Dopo la lunga e rigenerante pausa
estiva trascorsa tra i monti trentini si torna alla vita ordinaria.
Tempo di trasloco e quindi di cambiamenti a cominciare dalla casa;
appartamento più grande e più confortevole, dotato di
climatizzatore e con il riscaldamento a pavimento, unica piccola
pecca è l’assenza del balcone ma per il resto sono messo davvero
bene. Il comune di Binasco è a metà strada tra Milano e Pavia, in
mezzo alla pianura ma anche in mezzo al verde, a due passi dal
naviglio e dalla ciclabile; la distanza dal lavoro è minima, meno di
2 km, e in paese ci sono tutti i servizi: supermercati, bar e
pizzerie, banche, c’è persino lo stadio d’atletica.
Se l’ambiente cambia lo stesso non si
può dire della vita, la giornata tipo si discosta di poco da quella
vicentina. Ci si alza un po’ prima, ma solo per sfruttare l’aria
mattutina per andare a correre, per il resto la solita routine
lavorativa rallegrata a tratti dall’umorismo del nostro commerciale
interno.
Manca poco più di un mese a Venezia e
il “ritiro in altura” è servito a passare la boa di metà strada
macinando kilometri nei freschi boschi tra val di Cembra e altopiano
di Piné, ora arriva la parte tosta di lavoro specifico per
migliorare la velocità di crociera. Domenica il primo lunghissimo
padano corso a lato dell’autostrada dell’acqua meglio nota come
naviglio Pavese, sulla cui sponda è stato steso un nastro d’asfalto
che per lunghi tratti gode dell’ombra dei pioppeti. L’unico reale
pericolo sono i ciclisti che popolano in gran numero il percorso e
sfrecciano a velocità stile Giro d’Italia. Durante questa prima
uscita pochissimi i runners, forse per l’ora mattiniera o forse per
il caldo che comunque picchia forte in mezzo alle risaie; percorso
quanto mai lineare e senza difficoltà altimetriche, giro di boa nei
pressi della nota Certosa di Pavia. Due ore e spiccioli trascorse ad
un metro dal naviglio e ad almeno trenta dalla statale, lambendo i
numerosi paesini stesi al sole in mezzo alla pianura.
Il poco tempo libero che mi è restato
prima di ricominciare a lavorare l’ho passato tra Ikea e centri
commerciali per mettere a posto alcune cose dell’appartamento; un
paio di mobili, lo specchio per il bagno, lampadine e un po’ di
cose colorate per accendere il grigio perla dell’arredamento molto
sobrio messo dal padrone di casa. Padrone di casa poco attento e poco
incline alle esigenze degli inquilini, vari i problemi segnalati alla
consegna delle chiavi (il 10 agosto) e che solo questo weekend è
riuscito a risolvermi, dopo innumerevoli solleciti. Finalmente ieri
mi hanno collegato la lavatrice e solo oggi posso dirmi pienamente in
possesso di una casa bella e funzionale..
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