lunedì 19 gennaio 2015

Quando gli alieni mettono gli sci

Altro weekend molto sportivo alle spalle, in primis per gli oltre 60km di allenamenti divisi tra venerdì (19), sabato (11) e domenica (31) ma non solo; mi sono dedicato infatti a molto sport in poltrona. Ringraziando il sito RaiSport per la buona qualità dello streaming mi sono goduto, piacevolmente seduto sul divano di casa, le dirette di alcuni eventi di questo weekend. In primo piano il volley maschile con l'ennesima vittoria di Trento che batte, tra le mura amiche del PalaTrento, un'agguerrita Perugia (che tempo fa segnalavo come mina vagante del torneo); la sfida era attesa, ad appena una settimana dello scontro in coppa Italia dove Trento aveva si vinto ma facendo molta fatica. Domenica pomeriggio c'è stata partita solo nel primo set, poi sono saliti in cattedra Nemec, l'opposto trentino ha chiuso con 18 punti e il 53% di attacco positivo, ma soprattutto un ragazzino di 19 anni che risponde al nome di Simone Giannelli. Il suo ruolo è quello probabilmente più delicato nel volley, il palleggiatore, proviene dalle giovanili del Trentino Volley e da ieri entra definitivamente nelle liste degli osservati speciali per le convocazioni in nazionale. Partita magistrale la sua, aiutata anche dalle ricezioni positive dei compagni, durante la quale ha messo in mostra un'eccellente visione di gioco e notevoli capacità tecniche, dimostrandosi una delle più belle scoperte tra i giovani talenti italiani del volley moderno. Trento macina punti su punti, lasciando ben poco da raccogliere a Perugia e continua così a tenere la testa della classifica a braccetto con Modena (vincitrice nell'anticipo contro Padova).
Inverno però significa soprattutto neve e quindi sci; domenica mattina si è svolta quella che secondo me, e molti altri, è la più bella gara di sci alpino in assoluto: la discesa libera di Wengen. Per la cronaca Wengen è una località alpina in Svizzera, circa 1200 mslm, incastonata tra vette spettacolari, tra cui il celeberrimo Eiger. Ciò che rende la discesa di Wengen così famosa e speciale non è solo questo paesaggio particolare ma principalmente la pista che viene percorsa, la Lauberhorn. Il lunghissimo tracciato, circa 4,5km, si stacca dalla montagna omonima e scende a valle con una serie di passaggi al limite del leggendario; il più famoso è probabilmente il salto dell'Hundschopf, un stretto balcone sospeso tra due rocce da cui gli atleti si lanciano nel vuoto per atterrare 30-40m più in basso. Gli atri passaggi caratteristici degli oltre 2 minuti e 30" di percorrenza della pista sono: lo stradino (oggi noto come S-Kerner), dove gli sciatori compiono tre curve molto angolate in rapida successione in un tratto largo 3 metri e a sbalzo sulla costa della montagna; il tunnel sotto la ferrovia e il tratto finale, l'Haneggschuss, due curve in fortissima pendenza che lanciano i concorrenti sotto il traguardo.
Io spesso mi trovo a parlare di alieni quando cito i top-runner e le loro imprese ma anche gli sciatori che affrontano queste discese a più di 100 km/h fanno abbastanza il paio; non è gente normale, bisogna avere un'incoscienza smisurata per fiondarsi giù per i pendii a quelle velocità riuscendo peraltro a disegnare magnifiche traiettorie per mantenere, se non incrementare, la folle velocità acquisita nei primi metri dopo il cancelletto.
Questo è il link al video degli highlights della gara dello scorso anno, godetevi anche voi (rigorosamente in HD) un po' di alieni con gli sci ai piedi..

Wengen Downhill 2014 Alpine Highlights