sabato 30 agosto 2014

I conti cominciano a tornare..

..ma la Principessa parte

Weekend ad umore alterno, diviso tra il buonumore per un "lavoro" trovato, i 54 km di allenamento in tre giorni e il dispiacere per la partenza di Alessandra stamattina.
Lavoro quindi, finalmente si ricomincia. Si torna a fare il promoter, alla vecchia maniera; retribuzione a giornata, un minimo di rimborso spesa e orari decenti. Si torna in telefonia, ancora non so per quale marchio ma si parla senz'altro di cellulari, con la fine dell'estate ci saranno sicuramente nuovi modelli in rampa di lancio. Nuovo negozio, per queste giornate di promo sarò ad Arzignano. Unico neo di questi lavori è che i soldi arrivano, purtroppo, molto tardi; per il tipo di contratto classico si parla di 45-60 gg fine mese. Piccole gocce che possono iniziare a far tornare i conti.
Conti che continuano a tornare coi kilometri di allenamento, altro mese chiuso a più di 200 totali e un weekend veramente tosto con una somma di 54 km in tre giorni. Andando nel dettaglio ho cominciato venerdì con un lungo di 20 km, stamattina sgambata di 40' (circa 7 km) e domani mi attende un bel lunghissimo di 27 km. Col programma sono ormai alla stretta finale, mercoledì un altro lungo sostanzioso e poi concentrato sulla gara di domenica tra Moena e Cavalese.
Ma di corsa si parla molto (credo) anche sui giornali e in tv. Avrei voluto dedicare a questo piccolo evento un post a parte per raccontare anche altre cose a margine ma mi limiterò alla ricorrenza appena trascorsa. Sono passati dieci anni da una delle imprese sportive più importanti ed eclatanti per l'atletica italiana. Ricordo benissimo quel pomeriggio, era domenica 29 agosto ed era l'ultimo giorno delle Olimpiadi di Atene 2004. I greci avevano organizzato tutto molto bene e per fare le cose davvero in grande avevano messo come ultima competizione la maratona maschile, facendo partire gli atleti dalla epica piana di Maratona. Rivedere gli highlights di quella gara fa ancora venire la pelle d'oca. Il favorito della vigilia era il mitico Paul Tergat, icona straordinaria dell'atletica keniana di quegli anni, ma, grazie ad un finale di gara assolutamente grandioso, la gara la vinse Andrea Baldini. Il suo ingresso allo stadio Panatinaikò rimane tutt'oggi uno dei momenti olimpici più belli dello sport italiano. Finora non ho ancora accusato apertamente nessuno di avermi fatto iniziare a correre e di avermi spinto ad iscrivermi ad una maratona ma stavolta punto il dito..parte della colpa è proprio di quelle immagini di dieci anni fa.
La nota dolente del weekend è l'aver salutato la Principessa Alessandra, stamattina presto se n'è andata col treno. Da bravo cavaliere l'ho accompagnata in stazione e l'ho aiutata con i bagagli, un breve saluto nell'atrio e poi via. Spero si sia trovata bene a casa Dallagiacoma, per me è stata un bell'esperienza. Le cose che mi mancheranno di lei saranno il profumo di fragola del suo sapone e il suo sorriso e i suoi occhi azzurri. Ma d'altro canto non sentirò particolarmente la mancanza dei suoi lunghi capelli in giro per casa e soprattutto le sue taglienti e sarcastiche battute. Devo ammettere che stamattina ho voluto andare a correre per togliermi di dosso quel filo di malinconia che mi ha preso mentre rientravo a casa dopo averla lasciata al binario, pensando adesso a quel momento in stazione mi rendo conto che gli addii fanno sempre male..

giovedì 28 agosto 2014

Tutt'altro che sdraiati

Manca solo un mese all'agognato evento, 31 passi per arrivare al “giorno dei giorni”. Ultime due settimane di allenamento intenso, nel mezzo il test alla Marcialonga Running, poi riposo e rifinitura. Dopo la buona prestazione di Brunico anche il coach si sta convincendo che a Berlino io possa fare una gara di livello e sta iniziando a darmi consigli sul cosa fare e non fare in una maratona. Partire piano, restare concentrati, studiare i rifornimenti, stare tranquillo fino al 30°km e poi iniziare ad aumentare il passo (se c'è ancora benzina in corpo). In gare così lunghe è importantissimo avere pazienza e cercare di godersi un po' anche il panorama..
Stessa solfa per quel che riguarda gli esami, questi sono gli ultimi giorni di studio pesante poi, settimana prossima, proverò a dare un esame abbastanza rognoso. Verrebbe da dire che poi sarà vacanza ma, purtroppo, non è esattamente così. Passano i giorni ma il telefono non squilla e sono un po' preoccupato per il lavoro che non arriva, sono due mesi che non ho uno stipendio e la cosa comincia a pesarmi. Vorrei davvero trovare un modo per impegnare costruttivamente le mie giornate e averne un ritorno di soldi che mi faccia tirare avanti un po' più sereno.
Chi sembra vivere serenamente, nonostante orari massacranti, è la Principessa. Esce di casa presto, a volte torna per pranzo poi la sera rientra sempre abbastanza tardi. La vita al maneggio segue il progredire del giorno e i cavalli hanno bisogno di essere seguiti costantemente, l'impegno è notevole ma lei è quasi sempre sorridente. Se alla sua età riesci a sopportare questi ritmi e avere ancora la forza di prendere in giro un anziano sovrano quando torni al castello alla sera significa che quello che fai ti piace davvero.
Vederla rientrare stanca ma soddisfatta ogni giorno mi fa pensare ad uno dei pochi libri che ho letto ultimamente “gli Sdraiati“ di Michele Serra, editorialista de “la Repubblica”. Nel libro racconta, prendendo ispirazione da suo figlio adolescente, dell'atteggiamento poco combattivo dei giovani moderni; adagiati sulla vita che i genitori hanno servito loro già pronta, incapaci di costruirsi un domani coltivando i loro desideri e ambizioni. Dal libro potrebbe trasparire la rassegnazione dilagante tra le nuove generazioni, come a dire che se le cose stanno andando male non è colpa loro e quindi loro non possono far niente per migliorare la situazione; in realtà, tra le pagine, c'è la chiave per tentare di scardinare questa idea malsana. Cercare e inseguire con curiosità le proprie idee e inclinazioni è il motore del cambiamento, il fallimento non esiste, è solo un'opportunità per capire meglio il meccanismo. Si inizia con se stessi, poi la somma di vari individui arriva a contagiare la società; diventa un circolo virtuoso.
E' così che una ventiduenne inizia a studiare una cosa che le piace e su cui vuole costruire il suo futuro, anche se questo vuol dire finire a 300 km da casa oppure andare per un mese in una città lontana solo per lavorare a questa sua passione. E' così che un ventiseienne si iscrive all'università e cerca continuamente qualche lavoro da fare per pagarsi l'affitto e la spesa. E' il desiderio di conoscere che ti spinge a esplorare fin dove puoi arrivare con la corsa, è la voglia di capire cosa vuol dire correre che ti fa iscrivere ad una maratona.

Quando li vedi a tavola che si raccontano le proprie vite ti accorgi subito che il Re e la Principessa non sono ragazzi qualunque, sono persone che stanno rincorrendo le proprie idee e stanno riuscendo a realizzare i propri desideri; sono tutt'altro che sdraiati..

lunedì 25 agosto 2014

Per due chili di patate

Come ampiamente anticipato il weekend appena trascorso era incentrato sulla gara di sabato pomeriggio, da Brunico a Campo Tures, 17,6km nel verde della valle Aurina. Prima di parlare di corsa mi permetto una breve digressione sul viaggio per arrivare a Brunico perché è stato un mezzo calvario.
Ore 12:53 partenza da Sevignano, sotto una pioggia battente; le previsioni non davano spazio a incertezze, sarebbe stata una giornata decisamente bagnata. La distanza da coprire in macchina era notevole, ben 170 km per due ore abbondanti di guida tra autostrada e provinciali di montagna. Inizio tranquillo, svolgo rapidamente la pratica val di Cembra e verso le 13:20 imbocco la A22 in direzione Brennero. Il traffico verso nord è scorrevole, cosa che non si può dire della direzione opposta dove continui incolonnamenti bloccano i veicoli che si dirigono verso Trento. La cosa che mi ha sconvolto di più sono state però le code di macchine che si formavano all'ingresso delle aree di servizio e le folle oceaniche che prendevano d'assalto gli autogrill. Io stesso, fermandomi a fare il pieno di gpl alla macchina, ho dovuto fare slalom tra turisti spaesati e auto parcheggiate ovunque all'interno dell'area di servizio, una situazione mai vissuta e davvero allucinante.
Il mio viaggio prosegue e incontro diversi rallentamenti fino a Bolzano, da lì in poi andatura regolare e veloce fino a Bressanone. Uscito dall'autostrada inizia il tratto che più mi preoccupava, la strada statale della val Pusteria. All'inizio nessun particolare problema ma dopo qualche kilometro si materializza il terrore di ogni automobilista impegnato in montagna: il camper. Ora, io non ho nulla contro i turisti che vanno in ferie su una casa con le ruote ma su di una strada di montagna, per quanto ampia e con scarsa pendenza, il camper è lento e occupa interamente la visuale di chi gli sta dietro. Risultato: 25 km a ruota di una lumaca targata Padova senza riuscire a vedere a più di 5m dal cofano della propria macchina. Tentare di superare equivale infatti ad un tentato suicidio visto che, oltre alla visuale ostruita, c'è da considerare il traffico molto sostenuto in direzione opposta e il profilo della strada tutt'altro che rettilineo. Raggiungo finalmente Brunico e proseguo lungo la valle Aurina giungendo a Campo Tures alle 15:14 dopo 2h e 39 minuti di estenuante viaggio, tra automobilisti che non sanno dove sono o non sanno dove stanno andando; io mi chiedo ma cosa te lo compri a fare un navigatore se tanto poi ad ogni incrocio inchiodi per leggere i cartelli?? Beati i tempi delle cartine del Touring Club, per leggerle dovevi quantomeno accostare..
Traffico e ignoranti al volante a parte, la gara è stata decisamente positiva. La pioggia ha smesso durante il riscaldamento e, poco prima della partenza, è uscito pure il sole. Distanza “anomala” come si diceva di 17,6km e percorso ondulato; primi 4 km con diverse salitelle, un paio impegnative, poi si imbocca la ciclabile e si prosegue in leggerissima salita fino all'ultimo km, in corrispondenza del ponte sul torrente Aurino che fa da porta d'ingresso al finale della corsa nel paesino di Campo Tures. Come programmato con il coach Pedri partenza controllata e ritmo “tranquillo” fino al 10°km dopodiché cambio di passo e ultimi km con libertà d'azione. Da bravo soldatino mi sono schierato abbastanza avanti nel blocco di partenza per evitare il più possibile il traffico della partenza e poter velocemente impostare il ritmo prefissato. Primo kilometro timbrato in 4'16” mordendo il freno ed evitando collisioni, appena fuori Brunico imposto il pilota automatico sui 4'20” e navigo tranquillo fino al primo rifornimento osservando il piacevole paesaggio e sorridendo agli applausi delle persone che ci incitano da bordo strada. Nei pressi del 9°km prendo un gel e recupero un po' d'acqua dal ristoro volante; giungo al 10°km e il cronometro si ferma sui 43'06”, compiaciuto della mia prestazione controllata inizio ad aumentare leggermente la falcata. Giungo in breve al 13°km, mi sento molto brillante e le gambe girano davvero bene, cambio passo e inizio a spingere in maniera decisa; comincio da subito a recuperare metri sui vari atleti che ho in vista. Ampia falcata e appoggi leggeri, gli ultimi 3 km volano sotto le mie scarpette, dal 14° al 17°km il parziale è di 12'25”, gli avversari li mangio come biscotti inzuppati nel latte a colazione. Attraverso il ponte, ultimi 600m e altro cambio di passo, falcata un po' più corta ma frequenza aumentata, una lunghissima volata in pieno centro di Campo Tures; neanche mi accorgo di quelli che sorpasso, ultima curva e mi fiondo sul traguardo come un falco in picchiata su una preda, trillo del cronometro che si ferma, 1h14'47”. Mi complimento con me stesso, davvero una prestazione notevole, ritmo controllato e compito eseguito alla perfezione, cambio di passo e finale che mi hanno entusiasmato, ho corso davvero bene. Qualche minuto di defaticamento poi ritiro borsa e pacco gara; mi avvio verso una meritata doccia. Dopo una mezz'oretta di nuovo in zona arrivo per un veloce e gradito piatto di pasta, la giornata non è ancora finita.
Ore 20:54, via Carducci, Bressanone; parcheggio la macchina e chiamo il mitico Patrick Canal, amico di vecchia data, eravamo colleghi promoter al MediaWorld di Bolzano. Siamo d'accordo d'incontrarci per uscire, c'è la sagra in questi giorni; la serata prosegue in vecchi aneddoti di lavoro, discorsi di pallavolo e tante risate. Ci fermiamo in un paio di stand a mangiare “ciccionate” (come le chiama lui) ovvero dolci tipici della tradizione alpina ad alto contenuto di zuccheri e grassi. La migliore ciccionata è ovviamente lo strauben, rigorosamente annegato nella marmellata di ribes (o di frutti di bosco). Verso mezzanotte abbandono la piacevole compagnia del mio amico e ritorno pacifico verso Sevignano. A quest'ora in giro non c'è nessuno ed il veloce scorrere dei cartelli kilometrici dell'autostrada è quasi piacevole.
Che dire in conclusione, tanta fatica e tanto stress ma anche soddisfazione e qualche risata; in fondo è stata una gran bella giornata

P.s: titolo liberamente tratto da “per un pugno di dollari” riadattato visto il pacco gara “particolare”




giovedì 21 agosto 2014

Acqua che viene, acqua che va

Nuova puntata della serie “la Principessa con l'elmetto” durante la quale la nostra protagonista Alessandra è impegnata a combattere contro la pioggia insistente ma alla fine è costretta, mesta e bagnata, a fermarsi al negozio cinese in fondo alla via per comprarsi un ombrello; eh già, al Tempo e alle ferie dei negozianti non si comanda..
A Vicenza sono stati giorni a dir poco tempestosi, i nubifragi si sono abbattuti a ripetizione sulla città del Palladio e anche sulla testa del povero Paolo; il sovrano di casa, nei suoi allenamenti, ha dovuto infatti lottare non solo contro il cronometro ma anche contro gli autosabotatori che minavano il suo cervello allo scopo di farlo desistere dai suoi impegni atletici. La rocciosa volontà del nostro protagonista ha però avuto la meglio sia martedì mattina che ieri pomeriggio; inoltre Paolo si è anche ben distinto per le intense ore di studio di questi giorni e per l'eccellente risultato delle pulizie settimanali del suo piccolo regno. Unica nota negativa di questo stralcio di non-estate è la persistente assenza di possibilità di lavoro.
La sua testa è piena di dubbi e pensieri sul futuro mentre attraversa ponte degli Angeli, di ritorno dal centro, dopo aver ritirato gli occhiali appena riparati; lo sguardo è però distratto, Paolo osserva cuoriosamente il Bacchiglione che scorre sotto di lui. L'acqua è marrone, come nei giorni dell'alluvione ed il fiume è particolarmente gonfio; davvero non sembra di essere al 21 agosto, sembra di essere proiettati nel futuro di almeno due mesi..
Al suo “appuntamento con la storia” di mesi ne manca poco più di uno; la sua tabella riporta, per la giornata odierna, un rassicurante spazio bianco. Almeno oggi niente acqua in testa.. Riposo, in vista del weekend tra i monti trentini. Mentre cala la notte sta pensando a cosa mettere in borsa, domani si rientra a casa, a Sevignano dopo lunga assenza. Prima si passa per Rovereto a ritirare (finalmente) la nuova divisa sociale e la tuta della squadra, un altro tassello verso Berlino. Il trenino giallo-blu ormai ha in programma poche fermate prima di arrivare a destinazione. Sabato “el Gringo” sarà a Brunico, di nuovo sulla strada a fare sul serio. Distanza insolita di 17,2km ma temperatura e umidità saranno sicuramente più favorevoli rispetto a Scorzé, sarà un test utile per verificare il ritmo e il cambio di passo che il motore è in grado di scaricare sull'asfalto.
Tutti in carrozza, quindi, il trenino sta ripartendo. Final destination: Berlin Marathon


lunedì 18 agosto 2014

Il Lunghissimo

L'allenamento domenicale di questa settimana prevedeva l'inedito e temuto "lunghissimo", ovvero corsa a ritmo costante per più di 2 ore, nello specifico la mia tabella recitava 2h20' a 5'/km. Facendo due rapidi conti si raggiunge quota 28km. Sabato pomeriggio ho preparato il percorso, trovare così tanti kilometri lontani dal traffico evitando circuiti noiosi non è stata cosa semplice, ma alla fine ho ricavato un bel giro sfruttando la piana di Arcugnano e del lago di Fimon.
La pioggia dei giorni scorsi ha abbassato le temperature il che mi ha consentito di partire tranquillamente intorno alle 8. Sveglia puntata alle 7:15, colazione leggera, due gel in tasca e scarpette ben allacciate. 
Il percorso inizia lambendo il centro città, percorrendo la Leva degli Angeli, piazza Matteotti e via Giuriolo, prosegue lungo viale Margherita. La città ancora dorme e su molte saracinesche campeggia il cartello “chiuso per ferie”, anche diversi bar e osterie fanno il ponte lungo. Raggiungo il km 0 all'imbocco della ciclabile sotto l'arco delle scalinate di m.te Berico, sono le 8:12, scatta il cronometro e inizia questa lunghissima mattinata di corsa.
Primi 6 km lungo la desertica ciclabile Casarotto, nonostante sia festa e non sia un orario proibitivo non incrocio anima viva fino alla fontanella di Longara, da qui svolto a destra, attraverso la statale (anch'essa deserta) e seguo la strada che si incunea tra i colli. 6°km timbrato in 29'52” leggermente più veloce del ritmo richiesto ma la temperatura fresca e un po' di aria rendono il clima ideale e l'animo ringrazia.
Breve pit-stop per bere, riprendo la via e infilo strada delle Grancare che sarà scenario per molti kilometri. Il percorso si fa adesso un po' mosso con molte curve e lievi saliscendi, la strada fa da confine tra i campi, che si estendono sulla destra, e i colli, che si ergono sulla sinistra; l'altezza dei colli e la folta boscaglia offre molti tratti ombrosi e freschi. Dopo l'ennesima ampia curva disegnata alla base di un colle si raggiunge il paesino di Pianezze, qui una delle poche difficoltà del percorso. L'abitato è leggermente rialzato rispetto alla piana sottostante, c'è un po' di dislivello da superare per transitare al 10°km sotto la chiesa. Il cronometro squilla il passaggio in 50'02”, il tratto in salita mi ha rallentato ma c'è spazio e tempo per tornare in linea con la tabella. Ancora 200m in leggera salita e si giunge al punto più alto del percorso, ora c'è strada per “riposare”, da qui al lago sarà tutto in falsopiano discendente.
In breve si arriva al parcheggio in cima al lago di Fimon, 12°km timbrato in 59'47”, in discesa ho limato parecchio. Ci attende ora il giro del laghetto, 4km di sentiero sterrato in buone condizioni completamente piatti. Sono le circa le 9:15 e inizio ad incrociare i primi esseri umani lungo la strada, anche una coppia di "fratelli" runners che mi saluta cordialmente. 15°km, passo davanti al chiosco accanto al molo dove un paio di persone sono in coda per il caffè e per il giornale, 1h14'49”. Un ultimo kilometro in riva al lago per poi imboccare il nuovissimo sentiero sterrato che collega lo specchio d'acqua al paese di Torri di Arcugnano.
Il percorso è ora parallelo alla strada e corre tangente ai campi di mais che si estendono a perdita d'occhio nella piana incastrata in mezzo ai colli. I kilometri volano rapidi mentre si è immersi nella natura; sono ormai giunto a Torri di Arcugnano, il percorso ciclo-pedonale rimane spostato rispetto al centro del paese il che garantisce assenza di traffico veicolare. Una famiglia sta uscendo ora in bicicletta mentre passo al 20°km, 1h39'51”. Il mio road-book prevede ora una serie di vie secondarie che mi riporteranno sulla strada statale della Riviera Berica in un paio di km. Marciapiedi sconnessi e molti incroci rallentano la mia azione e acuiscono la fatica che sale lungo le gambe. Entro nell'abitato di Longara e sono nuovamente in vista della ciclabile Casarotto, pit-stop per bere alla fontanella e riparto verso nord direzione Vicenza.
Al sottopasso della tangenziale e dell'autostrada sono al 25°km, 2h05'03”, la mia andatura si è un po' appesantita e il sole inizia a farsi sentire ma mancano solo 3km al termine. Rialzo il baricentro e cerco di sciogliere un po' la corsa allungando il passo e riducendo la frequenza. Incrocio numerosi runners e semplici pedoni a spasso, sono ormai in vista di b.go Berga. Attraverso per l'ultima volta la statale e infilo il tratto finale della ciclabile sotto lo sguardo vigile di Villa Valmarana "ai Nani". In corrispondenza dell'osteria “al Gallo” c'è il mio virtuale triangolo rosso, inizia l'ultimo kilometro. Rinfrancato dall'ombra delle case e dalla vicinanza del traguardo il mio passo ritorna più elastico; sotto le mura delle ville di m.te Berico le mie gambe mulinano velocemente. Arcata delle scalette, traguardo raggiunto, stoppo il cronometro e sorrido soddisfatto leggendo 2h21'03”, il road-book segna 28,189km, obiettivo centrato. Sfiancato e trasfigurato attraverso la strada e cammino tranquillo verso casa.
All'altezza dell'università mi prende un moto d'orgoglio, decido di arrivare a casa correndo, a velocità blanda. Sento i muscoli contratti e affaticati che urlano pietà ma insisto, i piedi e le gambe si piegano al volere del cervello. Come più di due ore prima transito in via Giuriolo e risalgo la Leva degli Angeli, attraverso il ponte e imbocco contrà porta s. Lucia. Passo dinanzi ad un paio di avventori del bar sotto casa ed entro dal portoncino, sono le 10:48, termina ufficialmente questa mia piccola impresa.

Mancano 6 settimane a Berlino ed anche il "Lunghissimo" è in archivio, un altro piccolo passo in avanti..

sabato 16 agosto 2014

A volte anche l'acciaio brilla

In questi ultimi giorni la vita è trascorsa tranquilla tra gli afosi vicoli e viali palladiani, ma si sa che l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. In questo caso era dietro la curva che immette sul vialetto alberato di Parco Querini, erano circa le 9 di mattina di giovedì e l'imprevisto era un ragazzino ignorante e maleducato in bicicletta. Ignorante perché ha palesemente ignorato il cartello all'ingresso che vieta di circolare in bici dentro il parco, maleducato perché non solo mi ha urtato, non solo ha tirato dritto ma non si è neppure girato per vedere cos'era successo o quantomeno per accennare delle scuse. Risultato: occhiali volati a terra ed entrambi le lenti rotte; costo della riparazione 322€..tante grazie all'ignorante, anonimo e maleducato imprevisto.
Ieri sveglia presto per una gita fuori porta di Ferragosto, meta il classico raduno atletico di mezz'estate a Brentonico per il Galà di corsa campestre. Già dalla sera precedente avevo preparato la borsa e il mio animo al peggio (meteorologico) e sono stato facile profeta dell'incessante pioggia che ha bagnato il parco urbano di Brentonico per tutta la mattinata. Temperatura decisamente autunnale e campo gara molto pesante (per non dire semi-allagato) hanno fatto da cornice alla manifestazione andata comunque in porto. Nonostante le condizioni pessime bella soddisfazione il mio 5° posto nella agguerrita categoria dei Senior con ottimo riscontro cronometrico (migliorato il tempo dello scorso anno ottenuto in condizioni climatiche normali). Dopo la gara efficace e ritoratore cambio abiti e abbondante piatto di pasta seguito dalle premiazioni e ritiro dei pacchi gara. La nota piacevolmente sorprendente di giornata giunge verso le 13 con l'assegnazione dei premi ad estrazione, per la serie la fortuna è cieca e quindi sostiene le persone con difficoltà visive ho vinto il primo premio, un cronografo in acciaio dal notevole valore economico messo in palio da uno degli sponsor della manifestazione. Visti miei ultimi trascorsi direi che la vita deve fare ben altro per rimettersi in pari..
Acciaio luccicoso..

Il signor Maltempo sembra seguirmi come un'ombra e stamattina ha dato nuovamente segno di sé in quel di Vicenza, bagnando con una lieve pioggia il mio intero allenamento ma anche il percorso casa-stazione della Principessa che passerà questi due giorni a Treviso da una sua amica e compagna di università.
Ultimo inciso sugli Europei di atletica, non ne ho parlato finora per la bassezza dei risultati italiani e vista la mia scarsa fiducia in risultati di rilievo. Smentito tra ieri e oggi in maniera abbastanza secca da due nostre alfiere: in primis Libania Grenot che ha passeggiato (a detta di lei) nella finale dei 400m piani mettendosi dietro tutte le avversarie, gara effettivamente dominata dai primi metri e chiusa discretamente nonostante il faticoso finale; stamattina bell'argento per Valeria Straneo nella maratona, battuta solo dalla francese Daunay dimostratasi più forte negli ultimi kilometri. Piccola parentesi per un eccellente risultato (pur senza medaglia): la mia “amica” Federica Del Buono ha fatto segnare nella finale dei 1500m il suo nuovo record personale correndo con gran disinvoltura e ottima tattica di gara nonostante la sua giovanissima età (ricordo che è del 1994). Ripensando a quella gazzella bionda che correva al parco qualche mese fa..beh, avevo visto giusto..sa correre bene :-)


lunedì 11 agosto 2014

La settima sinfonia

Sottotitolo “l'incompiuta”
Prima o poi doveva succedere e quindi meglio che sia successo adesso quando ci sono valide attenuanti. Nonostante le buone sensazioni della vigilia la “maratonina di Scorzé” è andata male, il risultato cronometrico e l'evolvere della corsa sono stati deludenti. Traguardo raggiunto in 1h33'54”, ben lontano dal personale ma anche dall'obiettivo desiderato. Il clima torrido e i carichi di lavoro di questo periodo mi avevano “costretto” a fissarmi un target un po' più lento del mio PB, ho pensato di partire tranquillo e procedere secondo tabella per un tempo finale intorno a 1h30'. Avvio buono e andatura regolare, seppur quasi solitaria, fino al 12°km; dopodiché un calo sensibile e progressivo di forze mi ha fatto rallentare parecchio. Deluso dal risultato e perplesso mi sono rivolto al saggio coach Pedri che mi ha rassicurato, la preparazione alla maratona di Berlino sta incidendo molto sul fisico ed è quindi normale che su ritmi veloci la stanchezza arrivi prima. Aggiungendo anche il fattore climatico ecco spiegato il motivo di fondo di questa debacle. Il coach si è detto convinto che stiamo facendo un buon lavoro ed io mi affido totalmente ai suoi consigli e alle sue tabelle. Insomma, avanti tutta, prossima stazione Brentonico dove venerdì 15 c'è il classico appuntamento di mezz'estate con il Galà di corsa campestre. In tale sede ci sarà anche tempo e modo di fare il punto col coach sul mio andamento lungo la strada verso Berlino.
Domenica mattina mi sono invece prodigato in una sorpresa per la Principessa, fuori casa per far visita ad una sua amica. Sbirciando un po' su internet ho trovato alcune ricette facili e veloci per un dolce. La scelta è ricaduta sul budino al cioccolato, realizzarlo secondo i principi vegani è stata cosa non banale. Recuperato ingredienti e strumenti di lavoro mi sono dato da fare ed il risultato è stato discreto. Esteticamente non bellissimi ma molto cioccolatosi sono usciti tre bicchieri densi di budino. Uno l'ho testato io e devo dire che, a parte l'aspetto, ne è uscita una buona cosa. La Principessa stessa ha approvato dopo averne assaggiato uno oggi, dopo pranzo.
In serata simpatica uscita “maschia” con il buon Andrea, ex-collega Sky, sotto il segno degli aneddoti del suo lavoro all'Auchan conditi con tanta ironia. Siamo andati al lago di Fimon, poco fuori Vicenza, alla ricerca di un posto fresco e possibilmente ventilato; in questi giorni la canicola stagnate della città è veramente insopportabile. Pizzeria “Terrazza sul lago”, bel posto, ottime pizze e servizio veloce, ideale location per famiglie o gruppi di amici.

Una nuova settimana prende il via, nella speranza che il telefono squilli presto per darmi un lavoro, sembrerà strano ma stare a casa a far niente non fa decisamente per me..

tutto pronto sulla tavola

e mentre il latte diventa cioccolatoso..
..preparo l'ingrediente segreto..












..ed ecco il risultato finale

giovedì 7 agosto 2014

Day 5

Siamo giunti al 5° giorno de “la Principessa con l'elmetto” e i nostri due protagonisti vanno a conoscersi un po' di più col passare del tempo. Tra i due c'è un buon feeling, nonostante le palesi differenze, le chiacchierate a cena sono sempre divertenti. Alessandra e Paolo condividono un sano spirito autoironico e le punte di sarcasmo sparse dentro i loro racconti fanno sempre sorridere la controparte. Gusti musicali solo parzialmente comuni, l'anello di congiunzioni tra le canzoni preferite dai due è l'amato Ligabue; per il resto c'è parecchia divergenza, più o meno la stessa che passa tra Fabri Fibra e Caparezza..
Alessandra passa gran parte del suo tempo al lavoro, sveglia presto e rientro in serata; cosa faccia di preciso non è ben chiaro nella mente di Paolo ma poco importa, la Principessa arriva a casa stanca ma contenta di poter lavorare ed imparare molto durante questo tirocinio. I ritmi sono serrati ma, a detta del suo datore di lavoro, ci saranno anche momenti di calma.
Molto più monotone le giornate del nostro “anziano” sovrano, sveglia comoda e rapide ricerche di lavoro online o presso le agenzie interinali cadenzano il trascorrere del tempo in attesa dei pasti o delle sedute di allenamento. Andare a correre in questi giorni è decisamente faticoso, la canicola si fa sentire molto e neanche l'ombra degli alberi del parco riesce a mitigare la forza del sole che picchia in testa. Le mattinate orfane di DJCI, rendono tutto ancora meno sopportabile.
Si avvicina il weekend che fortunatamente promette un po' di movimento ad entrambi. La nostra Principessa domenica andrà a trovare una amica in quel di Bassano mentre Paolo sarà impegnato sabato sera nella maratonina di Scorzé.

Il periodo non è dei migliori per una gara del genere ma è una pietra necessaria sulla strada che porta a Berlino, servirà da test sulla condizione generale e su quanto il corpo sta imparando a gestire i ritmi imposti dal cervello. La speranza è che non ci sia troppo caldo, influirebbe in maniera decisiva sul risultato cronometrico e ci tengo a mantenere il trend monotono decrescente dei tempi sulla distanza. Percorso in circuito senza dislivelli significativi, si punta dritti ad abbassare il PB primaverile e riposizionare l'asticella intorno a 1h28'; peserà l'assenza del “leoro” Davide Parisi ma anche da solo ho già dimostrato di saper impostare e reggere un ritmo spedito. Fondamentale partire avanti, farsi largo nel traffico dei più di 2000 atleti partecipanti sarebbe inutilmente dispendioso. Domani ultima rifinitura al parco, poi sabato mattina usuale rituale di preparazione della borsa. E' troppo tempo che non faccio gare, le mie scarpette Racing stanno scalpitando e in questo mese avranno un bel po' di asfalto per placare la loro fame di kilometri..

lunedì 4 agosto 2014

La principessa con l'elmetto

La Pol&Paul Entrateinment ha il piacere di presentarvi la prima puntata di “la Principessa con l'elmetto”.
La prima scena si apre con il fischio di un treno che giunge alla stazione di Vicenza, la voce metallica dell'altoparlante annuncia che il Freccia Bianca proveniente da Milano e diretto a Venezia è in arrivo al binario 2. Il nostro protagonista sta attendendo all'esterno, dalla sua posizione riesce a controllare con lo sguardo sia la sua macchina parcheggiata poco distante sia l'uscita della stazione, e comunque là fuori il clima è un po' più fresco che nell'atrio. Ha la faccia un po' tesa, le poche telefonate intercorse tra lui e l'ospite in arrivo hanno disegnato nella sua mente alcuni scenari e ce ne sono almeno due vagamente preoccupanti. Sa solo che Alessandra è una studentessa di scienze veterenirarie presso l'Università di Parma ed è vegetariana.
Il primo scenario che si è palesato nel cervello dell'inquieto protagonista è quello di un'animalista convinta, di quelle che assaltano i laboratori con le cavie, probabilmente grillina no global e no TAV, attivista in almeno venti associazioni contro qualsiasi sopruso che l'uomo sta perpretando nei confronti di Madre Natura. Il secondo, forse ancora più inquietante, è che il suo ospite sia una figlia di papà, fighetta, snob, piena di soldi, con almeno 5 carte di credito e sia diventata vegetariana su consiglio di qualche psicologo alternativo dopo il suo passato di disturbi alimentari. Il fatto che arrivi in treno fa propendere più per il primo scenario, ma tale pensiero non è particolarmente sollevante per il protagonista.
Nel frattempo dal treno sono scesi i vari passeggeri e tra loro c'è una ragazza con tre valigie cariche e pesanti che si guarda in giro un po' spaesata; spera di incrociare lo sguardo di qualche anima pia che la aiuti a trasportare i vari bagagli lungo le scale e il sottopassaggio ma, purtroppo per lei, il Veneto non è patria di buone anime. Alessandra si avvia quindi mesta e affaticata lungo il corridoio verso l'uscita della stazione, chissa cosa passa nella sua di mente in quel momento.. Sale l'ultima rampa di scale e scrutando oltre l'uscita nota un figura esile con gli occhiali, è lui. Si avvicina con passo lento e stanco, lui intuisce le si fa incontro e si presenta: “Alessandra, immagino. Io sono Paolo”. Sul viso di lei si disegna un piccolo sorriso mentre lui si carica di parte dei bagagli e l'accompagna alla macchina.
L'attenzione di Paolo è subito catturata da uno strano cappello: è grigio, pesante, ha le cinghie tipo casco da bici, è un copricapo da fantino.. Caricata la macchina i due salgono e si avviano verso casa, la curiosità di Paolo è troppo pressante e chiede lumi ad Alessandra riguardo il suo soggiorno a Vicenza. La risposta è di quelle che lasciano basiti: “studio scienze equine, farò un tirocinio presso un maneggio, sono un cavaliere, mi piace moltissimo lavorare con i cavalli”. Giunti a casa Alessandra si sistema nel suo temporaneo alloggio, il resto della giornata trascorre fluida tra una gita al supermercato e divertenti conversazioni tra questi due curiosi e “anomali” personaggi.
La giornata di domenica trascorre molto più piatta, stanca per il viaggio e a causa del piccolo trasloco Alessandra si alza tardi e si prende una lunga pennichella durante il pomeriggio. Nel frattempo Paolo giochicchia al pc e sfrutta la quiete dopo il temporale per andare ad allenarsi.
Siamo a lunedì, Alessandra esce di buon mattino per andare al tirocinio, Paolo ancora dorme. Il suo animo è più sereno ora che la conosce un po' di più. Si era immaginato scenari eccessivamente pessimistici, si ritrova invece ad ospitare nel suo mondo una giovane ragazza, tosta ma simpatica con la passione per i cavalli. L'indole mite e gentile del nostro sovrano eleggerà ben presto Alessandra a principessa onoraria del suo piccolo regno, una principessa con l'elmetto..


P.s: Alessandra è una ragazza classe 1992, il re Paolo ha rapidamente fatto i conti e si è sentito decisamente vecchio..ma d'altronde, avete mai visto un sovrano giovane?

venerdì 1 agosto 2014

L'estate che (forse) non c'è

Mentre l'estate gioca a nascondino si è fatto l'1 agosto. Inizia un nuovo mese e manca sempre meno al giorno circolettato di rosso del mio calendario.
Dopo aver chiacchierato con il saggio coach Pedri abbiamo concordato il lavoro ma soprattutto le gare per queste ultime 8 settimane. Si comincia sabato 9 agosto con la maratonina di Scorzé, che si correrà on the sunset vista la partenza alle 20:30; sabato 23 agosto si va in “trasferta” a Brunico per una gara dal chilometraggio peculiare ovvero 17,3km (una via di mezzo tra 10 miglia e la mezza maratona); domenica 7 settembre sarà Marcialonga Running, 25km e spiccioli sul tracciato da Moena a Cavalese ben noto ai fondisti invernali. In mezzo a questi appuntamenti si alternano allenamenti lunghi, come i 24km di domani mattina, e intensi, come le ripetute sui 3000 di martedì.
A proposito di martedì, piccolo episodio che fa capire quanto siamo matti/malati noi runners: ero appunto al parco a correre ed ero in chiusura quando ha cominciato a piovere. All'inizio la pioggia era leggera e rada e quella a noi runners fa un baffo, anzi, è quasi piacevole. Come me continuano a girare altri 3 corridori con aria impassibile quando, in una frazione di secondo, la pioggerellina si tramuta in cascate d'acqua accompagnata da fortissime raffiche di vento. Nel volgere di 2 minuti di cronometro i vialetti del parco si sono trasformati in torrenti e laghetti, i vari intrepidi si sono dileguati mentre io, stoico e irreprensibile, concludevo il mio ultimo giro di allenamento. Di li altro scatto imperioso per rientrare a casa il prima possibile, mentre l'acqua invadeva strade e scantinati.
Risultato: allenamento terminato regolarmente ma il completo da running si è dovuto fatto un giro di centrifuga per espellere l'acqua mentre le mie scarpette ci hanno impiegato 36 ore di carta assorbente per tornare calzabili e al peso di fabbrica..
Asciugatura scarpe (work in progress)
E' stato un luglio decisamente strano dal punto di vista climatico, a mia memoria non ho mai visto così tanta pioggia in estate come nell'ultimo mese e mezzo qui a Vicenza, speriamo che agosto sia migliore, il mio corpo è ormai forgiato dalla chaleur vicentina e non ha paura dei 35°C con 80% di umidità.
Ultima news, dal mio superattico palladiano: con domani avrò un “ospite”, ho infatti affittato la camera del mio coinquilino (assente per ferie fino a ottobre); per il mese di agosto avrò il piacere (speriamo) di condividere gli ampissimi vani del mio appartamento con una studentessa universitaria impegnata in un tirocinio qua a Vicenza. Il tutto mentre continuo a cercare (ormai disperatamente) un qualche lavoro per tirar a campare..

Citando Ligabue: “Questa è la mia vita..sono quello che ci pensa..certi giorni è poca, certi giorni sembra troppa e invece non lo è mai..”