sabato 9 luglio 2016

The bitter end

Per la serie "non sempre le favole hanno il lieto fine", ovvero trovarsi a vedere una finale in cui si poteva essere i protagonisti.
Vigilia dell'epilogo dell'Europeo di calcio più bizzarro di tutti i tempi dove i luoghi comuni e le tradizioni pluridecennali sono state frantumate da alcune pagine che resteranno per moltissimo tempo negli annali di questo sport. Osservando solo il nome delle finaliste, in realtà, sorprende relativamente poco vedere il Portogallo contro la Francia (che era decisamente tra le favorite); andando a ritroso nei turni eliminatori invece le "anomalie" diventano la norma.
Per farla semplice diciamo che ogni squadra arrivata ai quarti ha disputato una o due partite assolutamente al di sopra di ogni previsione. In primis l'Italia che si è giocata ben due jolly contro il Belgio e contro la Spagna; due match dove la classe operaia di Conte ha messo in crisi fior di milionari talenti facendo due semplicissime cose: corsa e passaggi precisi. Purtroppo contro la Germania sono stati loro a giocarsi il jolly sfruttando la poca qualità italiana in mediana per fare possesso ed evitare di esporsi alla velocità dei nostri incursori. La lotteria dei rigori ha poi sancito il nostro finale amaro. Finale amaro a cui pochi giorni dopo è approdata la stessa corazzata tedesca che si è vista scardinare dai galletti francesi in stato di grazia divina; dall'inizio degli Europei i due blues Griezman e Payet stanno trasformando qualsiasi pallone in oro, per la gioia di Deschamp e di un'itera nazione. Proprio i sopracitati attaccanti transalpini sono stati i giustizieri di una delle favole più belle scritte in questa manifestazione: l'incredibile Islanda. I nordici passano il turno grazie ad un gol in pieno recupero nell'ultima partita dei gironi per poi compiere il miracolo sportivo contro i "maestri del calcio" inglesi. Anche per loro, purtroppo, arriva ai quarti il finale amaro; nonostante una partita generosa i francesi surclassano in qualità tecnica gli islandesi rispedendoli sull'isola del ghiaccio e dei vulcani. L'ultima favola calcistica è quella gallese che termina in semifinale dopo aver vinto il proprio girone ed aver annientato i talenti del Belgio con una partita perfetta; il loro finale amaro porta la firma di CR7, Cristiano Ronaldo. Nonostante un Europeo al di sotto delle aspettative il reuccio del pallone si è fatto trovare puntuale in tutti i momenti critici trainando la sua squadra fuori dai guai a suon di assist e anche di gol decisivi.
Rimane il capitolo finale che, visto il percorso delle squadre, risulta molto più incerto di quanto non potesse essere immaginato un mese fa. Se la Francia infatti arriva da favorita per la storia e per quantità e qualità di organico, il Portogallo ha dimostrato nella partita secca di potersela giocare contro chiunque grazie alla capacità di adattarsi all'avversario, contenerne i punti forti e giocare su quelli deboli per portare a casa la posta. In Champions League a spuntarla è stato proprio CR7 e il suo Real Madrid sull'Atletico di Griezman (secondo me il francese più incisivo); domani sera sapremo chi alzerà la coppa.
A margine si segnala che sempre in Francia si sta correndo il Tour e che questo pomeriggio si è corso il primo tappone su e giù dai Pirenei; per la cronaca si è imposto Froome con un incredibile e assolutamente inatteso attacco in discesa ai -15km dal traguardo conquistando tappa e maglia gialla. Domani si riparte con altri 5000m di dislivello in terra spagnola con arrivo in salita ad Arcalis in Andorra; vedremo chi avrà il coraggio di provare a ripagare con la stessa moneta lo sfregio subito oggi dal frullatore britannico. Per noi italiani occhi puntati su Aru che finora si è ben comportato; Nibali ha dato qualche segnale ma si sapeva non essere allo stesso livello degli avversari, il suo Tour è infatti un allenamento speciale in vista delle Olimpiadi.
ElGringo intanto prosegue sulla road to Venice con allenamenti all'alba; il cambio di clima si è sentito molto in quel di Vicenza, il forzato cambio dei ritmi della giornata è stato digerito con non poca fatica. Il sempre più prossimo trasloco aggiunge un po' di stress al tutto ma le sensazioni stanno migliorando e finché il cielo resta sereno non vale la pena preoccuparsi. Mi aspetta un Luglio decisamente intenso e spero di riuscire ad avere un riscontro positivo dalla prima vera tappa verso Venezia. L'appuntamento segnato a calendario è per domenica 24 sull'altopiano di Asiago, elGringo sarà ai nastri di partenza della mezza maratona Enego-Marcesina.
Ci si prepara inoltre alla trasferta milanese che nelle prossime settimane mi terrà impegnato nel lavoro, quattro giorni immerso nella pianura lombarda per poi rientrare ogni venerdì alla casa base vicentina. Ringraziando anticipatamente l'aria condizionata che mi terrà compagnia negli uffici vi rimando alla prossima puntata