martedì 30 settembre 2014

Il muro esiste/Back from heaven

Dal diario di bordo del "Freccia Gialla":

Operazione B-day @Berlin, day 2 e day 3
Vicenza, martedì 30 settembre

E' martedì pomeriggio e comincio a rimettermi nei miei panni usuali di studente impegnato. Sono stati giorni talmente pieni di avvenimenti ed emozioni che faccio ancora fatica a mettere tutto in ordine, i tentativi di mantenere il controllo su ciò che mi succedeva sono stati vani.
Il racconto inizia da dove l'avevo lasciato, ovvero sabato notte quando ho spento il pc e sono andato a dormire. Nottata tranquilla ma sveglia prima dell'alba per fare colazione e dirigersi ai blocchi di partenza. L'atmosfera era molto carica già salendo sul treno per andare verso la porta di Brandeburgo, una volta scesi lo scenario che si è aperto era splendido, migliaia di atleti che percorrevano i vialetti dell'enorme parco del Tiergarten per prepararsi all'evento. Un immenso puzzle di magliette e scarpe colorate pronti a dare tutto lungo i 42,195 km della maratona. Evitando di scadere in tecnicismi riguardo ritmi, parziali o altro vi racconto in breve la mia corsa.
La preparazione è stata un'escalation di tensione ed emozione, ero lì in mezzo a decine di migliaia di altri atleti provenienti da ogni parte del mondo; io, una piccola formichina gialla con la testolina nera. Breve corsetta di riscaldamento, poi il sole che faceva capolino tra gli alberi iniziava a scaldare la strada. Condizioni climatiche perfette per correre, sono le 8:35, inchiodo le mie scarpette sulla famosa linea blu e decido che sarà lei la mia fedele compagna di viaggio. 8:43, lo speaker presenta i top runner e inizia il countdown, capisco che non si può più tornare indietro; eravamo tutti pronti, come attori sul palco che sanno che il sipario si sta aprendo. Vengono tolti i nastri e la gente si compatta in avanti. Musica di sottofondo e massima carica di tensione, nella mia testa la scena rimane sospesa come un momento di lucida irrealtà, i rumori ovattati e i colori distorti, pochi secondi e il sogno è rotto dallo sparo secco dello starter..volano via i palloncini gialli e la massa inizia a muoversi verso la linea di partenza. Il sibilo continuo dei chip che si innescano si confonde con i trilli dei cronometri che scattano, passo sopra al tappeto anch'io e via, sono ufficialmente un maratoneta. La cornice di pubblico è maestosa, lungo il percorso si sono ammassate più persone di quelle che stanno correndo, ogni metro è coperto da tifosi che incitano chiunque si trovi al di là della transenna. Moltissimi hanno un cartello (fornito dall'organizzazione) per attirare l'attenzione di qualche persona cara che transita sul percorso, in molti tratti ci sono band o gruppi che suonano musica per intrattenere il pubblico festante ma anche per incoraggiare e sostenere gli atleti. Più che una maratona sembra un immenso corteo festoso. 
I primi 15 km scorrono in un battibaleno, mentre mi guardo in giro e mi godo lo spettacolo che va in scena il mio omino del cervello guida il mio passo con stupefacente regolarità e costanza; sono in uno stato di estasi agonistica rinnovata dai continui stimoli musicali che arrivano da bordo strada. Uno dei miei migliori passaggi è sicuramente il 4'23" con cui arrivo al 21°km, come colonna sonora le note di "Another one bites the dust". Arrivo in breve al 32° con il mio omino del cervello sempre intento a fare conti e tenere il ritmo, sono più di 2h30' che sto ballando e comincio a sentire la stanchezza. Improvvisamente sparisce la treccia bionda della giovane svedese che finora mi precedeva e mi teneva compagnia, prendo il comando delle operazione e switcho il cervello in modalità "vietato zeder". Il mio ritmo rallenta ma il pulsante "reazione vigorosa" mi fa tener botta; 35° in 4'33" ma è solo un fuoco di paglia, il ponte che conduce a Postdamer Platz è un gradino fatale lungo il mio viaggio. Passo a fianco del Sony Center, incrocio le mattonelle che segnalano ai turisti il disegno del muro di Berlino, a modo mio mi accorgo che il Muro della maratona esiste. Le gambe sono ormai vuote, il passo diventa lento e pesante, i successivi 4 km sono un lungo transito attraverso l'inferno. Dopo un'interminabile agonia svolto su Unter den Linden e vedo la luce; la tabella del 41° è lì a pochi metri; la passo, alzo lo sguardo e vedo la luce. A breve distanza si staglia la porta di Brandeburgo, swtcho il cervello in modalità "orgoglio" e pigio il pulsante "non esiste un domani"; sotto le scarpe l'asfalto ricomincia a scorrere veloce, le gambe mulinano, il passo si allunga. Un urlo si alza da un gruppetto di italiani a bordo strada: "vai Paolo!!", è la scintilla che accende la poca benzina ancora presente nei muscoli. Passo sotto la porta e mi involo sul traguardo a braccia alzate, sento il bip del cronometro, una cordiale (e molto carina) volontaria mi mette al collo la medaglia, è il momento che certifica l'impresa: 3h20'07", 3407° assoluto nella maratona di Berlino. 
Riprendo fiato percorrendo il vialetto d'uscita dalla zona arrivi, il cuore continua a battere all'impazzata, ritiro la borsa dei vestiti e il rifornimento; mi metto una maglietta ma lascio la canotta ben in vista per la foto di rito scattata dal nostro accompagnatore e finalmente meritato riposo e ristoro sdraiato sul prato all'ombra del Reichstag.
Il resto della giornata è pura gloria e condivisione delle emozioni della gara con i compagni di viaggio italiani ma anche con altri atleti che incrocio mentre sono in coda nell'area massaggi, sul metro ma anche al baracchino turco vicino all'hotel dove mi concedo un rigenerante currywurst con patate accompagnato da una sanissima birra media. E' davvero incredibile come l'intera città partecipi a questo evento e ancora più incredibile è vedere il rispetto e il saluto sempre cordiale che ti portano le persone che incroci. Pensavo fosse retorica ma devo proprio ricredermi, "every finisher is a winner" non è un semplice slogan ma la realtà di questi grandi eventi.
In serata cena organizzata con l'intero gruppo italiano di cui facevo parte per chiudere in bellezza, tutti con la medaglia ben in vista e un gran sorriso stampato in volto. E' stata davvero un'esperienza incredibile che è valsa ogni singolo allenamento. Poter condividere queste emozioni con un compagno di viaggio come Marco è stato sinceramente la ciliegina sulla torta, non avrei mai immaginato di incrociare qualcuno con così tanto in comune con me.

Breve inciso sul day 3, il ritorno alla realtà. Viaggio tranquillo e cielo terso hanno accompagnato la nostra malinconica trasvolata. Dopo il ritiro bagagli ancora un po' di emozione affiora mentre saluto i vari eroi berlinesi. Io e Marco ci lasciamo con una vigorosa stretta di mano e un grande abbraccio, ci siamo anche scambiati i numeri e con la promessa di rivederci in una futura maratona, magari proprio la prossima..eh sì, perché da oggi la nuova domanda da farsi non è più "quand'è la prossima gara?" ma diventa: "qual'è la prossima maratona?"
Buongiorno, mi presento. Sono Paolo, ho 30 anni, gareggio con una bandana in testa e il mio coach mi chiama "el Gringo"; che sport faccio? Uomo io non faccio sport, io sono un maratoneta..

La cartina del percorso, il pettorale, la medaglia e il mio nome nel giornale del giorno dopo..le poche cose materiali che restano della maratona. Le emozioni e la gioia sono chiuse in un piccolo angolo del mio cuore e nelle parole di questo blog.. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato nel raggiungere questo traguardo e grazie a me che ci ho creduto ed ho lottato fin sulla linea d'arrivo per rendere reale questo sogno..


sabato 27 settembre 2014

La linea blu

Dal diario di bordo del "Freccia Gialla":

Operazione B-day @Berlin, day 1
Berlino, sabato 27 settembre

Giornata di sabato all'insegna del relax, sveglia puntata alle 6:30 e tranquilla mezz'ora di corsetta nel parco vicino all'hotel. Dopo la doccia una robusta colazione e, dalle 10 alle 13, visita guidata attraverso i luoghi simboli di Berlino. Itinerario classico con partenza da Alexander Platz e arrivo a Postdamer Platz toccando la torre della televisione (a forma di Sputnik), il municipio rosso, l'isola dei musei, il viale dei tigli (Unter den Linden) e il check-point Charlie (con limitrofo pezzo del muro). Tutte cose già viste ma apprezzate molto di più grazie alla simpatica e professionale guida italo-tedesca a condurci lungo il percorso. Pranzo in compagnia in uno degli innumerevoli centri commerciali del centro e pomeriggio trascorso a ispezionare un altro percorso ad alto tasso di interesse: il percorso della maratona.
Col mio compagno di stanza d'hotel Marco abbiamo noleggiato la bicicletta e abbiamo fatto il sopralluogo di alcuni punti chiave della maratona di domani. Da buoni ingegneri gestionali (io futuro, lui ormai esperto) siamo entrambi molto attenti ai dettagli e siamo in sintonia su molti aspetti della corsa e del modo di vedere il mondo più in generale. Dopo gli scambi di opinioni avuti nella giornata odierna sono sempre più convinto che lui sia il mio clone invecchiato di 20 anni..
Titolo dedicato proprio al nostro sopralluogo, volendo citare Ligabue abbiamo pedinato una morbida scia, nel nostro caso rappresentata dalla famosa/famigerata linea blu che demarca l'intero percorso della maratona segnalando ai runners il tracciato ideale di gara. Questa linea è infatti quella utilizzata per la misurazione dei 42195 m che portano alla certificazione ufficiale di maratona.
Rientrati in hotel verso le 16 abbiamo riposato per poi andare a cena con gli altri del gruppo. Menù rigorosamente a base di pasta con un po' di insalata poco condita a fare da contorno, obbligatorio fare il pieno di carboidrati per avere il serbatoio pronto per la partenza.

Infine ancora qui davanti al pc a dedicare un po' del mio tempo al blog. Oggi ho scattato poche foto, vi lascio la più significativa ed evocativa, la porta di Brandeburgo ovvero il simbolo universale di questa città. Magari domani ne faccio un'altra così potete fare il giochino delle differenze..


venerdì 26 settembre 2014

Willkommen im Berlin

Dal diario di bordo del "Freccia Gialla":

Operazione B-day @Berlin, day 0
Berlino, venerdì 26 settembre

Anche oggi si è fatto tardissimo ma le cose da fare erano tante. La sveglia è suonata relativamente presto, rapida colazione e via, carico di bagagli verso il treno. Ringraziamento sentito a Trenitalia che non ha fatto mancare il puntuale ritardo del mio treno era una cosa su sui contavo molto per aumentare l'ansia del viaggio. Giunto al Marco Polo di Venezia sono invece incappato nella "sorpresa" di giornata, rapidissima e indolore trafila di controlli tra check-in e metal-detector che mi ha velocemente portato in sala d'attesa dell'area partenze. Il volo è stato particolarmente noioso a causa della coltre di nubi sovrastante l'intero centro Europa, solo in parte mi sono goduto il panorama delle tanto amate Alpi da quota 11mila metri..
Titolo del post dedicato alle parole del nostro comandante subito dopo l'atterraggio: "liebe Herren und Damen, willkommen im Berlin". Li per li ho apprezzato poco, visto anche il meteo grigio e umido che ci aspettava fuori dalla carlinga; in serata, ripensandoci, ho dato il giusto peso alla cortese (seppur retorica) affermazione. Portare a spasso per quasi 1000 km un grosso autobus con le ali non deve essere proprio un lavoro semplice e condurre un viaggio del genere causando noia ai passeggeri è un vanto più che una colpa.
Giornata proseguita con il laborioso trasferimento in albergo (ben 3 cambi di mezzo di trasporto per soli 8 km di viaggio) e successivamente la visita al Marathon Center per il ritiro dei pettorali. Fin da subito era chiara l'impronta pragmatica e l'efficienza estrema del meccanismo teutonico, a partire dall'uscita della metro un cordone di volontari in tenuta giallo fluo indicavano la strada verso il luogo predestinato. L'Expo è ricavato all'interno dell'ex-aeroporto di Tempelhof poco fuori il centro della città; struttura immensa figlia delle manie di grandezza del regime nazista. Ufficio gara posto al termine del lunghissimo terminal principale mentre ai lati, dentro gli hangar dismessi, si sviluppano tutti i vari stand degli sponsor e dei vari marchi sportivi presenti all'evento. Pettorale ritirato e classiche foto di rito dinanzi alle gigantografie del percorso o dei simboli di questa maratona. 
Rientro in albergo per una velocissima rinfrescata per poi andare a cena, ultimo sforzo odierno raccogliere le idee e qualche foto e pubblicarle sul blog. Il day 0 è terminato, ora si inizia a far sul serio
vediamo se trovate il segno che ho lasciato..

pacco gara e pettorale personalizzato..this is a major run


giovedì 25 settembre 2014

The time has come

Dal diario di bordo del "Freccia Gialla":

Operazione B-day @Berlin, day -1
Vicenza, giovedì 25 settembre, quasi mezzanotte

Calata la notte sui colli Berici, mancano ormai poche ore alla partenza. Quasi tutto è pronto, le valigie sono chiuse, i documenti di viaggio nello zaino e le scarpe a lato del letto; devo solo spegnere il computer, lavarmi i denti e andare a nanna.
E' stata una giornata grigia a Vicenza oggi, la temperatura si sta progressivamente abbassando e al mattino comincia a fare fresco. Sono uscito a correre verso le 9, al parco; c'era pochissima gente, a farmi compagnia i soliti conigli al pascolo e le oche in riva al laghetto. Una sgambata tranquilla di 40 minuti con un po' di allunghi nel finale. Il resto della giornata l'ho passata a sistemare gli ultimi dettagli: pulire casa con DJCI in sottofondo, finire di preparare i bagagli dando un'ultimo sguardo alla check-list, controllare il meteo di Berlino e compiere un paio di commissioni in quel di Trento e Rovereto. A Trento ho ritirato un paio di cose per il viaggio e ho prelevato un po di soldi, a Rovereto un rapido briefing con il coach e una visita al mio amico Luca. Da entrambi le indicazioni sono le stesse: godersi la maratona e cercare di portarla in fondo senza guardar troppo il cronometro. Con Luca abbiamo poi ricordato alcuni ormai datati episodi mentre sua moglie Samanta ci guardava e rideva di gusto. Piacevole cena accompagnata dalle celeberrime paste del Dario di Volano, anche questo gradito ricordo dei nostri trascorsi da vicini di casa.
Viaggio lungo e lento per rientrare a Vicenza poi, messa a nanna la macchina dopo aver fatto benzina, eccomi qua davanti al pc. Giornata tranquilla vissuta in quel clima di sospensione, la classica atmosfera che nei film ti fa prevedere che stia per succedere qualcosa di importante. 
Nel mio film il capotreno ha la mano sulla maniglia della porta scorrevole e fischia per avvisare i passeggeri che il treno è in partenza. Il distinto signore in divisa sale e il convoglio si avvia.. the time has come, next (and last) stop Berlin


lunedì 22 settembre 2014

Ultimo tango a Vicenza

Titolo liberamente ispirato al film e alla canzone, ieri è andata in scena l'ultima mia fatica in terra palladiana. Ultimo allenamento lungo e a velocità tranquilla, una sorta di collaudo; vestito come sarò in gara alla maratona con pantaloncini e canotta della squadra, lenti a contatto, bandana e un paio di gel in tasca. Partenza alle 7:00, non solo per simulare la sveglia all'alba che mi attende fra sei giorni ma anche per esigenze logistiche, ieri mattina si è corsa la mezza maratona di Vicenza; ho cercato quindi di rientrare prima che l'evento partisse alle 9:30 da parco Querini. Mezza di Vicenza che fa da preludio ad una probabile maratona di Vicenza che gli organizzatori stanno tentando di inserire nel fitto calendario italiano del 2015. Il mio allenamento si è svolto al solito lungo la ciclabile della riviera Berica, 12 km in andata e altrettanti in ritorno; giro di boa classico alla chiesa di Costozza. Vista l'ora la ciclabile era abbastanza deserta, anche al ritorno solo pochi ciclisti e runners hanno incrociato il "freccia Gialla".
In città, invece, già alle 9 c'era un discreto movimento. Motivo principale, ovviamente, il discreto numero di partecipanti alla mezza maratona (circa 1000) con appresso accompagnatori e tifosi. Percorso complicato, numerosi strappi e tantissime curve, e risultato cronometrico deludente (esclusi i due alieni invitati); la grossa pubblicità e la presenza di un testimonial d'eccezione (Gelindo Bordin) non è bastata a portare atleti di livello alla partenza della manifestazione. Col mio primato personale sarei arrivato ampiamente nei primi 100 classificati assoluti e nei primi 20 della mia categoria.
Ieri è terminata l'estate e oggi inizia ufficialmente l'autunno, passaggio di consegne decisamente ammorbidito dalle condizioni meteo, già da inizio settembre le temperature si sono parecchio abbassate e le continue piogge di luglio e agosto hanno lasciato pochissimo spazio alle tipiche giornate di caldo afoso delle estati in pianura.
Oggi sarà anche il mio ultimo giorno di lavoro prima della trasferta tedesca; parte dunque ufficialmente il countdown, -4 allo start dell'operazione B-day @Berlin, il "freccia Gialla" è ormai in vista della final destination.. stay tuned

la Chiesa di Costozza

il Volto di Costozza
il pass x il ritiro pettorale

venerdì 19 settembre 2014

Due pesi, due misure

Venerdì 19 settembre, fra meno di una settimana la partenza per Berlino e fra nove giorni il compleanno assolutamente on the road lungo i 42,185km della maratona. Dal punto di vista atletico sto molto bene, mi sento preparato e fiducioso; terminata la fase di carico è ora periodo di rifinitura con molto riposo, distanze e ritmi abbastanza blandi ma anche tratti di velocità agile per tenere le gambe pronte a tutto.
Un paio di giorni tra i monti trentini per recuperare un po' di bagaglio, stampare i documenti per il viaggio e sistemare alcune cose, sabato torno in pianura a lavorare.
Un po' di arretrati di questa settimana: finale dei mondiali di basket fin troppo facile per team USA che spazza via una comunque ottima Serbia grazie a una quantità industriale di canestri; agli americani entrava davvero tutto e il 129-92 finale è una lezione forse eccessiva per i giovani e talentuosi balcanici. Nell'altro mondiale, quello di volley, la Francia dimostra di essere davvero in palla e accede facilmente alle semifinali, stesso copione per il Brasile che si presenta con i favori del pronostico agli scontri finali. Le altre due qualificate sono da un lato la sorprendente Germania che ha schiantato l'altra sorpresa Iran nello scontro diretto, dall'altro la padrona di casa Polonia che ha battuto in due incontri serratissimi (entrambi terminati 3-2) le avversarie Russia e Brasile. La vera sconfitta è quindi la corazzata russa, che arrivava forte della vittoria olimpica di due anni fa e dell'europeo dell'anno scorso; ancora una volta la straripante fisicità e il talento della Russia non si è concretizzato. Le semifinali saranno Francia-Brasile e Polonia-Germania.
Per me giornata intensa con mattinata nei vigneti per la vendemmia e pomeriggio dedicato all'atletica con allenamento e preparazione dei bagagli per Berlino. Vendemmia povera quest'anno a causa del continuo maltempo, la grandine ha causato molti danni e il poco sole ha ridotto di molto la resa delle viti.
Titolo del blog dedicato alla preparazione minuziosa della valigia da stiva e del bagaglio a mano. Molte sono le regole da rispettare riguardo al contenuto, inoltre ci sono limitazioni per quel che riguarda le misure e il peso. Dopo una breve e fruttuosa ricerca su internet mi sono scritto una check list delle cose da portarmi, quelle fondamentali (completo da running, scarpe, spazzolino, portatile e un paio di cambi) nello zaino da portarmi in cabina, il resto nella valigia da stivare. Armato di metro e bilancia ho preparato il tutto a puntino..
Nel tardo pomeriggio visita al coach per gli ultimi dettagli e al mio amico Luca che di maratone ne ha corse diverse e potrà sicuramente darmi qualche buon consiglio su come affrontare questa piccola impresa.
Ultimo atto preparativo per la maratona il taglio di capelli ad opera del mio fidato fratello

Vigneti della Val di Cembra
il nuovo look aerodinamico

domenica 14 settembre 2014

Day after day

Giorno per giorno, così sta trascorrendo il lento avvicinamento al fatidico giorno 26 quando un aereo decollerà da Venezia con destinazione Berlino. Questa settimana ho volutamente evitato di postare, mi piacerebbe dire che mi sono preso un po' di vacanza ma in realtà ho lavorato parecchio e ho avuto poco tempo di fermarmi a pensare e scrivere qualcosa.
Dopo le fatiche di domenica scorsa ho avuto una settimana molto leggera e lo saranno anche i prossimi 12 giorni. La tabella prevede corsa tranquilla e riposo a giorni alterni, quello che dovevo fare è fatto e i test dell'ultimo periodo hanno dato ottimi e incoraggianti riscontri; da adesso in avanti morbida e lunga discesa verso Berlino.
Restando in tema sport da segnalare due eventi che meritano assolutamente, dopo i recenti mondiali di calcio (fin troppo reclamizzati) si stanno disputando i campionati del mondo di altri due sport di squadra, meno blasonati ma (secondo me) molto più meritevoli di attenzione.
In Spagna si svolge quello di basket (Italia assente, non qualificata) che, stasera, avrà il suo epilogo con la sfida tra il team USA e la sorprendente Serbia. Sugli USA poco da dire, i fenomeni dell'Nba stanno asfaltando tutte gli avversari che incontrano con imbarazzante facilità trascinati soprattutto dalla coppia di Golden State Thompson-Curry nel backcourt e dalla devastante atleticità dei lunghi, Faried e Davis su tutti. Dall'altra parte la Serbia, 7° posto agli ultimi europei, ha iniziato faticando ma poi è cresciuta in maniera esponenziale partita dopo partita; guidata dal suo regista Teodosic ha battuto tutte le quotate avversarie che il tabellone le ha proposto. Precisione al tiro e la varietà di gioco proposta dai serbi è stata fatale alla Grecia agli ottavi, al Brasile ai quarti ed in semifinale alla quotatissima Francia; tutte queste squadre si presentavano favorite e ben rodate ma la gioventù serba ha avuto la meglio grazie a prestazioni davvero ottime. Teodosic e compagni saranno in grado di mettere in difficoltà il meglio dell'Nba? Stasera la risposta del campo; mia personalissima opinione è che i serbi daranno filo da torcere agli USA finché coach K non sveglierà i mostri che albergano dentro ai corpi dei giocatori americani..
L'altro avvenimento in corso di svolgimento sono i mondiali di volley, in Polonia. Qui Italia presente ma, purtroppo, mai protagonista. Formula di gioco strana (a mio parere assurda) che prevede tre fasi a gironi successive per delineare il quadro delle semifinali. Accorgimenti politici per garantire ai padroni di casa di arrivare più avanti possibile evitando i sempre pericolosissimi scontri ad eliminazione diretta. Al momento troviamo una pessima Italia già sicura di tornare a casa dopo la partita odierna contro l'Australia mentre, sempre nel nostro girone, c'è grande incertezza in testa. Passano il turno le prime tre di questa fase e la situazione attuale vede solo la Francia sicura e tranquilla di avere il pass in tasca; chi rischia di più è proprio la Polonia che dovrà battere proprio i transalpini per accedere al prossimo girone. Le sue dirette avversarie (Iran e USA) hanno impegni "morbidi" contro squadre già eliminate, logico pensare quindi a vittorie facili e rotonde. Anche qui al campo le sentenza definitive. Nell'altro girone dominano Brasile e Russia che si incontrano oggi per un anticipo di finale mentre il terzo e ultimo posto utile se lo giocano la solida Germania contro la sorpresa Canada. Favoriti i tedeschi, visti i precedenti ma anche perché avanti di 2 punti in classifica, partita sicuramente interessante da guardare anche se la copertura televisiva di questo evento è decisamente scarsa.
Trovo solo apprezzabile il tentativo della Rai di dare visibilità a i cosiddetti sport minori ma mi sento di criticare nuovamente i modi con cui lo fa. Trasmettere in diretta solo le prestazioni dell'Italia o dei suoi atleti non vi fa certo migliori di chi trasmette sul satellite o in pay-per-view; altro neo è il commento tecnico, spesso gestito da fanatici ex-praticanti che mettono ben poco di tecnico e troppe volte sparlano con linguaggio colorito e folkloristico, atteggiamento decisamente sconveniente e poco gradito.
Parlare molto meno di calcio e dedicare più spazio a sport come il volley e basket forse aiuterebbe i giovani a interessarsi ad esperienze di vita sane e utili per il futuro di questo malandato Belpaese..

lunedì 8 settembre 2014

Hangover

ovvero, the day after.. Dopo una gara lunga e col finale duro come quella di ieri è normale avere dei postumi dolorosi. Uscire dal letto dopo la Marcialonga Running può essere tutt'altro che banale. Anche se sei allenato e abituato, quando corri una gara come la mia di ieri le tossine nei muscoli delle gambe si sentono.
Sveglia quando era ancora buio, alle 5:30, colazione sostanziosa e poi via, in macchina verso Cavalese. Parcheggio e poi in autobus fino alla partenza di Moena. Il voler essere sul posto presto è cosa voluta, quando le gare sono importanti preferisco fare le cose con calma e con meno stress possibili. Ritiro pettorale all'ufficio gara allestito dentro il bel teatro di Moena, dove nell'atrio è stato allestito un plastico rappresentativo della valle di Fassa; la particolarità di questo plastico è il materiale con cui è costruito: il Lego. A fondo pagina vi lascio le foto di questa curiosità che ha un po' illuminato il pre-gara. Solito rituale con lungo e blando riscaldamento, un po' di progressioni e allunghi e poi schieramento in griglia. Temperatura e umidità gradevoli, giornata ideale per correre forte, pochi pensieri in testa mentre stringo la bandana e mi preparo allo sparo, puntuale alle 9:30. Un po' di traffico nel primo kilometro ma ho ormai imparato bene a svicolare le lumache e trovo strada libera in poco spazio. Primo tratto del percorso interamente sulla ciclabile, strada veloce in leggera discesa che invita a ritmi pericolosi, mordo a ripetizione il freno ben conoscendo le difficoltà che mi attendono e seguo la mia tabella ideale. Con precisione quasi svizzera replico fedelmente i parziali programmati: 5°km in 21'11", 10°km in 42'22", 15°km in 1h03'45". Nel tratto pianeggiante tra Panchià e Lago di Tesero tiro un po' il fiato e mi rifornisco bene, alla mezza maratona timbro 1h29'56", tabella rispettata quasi al secondo. Le gambe girano ancora molto bene, svolta a destra e imbocco il ponte sull'Avisio, poi sottopasso della statale, si esce già in leggera salita. E' nel sottopasso che mi trasformo da mite runner in squalo assetato..seguo l'odore del sudore e della fatica degli avversari e sbrano chiunque mi trovo davanti. Passi brevi e frequenze molto alte, sembro un motorino che passa a velocità doppia gli altri corridori, molti dei quali pagano caramente una partenza troppo veloce. Vari tratti sterrati e il suggestivo passaggio in galleria poco prima della stazione degli autobus, da lì la strada spiana per gli ultimi 450m, una volata imperiosa e ultimo sorpasso proprio sulla linea del traguardo. Tempo finale 1h52'07" per un eccellente 227° posto assoluto (su 1700 partenti). Due dati che confermano l'impresa compiuta nel tratto finale: al passaggio alla mezza maratona ero 254° (27 posizioni rimontate in meno di 5 km) e un parziale di 22'11" nei 4,5km finali (140m di dislivello in salita).
Oltre alla soddisfazione personale ci sono altri vantaggi nell'ottenere un risultato così buono, spogliatoio poco affollato, attesa per la doccia molto breve e acqua calda, fila per il pasta party quasi inesistente; i piccoli piaceri di arrivare tra i primi. Fugace momento di gloria quando il tuo pettorale viene pescato per i premi ad estrazione, vieni "intervistato" dal presentatore e scendi dal palco con un gran bel cesto di roba buona da portare a casa sorridendo ai molti sguardi invidiosi..
Ora vado a sciogliere un po' i quadricipiti femorali, altrimenti domani non riesco neanche ad uscire dal letto



sabato 6 settembre 2014

Blog on the road

Oggi il blog è davvero on the road, trasmetto infatti live @largo A. de Gasperi ad Azignano, all'ombra della vecchia stazione della cittadina vicentina. Una volta per di qua passava il treno della val di Chiampo che salendo trasportava le materie prime alle numerosissime concerie della zona, mentre scendendo riportava in pianura le pelli trattate da distribuire ai laboratori tessili che stavano in pianura.  Pausa pranzo lunghissima a causa dell'orario spezzato del negozio in cui lavoro, tocca riempire più di due ore di buco dalle 12:30 alle 15 facendomela passare in qualche modo.
Pausa dedicata ad ascoltarmi la puntata di ieri di DJCI col rientro di Aldo Rock e a sistemare dei dettagli in vista di domani. Il trenino "Freccia Gialla" ferma domenica a Cavalese per la Marcialonga Running, versione pedonale della ben più nota granfondo di sci nordico. Classico programma con la corsetta pregara di stamattina, controllo del meteo seguito dal rito della preparazione della borsa; giornata di lavoro e lungo viaggio per tornare tra gli amati monti trentini.
Marcialonga Running quindi, 25,5 km lungo le valli di Fassa e Fiemme, partenza da Moena poi il tracciato segue il tratto finale del percorso della versione sciistica; finale differente, non c'è la famosa salita della cascata ma la più morbida strada che sale da Masi all'arrivo di Cavalese. Morbida si fa per dire perché dopo 22 km farne 3 di salita al 4% non è proprio una passeggiata di salute, anzi. Strategia conservativa, partenza tranquilla e ritmo regolare fino al passaggio della mezza maratona (target 1h30' circa) per poi sfogare i cavalli sulla salita finale, sempre che rimanga benzina nelle gambe. Più di 2000 partenti, altissimo rischio traffico e imbottigliamenti in partenza, ma fortunatamente il mio tempo di accredito mi dà accesso alla seconda griglia di partenza e quindi un po' meno affollata delle successive.
Finalmente ritorna Aldo Rock a illuminare i weekend con vista su Berlino, l'Uomo si è ripresentato in formissima, carico di pensieri musica e parole. Settembre dev'essere il punto di svolta o un nuovo inizio per tutti coloro che si sono trovati a fare cattivi pensieri in questa estate balorda.
Nel reloaded del sito di Deejay trovate l'intero spezzone del programma, io vi lascio il link del primo intervento per far godere anche voi la perla di ieri, merita davvero un ascolto;

Blog Linus - Aldo Rock 5-09

Buon weekend Uomini


La vecchia stazione di Arzignano

La live Blog Station

mercoledì 3 settembre 2014

Le buone abitudini

Con l'inizio di settembre il mondo sembra essere ufficialmente rientrato dalle ferie. Non sono state delle gran vacanze, il flagello del maltempo sempre in agguato le ha rese poco estive. Per la cronaca a Vicenza è stata l'estate più piovosa almeno degli ultimi 100 anni, a detta del servizio meteo della regione Veneto ci sono state precipitazioni significative in 86 giorni dal 1° giugno al 1° settembre. Il rientro dalle ferie coincide quasi sempre con la ripresa della vita ordinaria e così è anche per me.
In questi giorni ho infatti riprese delle buone abitudini che, soprattutto durante il mese di agosto, avevo un po' abbandonato. Le principali sono due: sono iniziate le nuove stagioni radiofoniche di DJCI e Tropical Pizza, che vanno a farmi un po' di compagnia musicale nella giornata e ho ricominciato a puntare la sveglia al mattino per riabituare il corpo e l'omino del cervello ai ritmi tradizionali.
Rientro in aula, abbastanza traumatico, ma dal risultato quantomeno dignitoso. Stamattina è stato tempo di esami, dovevo recuperare uno dei piccoli infortuni della “tragica” sessione estiva. Esame non facile con l'aggravante del professore che ha nuovamente fatto volontariamente lo stronzo per complicarci la vita. Un po' di ansia leggendo il compito ma poi l'omino del cervello ha fatto il suo e mi sono messo in saccoccia un discreto 25. Tolto anche questo sassolino dalla scarpa si procede lungo la retta via dell'università, next stop l'inizio delle lezioni a ottobre.
Nel frattempo mi godo, finalmente, un po' di vacanze vere; venerdì inizio a lavorare e la prospettiva (seppur un po' lontana) di veder arrivare lo stipendio mi ha rasserenato parecchio. Questo giro mi tocca fare il promoter per la tanto amata Nokia, anche se acquistata dalla molto meno amata Microsoft.. In questo periodo c'è il lancio sul mercato dell'ultimo aggiornamento del sistema operativo Windows Phone e degli ultimi nati della lunga serie dei device Lumia, gli smartphone di casa Nokia. Luogo di lavoro l'isolato e un po' anonimo Expert di Arzignano che mi ospiterà per i prossimi weekend.
Con la serenità acquisita mi rendo conto di aver appena scollinato anche una delle ultime difficoltà della mia tabella allenamenti; oggi lunghissimo di 24 km superato agevolmente grazie alla temperatura mite e al cielo coperto della periferia vicentina, nei prossimi giorni poco impegno in vista del test agonistico di domenica alla Marcialonga Running. A proposito di Berlino ieri sono arrivati i primi dettagli dal tour operator: programma delle giornate, presentazione degli accompagnatori e conferma della lista partenti. Il mio nome e cognome appaiono nella starting list affiancati al pettorale numero 8306.

L'ultimo tassello è al suo posto, inizia ufficialmente l'ultimo kilometro della “road to Berlin”.