mercoledì 7 gennaio 2015

A noi basta un cappellino..

Inizia ufficialmente con questo post il 2015 del mio blog; dopo il breve benvenuto dato al nuovo anno qualche giorno fa è venuto il momento di riprendere il filo della storia.
Post odierno dedicato alla parentesi lavorativa presso il cinema TheSpace, famoso multisala situato nella zona commerciale adiacente al ben noto centro commerciale "le Piramidi". Parentesi breve, solo 14 giorni di contratto durante le festività natalizie, ma molto interessante sotto molto aspetti. Lavorare dietro le quinte fa sempre scoprire cose curiose e insospettabili; il mio primo giorno di lavoro, ad esempio, ho avuto il piacere di imparare ad usare la macchina per fare i pop-corn. Abituato alle classiche macchinette casalinghe (paragonabili ad un phon rovesciato) quella del cinema è tutta un'altra cosa. E' costituita da due recipienti a fondo riscaldato e dotati di miscelatori in cui si mette il mais e il condimento, tali recipienti sono incernierati ai lati di una vasca d'acciaio in cui si riversano i pop-corn dopo essere esplosi. Nonostante il misurino per il mais sia di piccole dimensioni la quantità di prodotto finito in uscita dal processo è decisamente notevole; in soli 80' di lavoro ho riempito 6 sacchi da 70l (come i cosiddetti sacchi condominiali per la spazzatura). Ora mi rendo conto che parlare di efficienza di dinamica della macchina sia cosa poco interessante ma io ci ho perso qualche ora a studiare i dettagli del processo..che ci volete fare, deformazione professionale.
Le mansioni di addetto multisala sono piuttosto varie ma sostanzialmente semplici; si parte dalla gestione del bar, molto simile a quello di un fast-food, al "retrobottega" (fare i pop-corn e gestire le scorte del banco), fare cassa al pic'n'mix (angolo delle caramelle self-service) controllare gli ingressi, tenere pulita la hall, le sale e i corridoi. Il bello e il brutto di questo lavoro è che si ha a che fare con le persone;  se da un lato ridi compiaciuto quando un bambino di quattro anni di dice "grazie signor cinema" dopo che gli hai strappato il biglietto, dall'altro lato hai da fronteggiare l'imperante mancanza di rispetto e la scarsa educazione dell'utente medio. In parte li capisco, anch'io quando vado al cinema lo faccio per staccare la mente e magari sono un po' distratto e spando qualche pop-corn ma, purtroppo, la scena tipica che si presenta è il bidoncino semi-vuoto lasciato sotto il sedile e il bicchierone di bibita a fianco. Altra usanza fastidiosa è il cliente che saluta solo in risposta dell'addetto agli ingressi e la totale assenza di un semplice "grazie" spontaneo. Fare questo lavoro è abbastanza faticoso, soprattutto nelle giornate festive quando c'è maggiore ressa e per via degli orari poco usuali che ha un cinema.
Il titolo è una doverosa citazione di Devis, il ragazzo che mi ha affiancato il primo giorno; era la vigilia di Natale, spettacolo delle 19:20 nella sala 5, la più capiente del cinema (450 posti); immaginate questa marea di persone che vogliono entrare, sono le 19:10 e la sala non è ancora pronta (in quel caso doveva ancora finire il film precedente). Lui è lì, stoico e impassibile, in mezzo al corridoio di entrata, le braccia conserte mentre osserva i clienti che si avvicinano 2 metri avanti a lui. Io un po' in disparte e anche un po' intimorito dalla calca che sembra pronta a travolgerci; si gira, mi guarda e sorride, lancia un'occhiataccia verso il mare di gente e dice con voce ferma: "potrete entrare fra 5 minuti, vi chiedo gentilmente di mettervi in una fila ordinata qui sulla sinistra per evitare di intralciare l'uscita delle persone dalla sala", la folla incredibilmente esegue..rimango allibito. Si gira di nuovo verso di me e mi dice: "visto..sanno che possono entrare solo quando lo dico io..a noi basta un cappellino e ci riconoscono come autorità, qui al cinema.."
Vi lascio con la foto un po' malinconica della mia divisa pronta ad essere riconsegnata al termine del mio ultimo giorno di lavoro..