lunedì 16 febbraio 2015

The long road to Nanto

Domenica, ore 5:40. Nel buio di un appartamento di Vicenza suona una sveglia, è il mio cellulare. Spengo, mi alzo e mentre mi guardo in giro perplesso connetto il cervello. Solo allora realizzo che è tutto reale e che mi attende l'ultima lunghissima fatica in vista di Treviso. Questa volta ancora maggiore delle precedenti a causa dell'orario di partenza, del clima per nulla favorevole e per il percorso di ben 34 km da affrontare. Colazione leggera e carico di gel in tasca, pantaloni invernali, maglia termica maniche lunghe e maglietta fluo, fascia e berretto in testa, guanti. Pronti alla partenza. Il cielo è grigio e non promette particolare gioie, mi avvio tranquillo attraversando la città nel silenzio più totale; lì dove solitamente transitano migliaia di machine al giorno a quest'ora domina il rumore del mio respiro e dei miei passi.
Raggiungo rapidamente il secondo kilometro e imbocco la ormai celeberrima ciclabile "Casarotto" a pochi metri dalla statale "riviera Berica". Curiosità: la zona a sud di Vicenza viene appunto denominata riviera Berica per il suo particolare microclima mite d'inverno e fresco d'estate molto indicato per la coltivazione degli ulivi, di particolari vitigni e per le ciliegie; ora io non sono magari un'esperto ma in questi anni di allenamento la riviera Berica mi ha sempre riservato umidità altissima, piogge frequenti e spesso torrenziali e giornate estive decisamente torride..vabbeh, passiamo oltre.
L'orologio segna 24' di corsa mentre mi lascio alle spalle il sottopassaggio dell'autostrada e della tangenziale, all'orizzonte il sole cerca di aprire le nubi per riscaldare la strada ma, per ora, vince la coltre grigia. Nel più totale deserto prosegue il mio lungo viaggio verso sud, incrocio le prime forme di vita all'altezza del ponte di Debba, una signora sulla cinquantina è intenta ad aprire il bar; sono le 6:39 e il GPS segna poco meno di 8 km. Il decimo kilometro arriva nei pressi del campo sportivo di Longare dopo 48'24" di allenamento; da qui il paesaggio cambia, per i prossimi 7 km il percorso abbandona la ciclabile e prosegue su strade secondarie che attraversano in serie i vari paesini ai piedi dei colli Berici. Lungo tratti di strada ondulata si susseguono Costozza, Lumignano, Castegnero e infine Nanto dove è posto il giro di boa; tutti questi borghi sono caratterizzati dalle famose ville (spesso progettate dal ben noto architetto Palladio) che dominano enormi poderi di campagna, tipicamente vigneti, campi di mais, uliveti ma anche bellissimi faggeti come quello che costeggio per più di due kilometri appena fuori da Lumignano. Sono le 7:20 quando attraverso la deserta piazza della chiesa di Nanto, svolto a sinistra e dirigo verso la statale in leggera discesa. 18°km in 1h26'21", riprendo la ciclabile e inizio la risalita verso Vicenza; il sole ha finalmente vinto la battaglia con le nubi e inizia a illuminare e riscaldare il paesaggio altrimenti tetro e desolante che mi circonda. Purtroppo è solo un breve sprazzo di luce che le nuvole provvedono ad annichilire nel breve volgere di qualche minuto. Ore 8:00, vengo riaccolto a Longare dal suono delle campane della grande chiesa al centro del paese, sono in strada da circa due ore ma mancano ancora 9 km alla porta di casa. Quando la ciclabile ritorna a lato strada mi accorgo che la vita sta riprendendo possesso di queste lande brulle e umide, qualche coraggioso fratello runner inizia a fare capolino lungo gli interminabili rettilinei d'asfalto. Incasso i saluti cordiali e prendo coraggio per affrontare il finale; mi lascio alle spalle anche il trentesimo kilometro (2h23' circa) mentre attraverso il piccolo sobborgo di santa Croce. Inebriato dal profumo di brioche e dei crostoli che sale dalla pasticceria "al Gallo" sento che la meta è vicina e do fondo alle ultime energie; rientro in città e prendo di slancio viale Margherita, ormai sono all'ultimo kilometro. Risalgo la "leva degli Angeli" e passo il ponte, mi fiondo nella mia via e finalmente il cronometro si ferma; 34,2km in 2h42'15".
Che dire, "el Gringo" è pronto..e tu Treviso?