venerdì 31 gennaio 2014

The Man is back..

E' tornato, finalmente..e ha portato la luce in questa buia e piovosa settimana.. Aldo Rock stamattina c'era e la sua voce ha rischiarato la fredda e umida mattinata di venerdì. Si è parlato di corsa e di pioggia e le indicazioni sono state quelle già elencate in un post di un paio di settimane fa. Correre sotto la pioggia non è male, anzi, per esperienza personale vi posso garantire che è fantastico, quasi catartico. L'importante è il vestiario: bisogna coprirsi a strati con intimo tecnico sulla pelle, strato intermedio in traforato e sopra uno smanicato o un giacchino impermeabile (ottimi quelli fluo per l'alta visibilità).
Luce fu, quindi, dopo una settimana decisamente complicata tra lavoro e studio; il tempo per gli allenamenti trovato sgomitando tra gli altri impegni. Il lavoro con tutti i suoi casini, si tratta con clienti e, come ben si sa, le persone sono per definizione complicate; lo studio, intenso anche perché oggi è stato esame..tutto sommato è andato bene, le premesse non erano eccezionali ma alla fine me la sono cavata. I risultati si sapranno la settimana prossima ma sono fiducioso che me ne sono tolto un altro.
Dopo l'esame sono rientrato a casa sotto una fitta e fine pioggia; da segnalare i fiumi di Vicenza che stanno gonfiandosi pericolosamente e ormai lambiscono ponti e strade limitrofe. Piccola parentesi, sarebbe la terza esondazione in 4 anni..ora sarò schizzinoso io ma mi sembra un po' tanto..io ne ho le scatole piene di tutta sta acqua, il clima di Vicenza fa veramente schifo.
Diluita nella pioggia la tensione per l'esame mi sono deciso a infilare le scarpette e godermi il momento più bello della giornata. Come ho scritto all'inizio del post correre sotto la pioggia è catartico: parti e via, è come girare l'interruttore dei pensieri; da lì in poi esistono solo i tuoi piedi, la strada che devi percorrere e il cronometro che ti dà il ritmo. Sei solo uomo, solo con te stesso.. e questo non solo sotto la pioggia, ma in generale, tutte le volte che vado a correre le uniche cose a cui penso sono i tempi e i km da macinare. Correre non fa solo bene al fisico, fa bene allo spirito. Il rientro a casa diventa un momento liberatorio, ci si sente molto più rilassati e soddisfatti; la doccia calda, infine, il fantastico rito conclusivo dell'allenamento.
Adesso mi godo un po' di riposo, classica serata sul divano con birretta e film al pc..
Visto che l'Uomo è tornato vi trasmetto un po' della sua luce per illuminare i vostri piovosi e/o nevosi weekend:
"uomo, non devi correre per vincere, non devi correre per morire.. uomo, devi correre per vivere!"

lunedì 27 gennaio 2014

Ella fu..

Questa mattina, finalmente, ho trovato nella mia casella e-mail la benedetta tabella ovvero quella serie di numeri e parole che ogni atleta che si rispetti riceve in dono dal proprio allenatore come manna dal cielo; dopodiché la fa propria e la pergamena diventa il vangelo quotidiano.
Nel frattempo è stato weekend, tra l'altro bel tempo e cielo azzurro luminoso, in barba a tutte le nefaste previsioni che giravano nel web. Sia sabato che domenica mi sono quindi dedicato alla mia passione preferita.
Sabato mattina sono andato a correre al parco Querini, il terreno era pesante a causa di diversi giorni di pioggia ma l'aria fresca e il tiepido sole mi hanno incoraggiato nel cimentarmi in un allenamento tecnico da autodidatta. Ho ormai circa 120km di rodaggio nelle gambe (calcolati da inizio 2014) e ho provato a simulare una corsa campestre: 10km a ritmo gara, nel mio caso sui 4'30”. Detto fatto sono partito tranquillo (ma non troppo) lungo i 1070m del circuito ricavato all'interno del parco, primi 2 giri sul piede dei 5'10” per poi incrementare in progressione costante negli altri 7 per chiudere ampiamente sotto i 4'40” dell'ultimo giro; tempo totale 44'26”, decisamente un ottimo tempo.
Domenica invece sono partito di buon mattino (alle 7:25) e ho fatto un cossidetto lungo: distanza da coprire tra i 15 e i 20km con ritmo costante, solitamente tranquillo. Mi sono avviato verso la ciclabile e ho inziato a discendere la riviera berica, arrivato intorno al 7°km ho deciso di prolungare, invitato dal sole che iniziava a scaldare l'aria e dalle buone sensazioni. Giunto a Longare (9°km circa) giro di boa e quindi risalita verso Vicenza; il sole e il continuo incrociare di altri runners lungo la strada mi ha sospinto fino all'ingresso in città. Risultato: andata in 43 minuti e spiccioli, ritorno sotto i 42..e sticazzi..

E oggi soave risveglio, la notifica sul cellulare della tanto attesa mail; quindi ecco, in calce, il mio piano di lavoro atletico di febbraio


venerdì 24 gennaio 2014

Home is..

Il post di oggi è ispirato dalla radio..oggi è venerdì ma purtroppo l'Uomo non è ancora tornato, in compenso le mie scarpe continuano a consumarsi lungo le umide strade vicentine. L'ispirazione è arrivata da Tropical Pizza, il pomeridiano di Radio DeeJay, in cui si è parlato di giovani che lasciano la casa dei genitori. Avvalendomi del diritto di cronaca un breve sunto della notizia: ogni anno vengono aggiornate le statistiche europea e, in questo frangente, si trattava della percentuale di giovani dai 25 ai 30 anni che non vive nella casa dei genitori. L'Italia si posiziona nella parte bassa della classifica con il 46% di giovani che vive ancora con mamma e papà; siamo in buona compagnia con Grecia, Spagna, Malta..mentre la testa della graduatoria è saldamente in mano ai paesi scandinavi con la Danimarca a dominare tutti dall'alto (o dal basso) del suo misero 1% di giovani residenti in casa dei genitori. Ora si può discutere per degli anni se la cosa sia un bene o un male per il nostro Bel Paese, se sia colpa dei soldi e della crisi, della cultura mediterranea e così via.. Personalmente faccio parte dei "nordici", ovvero di quelli che sono partiti da casa presto (a 19 anni) e che da allora ha praticamente sempre vissuto quasi autonomamente ovunque si sia trovato. La lista delle mie "residenze" è piuttosto ampia, sono partito a 19 anni da Rovereto per passare rapidamente a Verona dove ho vissuto 5 anni. Sono poi rientrato in zona Rovereto per due brevi parentesi ed infine è da 3 anni che vivo a Vicenza.
Pensando a tutto questo mio girovagare mi sono fermato sul senso che, negli anni, ho dato alla parola casa. E' curioso vedere che in inglese ci siano due parole significativamente distinte per intendere "casa": la prima è "house" che traduce il termine diciamo materiale di casa e quindi significa edificio, abitazione; il secondo termine è "home" che ha un connotato più concettuale, idealistico.. "home" lo si ritrova nei testi delle canzoni e delle poesie, una delle citazioni più famose è "home is where heart is". Mi sono messo a pensare a quali fossero per me i criteri per differenziare "house" da "home" e mi sono reso conto che in questi anni mi sono trovato a definire molti luoghi come "house" ma ancora di più sono quelli che rientrano nella condizione di "home". Mi è subito venuto in mente un messaggio che ho scritto dopo una piccola rimpatriata in quel di Verona nel quale dicevo che era bello avere una casa dove poter tornare ogni tanto. Casa per me è un luogo, non necessariamente fisico, dove sentirmi bene, dove poter trovare serenità e gioia e quindi ci sono milioni di luoghi che ho attraversato dove mi sono trovato bene e dove vorrei tornare: il mio ameno paesino tra i monti, la palestra dove ho iniziato a correre, il bar Sport dove andavo a bermi le birrette (sportive) con gli amici, qualsiasi posto dove ho incontrato qualche persona cara, la mia macchina, le numerose camere che ho avuto e che avrò.. Mi vanto spesso di essere una persona che si adatta velocemente ai posti che visito o frequento e in ogni luogo lascio sempre un pezzetto di me, in attesa di tornare a riprenderlo.. E' molto bello viaggiare ma è ancora più bello essere consapevoli che ovunque tu sia c'è sempre la possibilità di trovare una "home".
E' venerdì (quasi sabato ormai) e vi lascio con una chiusa degna del mitico Aldo Rock:
"man, home is where soul lives.. and my soul is on the road"

giovedì 23 gennaio 2014

Buzz Lightyear

E finalmente si parla del mio nuovo giocattolo..dopo i numerosi spoiler dei post recenti eccoci alla presentazione ufficiale. Mi sono deciso a comprarmi uno smartphone di nuova generazione e, citando il noto film Toy Story, l'ho battezzato Buzz Lightyear.
Prima di Natale ero già a caccia di informazioni, ho letto svariate recensioni e ho confrontato parecchie schede tecniche di vari cellulari. Combinando i dati raccolti con un'offerta eccezionale in un noto negozio di elettronica la scelta è ricaduta sul Sony Xperia SP: schermo ampio da 4,7” in HD; hardware potente e una memoria da 8GB interna, sufficiente alle operazioni standard.
Il nuovo gioiello è già stato rivestito di cover e pellicola recuperate su eBay a prezzo stracciato; di prossimo arrivo anche altri accessori: memoria microSD da 32GB per musica e contenuti vari; armband (bracciale + contenitore) per le mie uscite running; power bank, utile batteria supplementare per evitare di restare senza carica quando si è in viaggio (o a scuola).
La cosa che inizialmente mi preoccupava era lo schermo e quindi la dimensione del telefono, dopo 2 settimane di utilizzo devo dire che grandezza e qualità dello schermo risultano caratteristiche molto interessanti; il cellulare si porta a spasso tranquillamente, si sente in tasca ma non da particolare fastidio. Molto spinto il lato multimediale (come Sony comanda): la fotocamera è ottima, nelle registrazioni video se la cava bene (vedasi post “it was a rock day”) e nella riproduzione di musica e video è spettacolare.
Ancora sottoutilizzato a causa di prossimi impegni scolastici credo sarà un ottimo compagno di viaggio e valido supporto lungo il percorso verso Berlino sia negli allenamenti (già scaricato e testato l'app Endomondo, molto valida per tracciare percorsi, memorizzare e scandire tempi e kilometri) oltre che per arricchire il blog con foto, video, etc..

Al momento quindi non ho materiale da sottoporvi..prometto che questo weekend mi invento qualcosa e poi lunedì carico qualcosa. Per ora mi accontento di leggere le mail e aggiornare calendar ovunque, giocare a Sudoku o Flow, ascoltare la radio mentre studio, avere finalmente un account Whatsup.. Mi piacciono le cose semplici ma verranno tempi in cui posterò le mie “creazioni” multimediali..vi saluto, ora devo continuare a studiare, gli esami incombono..

martedì 21 gennaio 2014

It was a rock day

Un po' in ritardo ma oggi parliamo di domenica. Nonostante la pioggia incessante dei giorni precedenti mi sono svegliato verso le 7:30, carico di buone intenzioni. La giornata non prometteva niente di buono..pioggia, nuvole basse e minacciose, 8 ore di lavoro con tanta pressione addosso (nessun abbonamento attivato a sabato sera..) ma io non ho desistito..ho preso il mio giocattolino, ho lanciato Endomondo (app da runner), ho caricato in playlist i Pearl Jam e via, senza paura lungo la riviera berica.. Già passando sul ponte degli Angeli il panorama era inquietante, il Bacchiglione infatti stava ripulendo le arcate dalle ragnatele..proseguendo su via Giuriolo la situazione era quasi drammatica: la via è tracciata sul culmine dell'argine che divide i due fiumi che attraversano Vicenza, l'acqua ormai lambiva l'asfalto. Ma oramai ero lanciato, perché perdersi i 5 km di riviera a sbalzo sul Bacchiglione? 
E quindi via, senza paura..all'imbocco della ciclabile uno splendido motivo per proseguire: ho incrociato una bella ragazza, evidentemente malata come me, vestita a dovere con la sua tuta invernale nera con inserti fucsia, scarpe Asics bianco-verdi-arancio, e il kit alta visibilità della Decathlon (guanti antivento argento, cappellino bianco e giacchino decorati da strisce giallo fluo). Mentre ci incrociamo lei alza lo sguardo, sorride e mi saluta; è sempre bello trovare sulla strada componenti della grande famiglia dei runner, c'è tanto rispetto e condivisione..ognuno fa fatica (a modo suo) e quindi è usuale darsi conforto con un sorriso e un saluto se ci si incrocia per strada. La playlist ha fatto il resto, allenamento molto rock con grossa soddisfazione cronometrica: 13 km in 1 ora e spiccioli. Meritata doccia calda per poi sfidare il traffico mattutino per dirigersi al lavoro. Missione compiuta con chiusura di un paio di contratti, rientro a casa tranquillo mentre il meteo dava segnali di miglioramento, serata con birretta + film (il Cavaliere Oscuro - il Ritorno) per stare in tema rock.
Domenica inoltre è partito un nuovo programma che si chiama DeeJay Training Center: Linus ospita Stefano Baldini e Davide Cassani per parlare dello sport in generale, dal punto di vista degli amatori. Consigli utili e presentazione di gare più o meno note di vari sport. Nella prima puntata si è partiti con le doverose presentazioni di un Baldini in formato cicloamatore (già 4 granfondo all'attivo) e Cassani maratoneta (con un invidiabile primato di 2h48' stabilito recentemente a Pisa); si è poi parlato di modalità di rulli, del compleanno del record dell'ora (in bici) del mio "paesano" Moser, del cross dei 5 Mulini e anche della Marcialonga. Trasmissione che si è presentata bene e promette ottimo proseguimento.
In tema rock vi lascio il video della mia famosa performance @Bar H di Caldogno della settimana scorsa
"..quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere mai.."

sabato 18 gennaio 2014

It's raining, man

E' stata una settimana un po' strana questa, era iniziata bene con del sano presobenismo da fine lezioni e discreto meteo a incoraggiarmi nelle tiepide mattine di allenamento. Sto ancora aspettando la tabella da parte del mio coach ma nel frattempo mi porto avanti con delle sane flebo di kilometri. 
D'improvviso mercoledì è cambiato tutto: il tempo ha iniziato a fare i capricci e il computer si è impallato di brutto. Col pc ho risolto in breve, formattando e ripristinando il sistema operativo (Winzozz, ovviamente) e già ieri ero di nuovo online a sistemare dispense ed eserciziari in vista degli esami; col meteo, purtroppo, niente da fare, il signor Tempo ha deciso che questo weekend sarà bagnato. Piove ininterrottamente da mercoledì pomeriggio e non sembra avere intenzione di smettere, le previsioni dicono leggeri miglioramenti a partire da lunedì.
Ora, io riconosco l'utilità della pioggia negli equilibri del nostro vivere e stare su questa Terra ma, tra gli agenti atmosferici, è quello che odio di più (a pari merito con la sorella nebbia). L'odio, più che verso la pioggia in sé, è verso i fastidiosissimi effetti collaterali che porta. Il primo è quello di portare una sorta di disagio generalizzato, causato da vestiti bagnati, stanze umide e un certo grado di follia nelle persone. Mi spiego meglio: avete mai notato che, nei giorni di pioggia, la gente risulta più stressata, frenetica e scontrosa? Se poi si aggiungono al quadro le strade scivolose e il traffico che aumenta esponenzialmente (e inspiegabilmente) il gioco è fatto..una giornata di pioggia può rendere invivibile il più tranquillo dei quartieri cittadini.. 
E quindi mi ritrovo qui, è sera e sono davanti al pc..a momenti non saprei dirvi neanche che giorno è, il lavoro e la confusione di questi giorni mi scombina il calendario, spesso faccio fatica a distinguere i sabati dalle domeniche. 
Ho appena finito di guardarmi la puntata de "il Grande Cocomero" di giovedì, sempre ospiti interessanti e di spessore; da questa puntata mi permetto di consigliare l'intervista a Elisa di Francisca, schermitrice e oro olimpico a Londra, personaggio molto divertente e irriverente oltre che decisamente una bella ragazza.. 
Si è fatto tardi, a breve andrò a dormire; vi auguro una buona domenica. La mia sarà necessariamente on the road.. perché, come dice il buon Vate Aldo Rock "uomo, il miglior tessuto impermeabile è la pelle umana.."


martedì 14 gennaio 2014

Per la serie..

..gli inconvenenti di essere dei novellini: ovvero scrivere un post per il blog al venerdì sera e dimenticarsi di pubblicarlo..ora che ho rimediato e che sono davanti al pc, tanto vale proseguire il racconto..
Partendo da ieri, l'ennesimo lunedì ma, fortunatamente, anche l'ennesimo ultimo giorno di scuola. Con oggi terminano i corsi che sto seguendo il che da un lato è un bene, avrò più tempo libero per le milioni di altre cose che faccio; d'altra parte è un male, significa che gli esami si avvicinano e il "molto" tempo libero verrà ben presto saturato dallo studio..
Domenica è stata una tipica giornata invernale padana, tanta nebbia, freddo umido e traffico intenso. Io davvero non capisco tutta sta gente che invece di starsene comoda e al caldo del loro divano in soggiorno si mettono in macchina, si infilano nel traffico e nella nebbia per andare a passeggiare nei centri commerciali..ho capito che muoversi fa bene ma ci sono modi ben più divertenti e molto meno stressanti per farlo.. Prendete me, ad esempio: domenica mattina sveglia alle 7:15, colazione minimale e poi via..15km di sana corsa fendendo la nebbia..mentre percorrevo la ciclabile della riviera Berica mi sentivo quasi come un trenino: il Freccia Gialla, visto il colore del mio giacchino alta visibilità..
Infine sabato, giornata di doppio lavoro; al mattino con il team Lean di JEst abbiamo messo in campo la Lean Competition presso il CUOA, college di lusso poco fuori Vicenza che eroga master e corsi di alta formazione a manager e dirigenti di varie aziende. Successo straordinario con 7 squadre a fronteggiarsi in una simulazione d'impresa improntata sulla gestione dei processi produttivi e l'applicazione di tecniche di ottimizzazione degli stessi al fine di aumentare l'efficenza e il risultato economico del proprio team. Molto entusiasmo da parte dei partecipanti che si sono dimostrati estremamente coinvolti nella competizione e ben felici di lasciarci interessanti e gratificanti feedback. Pomeriggio impegnato dal mio "secondo" lavoro (tentare di vendere abbonamenti Sky) e infine un'interessante serata con il mio collega Andrea e alcuni suoi amici. Interessante sotto 2 aspetti: in primis la cena, ho infatti sperimentato, con soddisfazione, la celebre Tropical Pizza presso il ben noto Maxi Pizza (descritto in altro post); successivamente karaoke presso un locale nella periferia di Vicenza dove mi sono esibito in una versione molto attinente all'originale di "Certe Notti", titolo scelto non a caso
"..certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi.."


lunedì 13 gennaio 2014

Un venerdì da uomini

Era la ripartenza che più aspettavo..il venerdì, con lo streaming di "il Grande Cocomero" e il reloaded di "Deejay Chiama Italia" alla ricerca di ispirazione per affrontare il weekend di lavoro e non solo. Purtroppo l'Uomo non è ancora tornato..avrei davvero voluto una frase da piantare nel mio nuovo cellulare..ah, ops..di questo non posso ancora parlare, se no mi brucio il post..
vabbeh, diciamo che volevo una qualche massima da ripetermi come un mantra mentre, incazzuto, fendo la nebbia mattutina della prima periferia vicentina; scarpette ai piedi e giacchetto alta visibilità sopra alla mitica Kipsta maniche lunghe.
Devo quindi "ripiegare" su di un'altra ripartenza: la riunione di inizio anno di JEst. Come in tutte le aziende che si rispettino all'OdG l'approvazione del bilancio, il rinnovo del CdA e il planning delle attività del nuovo anno. Tra i miei buoni propositi c'era l'intenzione di candidarmi a una posizione del direttivo ma ci sono state molte richieste e le sedie del consiglio sono state assegnate ad una validissima squadra formata in gran parte da new entries con pochi innesti senior. Dopo la riunione classico aperitivo di buon anno che è andato un po' per le lunghe; tra gli ultimi ad andarsene il sottoscritto, il nuovo presidente e Valentina.
Valentina è una studentessa di economia, corso magistrale, ormai in dirittura d'arrivo (sta già scrivendo la tesi); è entrata in JEst l'anno scorso ed è una sorta di infiltrata, non solo per la facoltà che frequenta ma anche per le sue origini: Aosta..ora se lo sono chiesti sempre tutti perché una della val d'Aosta si è trasferita a Verona (e poi in succursale a Vicenza) per la laurea magistrale e lei ne parla sempre come una sorta di scelta di vita; mentre rientravamo a casa (abitiamo in una zona vicina) ci siamo scambiati qualche opinione sulle nostre esperienze di vita lontani dai nostri luoghi d'origine. Mi ha piacevolmente sorpreso il fatto che condividiamo una sensazione particolare: la nostalgia per le montagne e i panorami ma allo stesso tempo la voglia di scappare ogni volta dall'atteggiamento statico e un po' chiuso della gente, la poca voglia di cercare qualcosa di nuovo e diverso..nascere in luoghi "isolati" come le montagne trentine o aostane ci sembra troppo spesso un alibi per chi resta e si adagia nella condizione di disagio in cui ci si trova, senza la volontà di uscire e provare quantomeno a vedere com'è il resto del mondo. Noi ci stiamo provando, condividiamo la curiosità e il desiderio di esplorare e conoscere cose nuove..
Mentre percorrevo l'ultimo tratto che mi riporta ogni giorno a casa sono passato davanti al bar che campeggia a metà della via dove abito, in quel momento ho guardato dentro le vetrine e mi è venuta in mente una canzone dei Negrita di parecchi anni fa..vi lascio con questa citazione che è la sintesi di come io stia vivendo questa mia esperienza a Vicenza:
"..sui marciapiedi io volo, sono straniero nella mia città..la gente passa, mi vede e lo sa.."


Visto l'aria un po' malinconica del post una bella frase a tema per il weekend ve la regalo comunque..dal repertorio del mio Vate Aldo Rock detto Calandro una citazione di Joe Strummer:
"uomo, prima che tu diventi troppo vecchio non restare.. vai, fai il giro del mondo e bacia tutte le belle ragazze.."

martedì 7 gennaio 2014

Ripartenze

L'epifania tutte le feste si porta via..e quindi con oggi tutto riprende da dove lo si era lasciato 10 giorni fa. Dopo la pioggia che ha martellato queste feste natalizie anche il sole, per fortuna, si è degnato di ricominciare a sorridere nel cielo di Vicenza, il che rende questa ripartenza un po' meno triste.
Si parte con i programmi per il nuovo anno, ricominciano le lezioni e si studia per gli esami, si prenota la visita medico-sportiva, si sistema casa, si rinnova il permesso di parcheggio..ma per fortuna ricomincia Deejay chiama Italia, Tropical Pizza, comincio a far funzionare il nuovo telefonino, non devo andare a lavorare e oggi è martedì, niente lezioni.
Una morbida ripartenza, l'anno sarà lungo, ricco di cose da fare e faticoso..la speranza è quella che sia semplicemente meglio di quello appena trascorso.

Un divertente incipit di anno ve lo lascio volentieri: il messaggio di fine anno di Natalino Balasso


mercoledì 1 gennaio 2014

Il 2014 inizia..

..on the road, ovviamente :-) 
Dopo i festeggiamenti in "terra straniera" (sono dovuto emigrare a Verona da vecchi amici visto che il sindaco di Vicenza non ha predisposto feste in piazza a Vicenza) ho preso la macchina e sono tornato nella mia residenza palladiana attraversando, volontariamente, i vari paesi lungo la ben nota SR11 "Padana Superiore". L'elenco sarebbe particolarmente lungo, nonostante i soli 53km che dividono Verona da Vicenza quindi ve lo risparmio; c'è da dire che tutti questi borghi si assomigliano molto: adagiati ai piedi delle colline, moltissimi famosi per le coltivazioni vitivinicole ma in particolare ieri tutti avvolti dalla stessa atmosfera un po' lugubre, desertica e con un retrogusto di zolfo e polvere pirica..mentre transitavo i paesani avevano già lasciato le vie e le piazze lasciano cadaveri di vetro e carta dietro di loro. Al mio arrivo, verso le 3e45, Vicenza era già a letto da un pezzo, gli unici rumori erano quelli delle note musicali dei pochi locali ancora aperti e dei ancor meno numerosi avventori che rincasavano calciando bottiglie o sparando gli ultimi botti ancora inesplosi.
Stamattina, con mia somma sorpesa, mi sono svegliato "presto", verso le 9e30 ero già in piedi; gurdando fuori dalla finestra ho ammirato l'amato cielo in HD che campeggia in questi giorni sopra le teste dei vicentini e ho deciso di infilarmi le scarpette e farmi un giro per la città. Partenza tranquilla e prima tappa nel vicino parco Querini, stranamente già abitato da altri runner, per poi proseguire in direzione centro storico lungo l'itinerario palladiano: dapprima ponte Pusterla, poi contrà Forti, corso Palladio, piazza Duomo, piazza delle Poste per raggiungere piazza dei Signori e la Basilica, di nuovo corso Palladio per sbucare in piazza Matteotti passando davanti al teatro Olimpico. Da lì lungo il corso del Bacchiglione fino all'imbocco della ciclabile che ci porta a sud di Vicenza, verso la riviera Berica. Ultima tappa uno dei luoghi che mi piace di più di tutta la zona: la valletta del silenzio. Luogo nascosto al transito dei tanti turisti attraversata da una piccola stradina che, iniziando dietro la famosa Villa la Rotonda, si snoda tra i prati e i campi costeggiando il versante sud di monte Berico. Nome azzeccato per il luogo, in una giornata come oggi sembrava veramente un paradiso..unica "noia" i rintocchi del campanile del santuario che veglia la valletta dall'alto del monte..
Ecco come è comnciato il mio 2014: on the road, correndo attraverso magnifici paesaggi "..leggero nel vestito migliore, sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone.."