giovedì 19 novembre 2015

Work in progress

Il titolo odierno si può declinare anche in termini sportivi, dopo la gara di domenica mi trovo in un limbo, sospeso tra ciò che è stata la stagione 2015 e ciò che sarà quella 2016. La "maratonina d'autunno", in quel di Frangarto, è stata sinceramente deludente; lo stesso coach si è detto sorpreso del risultato in quanto anche lui si aspettava una prestazione brillante. La realtà dei fatti dice invece che qualcosa è andato storto, non ho raggiunto l'obiettivo cronometrico che avevo in testa e addirittura non sono neanche riuscito a limare il personale sulla distanza.
Mescolate ai circa 300 partecipanti saltavano all'occhio due canotte giallo-blu schierate affiancate nelle prime file dietro il nastro; subito dopo lo sparo il plotone inizia a muoversi ordinato e i due crussini viaggiano appaiati. Lato destro del duo presidiato dalla bandana nera de elGringo, lato sinistro da Giorgia "Garmin" Scottini che, nonostante sia solo alla sua seconda maratonina, detta il passo con piglio sicuro. Al quarto kilometro il duo naviga sincrono senza disturbo di altri atleti nei dintorni, il passaggio è quasi svizzero in 16'30", il paesaggio scorre veloce tra i meleti della campagna a ridosso del fiume Adige. Si chiude la prima parte di gara rientrando in zona arrivo per poi proseguire su di una strada consorziale lunga diversi kilometri solo leggermente incurvata per seguire il canale agricolo sul lato sinistro. Al decimo kilometro elGringo sente che le gambe ormai lo stanno abbandonando e alza il piede, i successivi dieci kilometri sono corsi più con la testa che con i muscoli, al 20° il cronometro segna 1h24'04" il record è ancora alla portata. Parte la volata, lunghissima, estenuante; fin sul tappeto rosso la speranza è viva ma che viene spenta subito prima della linea del traguardo. Lo sguardo del elGringo cade sul tabellone del cronometro di gara che segna 1h28'29", lo sconforto prende lo stomaco e l'omino del cervello se ne va sbattendo la porta.. Il post-gara è routine che non migliora l'umore, un lungo viaggio in macchina mi riporta a Vicenza dove si comincia una nuova settimana..
Lunedì inizia una nuova avventura, ho cominciato a lavorare in una piccola azienda vicentina all'interno dell'ufficio produzione. Basta telefonini e aggeggi elettronici vari, finalmente un po' di gestione di processi; molte cose da imparare velocemente e qualche idea da poter sperimentare sul campo reale dei reparti aziendali. Sono al quarto giorno di lavoro e le prime soddisfazioni iniziano ad arrivare: scrivania, computer, portadocumenti..ma non solo, proprio stamattina il mio capo (che è anche il titolare dell'azienda) ha approvato ufficialmente una mia proposta. L'idea è abbastanza semplice ma finora in azienda non si era mai ragionato in questi termini, si tratta di dare agli operatori dei vari reparti la responsabilità di registrare giornalmente i pezzi prodotti dalla propria postazione invece che limitare il conteggio al termine dell'intero ordine di lavoro di reparto. Ciò permette di avere sempre la situazione aggiornata anche nei casi (frequenti) in cui un ordine di lavoro rimane aperto per più giorni. Questo semplice foglio di carta permette inoltre di monitorare i tempi reali di lavorazione delle stazioni e i tempi di attesa tra le stazioni, fondamentale per coordinare il rilascio degli ordini di produzione e soprattutto permette di ottimizzare la gestione e la movimentazione dei semilavorati. Altra proposta al vaglio del boss è quella di implementare un lotto interno, al momento infatti i materiali vengono movimentati e lavorati seguendo le quantità giornaliere programmate; questo crea evidenti accumuli di merci in giro per i reparti, risulta inoltre molto difficile riprogrammare il lavoro durante la giornata. Se verrà implementato il lotto interno da un lato si avrà un maggior numero di movimentazioni ma si guadagnerà molto in flessibilità dei processi e in tempi d'attesa tra le postazioni. E ora sotto di nuovo, avanti col lavoro..