un giro d'onore attraverso le stradine del paese, il cronometro si ferma poco prima delle 5h di corsa nei pressi della piazza centrale di Capriana. Meritata doccia per tutti i runners in attesa della agognata pasta ristoratrice; il pomeriggio prosegue poi in serenità nel fresco giardino messo a disposizione dall'organizzazione. La sera inizia a calare nella vallata e gli atleti fanno rientro alle loro case consapevoli di aver compiuto un'impresa; in occasioni come questa i numeri (che siano km, passaggi, metri di dislivello) non contano nulla. Sono le sensazioni, le emozioni, il sudore, le gambe che bruciano a fare da termometro e c'è da fidarsi se gli atleti stessi hanno definito epica questa giornata.
Per scrivere una pagina di storia come quella appena narrata non basta che qualcuno si svegli un giorno con un'idea folle, ci vuole il coraggio di proporla ad altri e taluni devono essere abbastanza pazzi da condividerla e perseguirla. Uomo, le idee nascono dai singoli ma per trasformarle in imprese epiche serve un manipolo di eroi..
Vi lascio con il video diario realizzato molto artigianalmente dalla redazione multimediale dell'evento; a volte le parole non bastano a raccontare al meglio una storia, solo le immagini riescono a trasmettere certe sensazioni..buona visione :-)