sabato 29 novembre 2014

Life in Vicenza

Undici giorni senza blog, diversi pensieri in arretrato da scaricare dalla mente. Mente molto occupata in questo periodo dalle tante e diverse attività: lavoro, scuola, allenamenti. Il lavoro in primis mi ha tolto molto tempo per pensare e fissare qualche episodio dei giorni che trascorrevano.
Eccomi quindi davanti al pc, è sabato poco dopo pranzo, sono a Sevignano. Tregua lavorativa questo weekend, in attesa della lunga e impegnativa tirata fino a Natale.
E' proprio da qui che parte il riassunto delle puntate trascorse:
Giovedì 20; "Luci a Vicenza"
Il pensiero del Natale appare all'improvviso lungo la strada che mi conduce dall'università a casa, sto sfrecciando in pieno centro e poco mi preoccupo dei passanti; ormai Dorothy è esperta nello schivare ignare figurine appiccicate ai sanpietrini di corso Palladio. Ad un tratto devo rallentare fino a fermarmi, un assembramento di giubbini arancioni sta freneticamente lavorando attorno ad un palazzo, tirano su una lunga scala e si arrampicano sopra il colonnato; stanno montando le decorazioni e le luci di Natale. Seguendo lo stile americano anche da noi si inizia sempre prima a spingere gli acquisti dei regali con promozioni e volantini vari e questo si porta dietro tutto il resto. Mercatini, luci, decorazioni prendono il sopravvento e invadono vie e negozi delle nostre città..e così sia, "luci a Vicenza"..
Domenica 23; "Sagome"
Longare, Vicenza; l'orologio della farmacia segna le 7:54, +8°C. E' una tipica mattina invernale in pianura, la campagna vicentina è avvolta nella frigida nebbia; lungo la ciclabile deserta si intravede solo una piccola macchia di colore, la mia maglietta giallo fluo che fende il muro bianco a passi corti ma rapidi. Lasciandomi la staccionata del parco sulla sinistra svolto secco a sinistra nel viottolo in selciato, in fondo altra svolta a sinistra per rientrare in ciclabile; bip del cronometro, giro di boa, si torna verso casa. Il paesaggio è quasi spettrale, la nebbia ti proietta in un mondo parallelo fatto di ombre e linee indefinite; sembra quasi impossibile ma al di sopra del tetto nebbioso il cielo è azzurro terso. Passate le 8:30 qualche altro runner decide di avventurarsi in questo universo, le loro figure sembrano quasi spettri, fluttuano nell'aria; sagome colorate che prendono forma solo quando ti passano a fianco nell'irreale silenzio che ci circonda, solo allora chi ti sfiora diventa una ragazza con le guancia rosse per il freddo, un signore sulla cinquantina sovrappeso che sbuffa ad ogni passo, due ragazzi che chiacchierano di calcio imbacuccati come i ricercatori del polo Sud. Ma ognuno poi prosegue per la sua strada tornando ad essere un'indefinita sagoma appesa sullo sfondo nebbioso dell'orizzonte..
Venerdì 28: "Geografia on the road"
Mattino presto, cielo plumbeo, mi attende un tranquillo allenamento. Invece della ciclabile che da Vicenza dirige a sud oggi ho scelto di andare a nord, lungo un bel percorso attraverso il quartiere di Laghetto, primissima periferia. Il nome deriva dalla presenza, in tempi remoti, di un bacino irriguo utilizzato per i campi limitrofi. Una volta bonificato ed edificato è diventato un tranquillo angolo residenziale a poca distanza dalla città. Particolarità del luogo sono i nomi delle vie, tutti dedicati a laghi italiani. L'allenamento si è trasformato in una piccola lezione di geografia, se infatti tutti (o quasi) abbiamo ben presente il lago di Garda, Como e Maggiore (le vie principali del quartiere) molto meno nota è la posizione di altri specchi lacustri come Pusiano e Viverone. Ampio spazio alle citazioni patriottiche tant'è che il mio percorso prevede il transito lungo le vie lago di Ledro, Levico, Toblino, Molveno ma anche richiami ad alcune perle altoatesine come Caldaro, Resia e Braies. Chissà se gli abitanti di questo quartiere hanno mai visitato realmente il lago che dà il nome alla propria via..
Vi lascio al weekend, con la settimana prossima spero che gli impegni mi diano un po' di fiato così da trovare un po' di tempo per scrivere con più costanza

martedì 18 novembre 2014

Altro giro..

Avrei voluto postare nel weekend ma ho voluto approfittare dell'occasione odierna per scrivere.
Oggi è infatti il compleanno di una persona importante, il 18 novembre 1956 nasceva il "vero anziano" di casa Dallagiacoma, il mio babbo. Abbiamo spesso avuto attriti e scambi di opinioni vivaci e ho sempre pensato che la cosa dipendesse da differenze generazionali o altre menate da adolescente. Col tempo ho invece capito che siamo molto simili e i nostri scontri erano dovuti alla caratteristica principale che ci accomuna: essere testardi. Testardaggine nel senso buono del termine ovvero quello di avere una posizione o un idea e difenderla strenuamente. Altre cose sue che riconosco in me sono il voler bene al nostro Trentino, la voglia di lavorare e di arrangiarsi, lo spirito mite e buona dose di umorismo. Trentini D.O.C. come si dice, Dallagiacoma: made by rock..
Nel weekend inoltre sono stato molto impegnato, in primis col lavoro e in secondo luogo da World of Warcraft nella sua ultima release: Warlord of Draenor. Ho passato le serate di venerdì e sabato a nerdare sulla nuova espansione dell'unico gioco che in questi anni mi ha tenuto compagnia. Evitando di entrare in dettagli inutili, il gioco è su stile fantasy, si gioca online ed è un multiplayer internazionale. La trama è piuttosto articolata, in breve si è un personaggio che nasce e cresce dentro un mondo attraversato da guerre e avventure varie; si fa crescere il livello del personaggio svolgendo missioni e completando obiettivi. Il divertimento è quello di giocare in gruppo e, da diversi anni, sono in un gruppo di giocatori italiani coi quali trascorro molte serate al pc. Ci siamo anche trovati varie volte, in questi anni, a fare scampagnate e mangiate in compagnia.
Domenica sera pausa meritata, verso le 22 mi sono seduto al tavolino del bar sotto casa e mi sono messo a scrivere qualche appunto sul mio quadernetto, ho ordinato una birra che ho rapidamente scolato; dopo tre giorni intensi ne avevo proprio bisogno. Alzo lo sguardo, poca gente al banco, alzo la mano "barista, altro giro.."
Ultime righe dedicate agli allenamenti, il terzo grosso impegno dell'ultima settimana. Giornate e corse mattutine martellate dalla pioggia fino a sabato. Il signor Maltempo ha deciso di darmi tregua e mi ha concesso un po' di tiepido sole durante il mio primo lungo (1h20' per un totale di 16,1km) di questo nuovo capitolo atletico. La destinazione finale è ufficialmente Treviso, proprio ieri ho confermato l'iscrizione. Ancora pioggia lunedì mattina mentre strigliavo ripetutamente la salita delle ville di m.te Berico; stamattina infine un progressivo al parco. Primi giri molto facili con quel "splich" piacevole ogni volta che calpestavo le pozzanghere; seconda parte molto più faticosa, hanno cominciato a farsi sentire le ripetute del lunedì. Ultimi due giri molto difficili unica consolazione lei, l'alieno. Dopo lunga assenza sono riapparse le sue Nike Pegasus fucsia e la sua coda bionda sulle stradine di parco Querini. Come già raccontato la cosa che più mi piace nel vederla correre è la sua ampia ed elegante falcata, anche perché fisicamente non si fa notare tanto; per di più faccia tesa, quasi incazzata..vabbeh in effetti neanche io quando corro ho un viso disteso e tranquillo..che dite se la merita una cioccolata calda uno di questi pomeriggi?
Altro giro, altro post..

mercoledì 12 novembre 2014

100+

Centesimo post del blog, centesima pagina di questo mio diario di vita. Come nelle migliori serie tv oggi vi racconto un po' di dietro le quinte.
Continuando nel giochino di pensare al blog come se fosse una sit-com oggi puntata dedicata all'executive producer. Il produttore è quel personaggio, che spesso rimane un po' nell'ombra e raramente conosciuto, che mette a disposizione del regista e del cast le risorse per realizzare l'opera. Il blog è stato pensato come un diario di bordo lungo la strada verso Berlino, immaginando la maratona di Berlino come la mia opera prima e considerando Treviso 2015 il sequel (o meglio, il secondo capitolo della serie) il mio produttore è necessariamente il mio coach, Claudio Pedri.
Persona molto mite e riservata, gran lavoratore, emblema del tipico trentino di montagna; casa, lavoro e impegno per la comunità. E che impegno..presidente da tempi immemori di una gloriosa famiglia di atleti che annualmente sforna giovani promettenti e prestazioni sempre migliori. Rappresentante principale di una delle realtà sportive migliori che il Trentino può vantare dedica tempo, conoscenze e competenze per trasmettere passione e disciplina ai suoi allievi. Ricordo ancora la sua faccia molto perplessa il giorno in cui varcai la soglia della palestra la prima volta; io un nerd sedentario dedito allo sport di poltrona mi ero presentato in scarpe da ginnastica a suola bianca, pantaloncini e una maglietta comprata al mercato, lui mi ha squadrato dall'alto in basso e la sua espressione diceva "ma 'sto qua 'n do volelo nar..". Carattere serio e severo, difficilmente si lascia scappare complimenti; è sempre il primo a trattenerti sulla terra in caso di buoni risultati ma, allo stesso modo, è il primo che ti incoraggia in caso di prestazioni sottotono. Col passare del tempo sono diventato un suo piccolo vanto ed io, diligente e costante, lo sto ripagando di tutto il tempo e consigli che mi ha elargito in questi quattro anni. Il progetto della maratona di Berlino, e quindi indirettamente l'intero blog, ha avuto il via libera proprio da lui e dalla sua famosa ed emblematica frase "ok..ma el sas si che la maratona l'ei longa?" E così si aprì il sipario su una delle avventure più esaltanti che un atleta può intraprendere, la maratona. 380 giorni sono trascorsi da quel pomeriggio, nel mezzo tre nuovi personali (5000, e due volte la mezza maratona) e 100 post del blog; tutto questo si può concentrare in qualche secondo di video..quello del mio arrivo a braccia alzate sotto il traguardo di Berlino, urlando al cielo i miei ringraziamenti ad almeno tre persone; la seconda (ma solo per questioni alfabetiche) è lui, Claudio "the executive Producer" Pedri..



sabato 8 novembre 2014

Yes man, we can

Ore 6:45, suona la sveglia e si apre il sipario di un nuovo weekend; l'orario e il panorama che si intravede dal lucernario non fanno presagire tanto relax e divertimento..
Nuvole basse e pioggerellina fitta fanno da cornice per la prima scena di questo sabato vicentino, mi alzo controvoglia, mi vesto bene infilo scarpette e cappellino e parto per il mio allenamento..no, non sono un pazzo, devo allenarmi adesso il resto della giornata la passerò al lavoro e al ritorno sarà quasi notte. Il signor meteo concede una tregua e per un'oretta la pioggia cessa quasi del tutto, giusto quel che serviva per completare i 60' di corsa a 4'40"/km previsti dalla tabella. Correre così viene fin troppo facile anche controvoglia alle 7 del mattino. Rientrato a casa mi godo il momento più bello della giornata: doccia calda e colazione abbondante; già uscendo dal bagno pulito e cambiato mi sembra di essere un'altra persona. Fatto il carico di carburante anche il mood svolta deciso in positivo.."yes man, we can" dico a me stesso mentre metto la giacca e raccolgo le chiavi di casa ed esco. Faccio appena in tempo a salire in macchina che ricomincia a piovere forte, faccio appena in tempo ad entrare nella prima rotonda che il solito ignorante mi taglia la strada, mi guardo in giro e vedo il mio positive mood che mi saluta e s'incammina verso casa..sarà una lunga giornata :-(
9 eterne ore di lavoro, tra clienti sbuffanti per il maltempo e le scarse offerte e colleghi incazzati per gli aggiornamenti inutilmente complicati del sistema gestionale del negozio. Alle 19:30 si abbassano le saracinesche e l'animo si riprende come quello di un adolescente che sente la campanella di fine lezione. La macchina vola via sulla SS11 "Padana superiore" e in breve raggiungo casa. Finita la cena mi ritrovo qui, davanti al pc a scrivere di un'altra umida giornata trascorsa sotto al 46° parallelo mentre si caricano un paio di puntate di "True Detective" ennesima serie molto bella prodotta dalla HBO che continua a sfornare telefilm di altissima qualità sia come sceneggiatura che come cast. Vi lascio e mi dedico al mio nuovo passatempo preferito, lo streaming..domani sarà una giornata molto simile a quella odierna anche se alla sera prevedo un finale molto divertente grazie al buon Andrea col quale abbiamo concordato una uscita a birra e risate..

mercoledì 5 novembre 2014

Roba da vecchi

Giornata uggiosa e ricca di pioggia in quel di Vicenza, occasione buona per cavalcare l'onda malinconica del maltempo per buttar lì due pensieri.
Il primo pensiero va a Camilla, la mia vecchia 500 (classe 1995) che in questi giorni sarà pensionata e sostituita da una pratica utilitaria 4x4 per agevolare gli spostamenti casa-lavoro del vecchio di casa (il mio babbo). Camilla va in pensione dopo quasi sei anni di onoratissimo servizio, acquistata a novembre 2008 da un anziano bolzanino che aveva macinato solo 20.000 km con la scatoletta a quattro ruote. Da subito c'è stato molto feeling tra il "nuovo" mezzo e il conducente, col passare dei kilometri l'affiatamento è aumentato e abbiamo condiviso diverse avventure stradali, come non citare la mitica scalata del passo Fricca (da Arsiero a Carbonare) sotto una fitta tormenta di neve di un ormai lontano febbraio 2011.. Diventata maggiorenne la splendida Camilla ha iniziato a mostrare qualche cedimento, inizialmente problemi al serbatoio e poi anche al motore tanto che, dall'anno scorso, non sono più io il fruitore dei suoi servigi; l'anziano Dallagiacoma ha preso il volante e, in vista del prossimo inverno, ha deciso il cambio della guardia in garage. Addio quindi o gloriosa Camilla, sentiti ringraziamenti alla tuo spartano abitacolo che mi ha accolto e coccolato negli oltre 70000 kilometri percorsi insieme. Ora resta solo da scegliere il nome della prossima cavalcatura delle scuderie di corte..
Il secondo pensiero è scaturito da una battuta tra amici, dopo aver affermato (nello stupore generale) che sto rinnovando la patente a qualcuno è scappato un "cavoli..se devi già rinnovare la patente sei proprio vecchio..". Li per li ci ho riso sopra anche se in realtà è assolutamente vero, all'interno del contesto universitario sono uno dei più vecchi iscritti e addirittura alcuni assistenti dei professori sono più giovani di me..è ora di finirla..(l'università, ovviamente) Andare a lezione in mezzo a gente che con gli anni '80 non ha nulla a che vedere fa davvero strano, troppo spesso citi o parli di cose che loro non hanno nemmeno sognato mentre cose che per loro erano fighe e alla moda per te erano superate o relegate al rango di "robe da boci". Oggetti che hanno fatto la storia della mia gioventù come il GameBoy (rigorosamente in b/n), il walkman a pile con le musicassette registrate dalla radio per loro sono pezzi d'antiquariato. Noi che le tute dell'Adidas e le All Star le usavamo a far ginnastica in palestra, che i jeans si scolorivano e strappavano da quanto li usavamo. Gente il cellulare se lo son comprato usato con 50000 lire risparmiate dopo un tirocinio a 17 anni e non l'hanno ricevuto in regalo alla prima comunione.. Che volete farci, son nato nell'84 io, son vecchio..
Ah, quan che ero gioven mi..altri tempi :-)

sabato 1 novembre 2014

Five days, five tags

Cinque giorni, cinque etichette ovvero una pillola per ogni giorno trascorso dall'ultimo post. E' stata una settimana abbastanza densa di episodi e spunti ma nessuno degno di un post dedicato.

Lunedì: Parole, parole, parole..
La giornata di lunedì è stata molto piena, mattina a scuola poi due riunioni JEst e pranzo al volo. Nel pomeriggio ho partecipato ad un incontro in università con Federico Coppola, un consulente aziendale in comunicazione e selezione del personale; dibattito aperto su vari temi, il principale come affrontare i disaccordi sul lavoro. Come da titolo il fulcro della discussione è stato sulle parole e di quanto sia importante il loro significato, usare le parole giuste serve a comunicare efficacemente le proprie idee e conoscere il significato delle parole è la chiave per capire cosa gli altri vogliono comunicarci.

Martedì: Fumo bianco
Allenamento mattutino al parco, abituato al tepore del sole della settimana scorsa è stato uno shock uscire di casa con circa 5°C e umidità sopra l'80%; come da titolo fumo bianco dalla bocca e freddo pungente. Dopo un paio di giri la situazione migliora, il sole per fortuna scalda ancora e il movimento genera il calore sufficiente a star bene. Sta di fatto che si è passati dalla padella direttamente nel freezer..

Mercoledì: PBJ
Il PBJ non è l'ultimo ritrovato della chimica ma semplicemente la più tipica delle merende americane, sono da sempre attratto e incuriosito dalle cose made in USA e questa volta ho voluto testare qualcosa di culinario. PBJ sta per peanut butter jam ovvero panino con burro d'arachidi e marmellata; mi sono quindi comprato il burro d'arachidi e ho provato. Per quanto strano l'abbinamento è valido e approvato, per la serie cambiare è buono :-)

Giovedì: let the show begin
Sempre in tema USA mercoledì notte è iniziato il campionato più spettacolare del mondo, l'NBA. Il torneo di basket americano è un incredibile show di più di 80 partite per ognuno dei 30 team messo in scena da circa 300 super atleti che in qualsiasi altro sport sarebbero degli dei in terra. Anche per i profani di basket guardare semplicemente gli highlights delle partite è puro spettacolo, in ogni match si susseguono giocate e numeri da circo; è uno sport di squadra (il singolo non riesce da solo a far la differenza sul lungo periodo) che insegna tantissimi valori e non serve avere particolari mezzi economici per mettere in piedi una squadra, basta una palestra e una decina di ragazzi. Poi in America ci mettono sempre del loro e tramutano in show qualsiasi cosa, let the show begin..

Venerdì: friday once again

E' di nuovo venerdì, ma senza Aldo Rock e senza Halloween; la festa dei morti è spesso un buon motivo per uscire e fare un po' di casino ma la mia serata è stata a casa sul divano. Avevo intenzione di andare in un pub vicino casa per una festa a tema ma le quasi tre ore di macchina per rientrare da Vicenza hanno spento le mie buone intenzioni. A farmi compagnia la satira di Crozza e la replica di DJCI, un po' di “Iene by night” e poi a nanna, domani ci aspetta il freddo alpino e 14 km di corsa tra le montagne trentine; quassù è già inverno Uomo..