venerdì 11 aprile 2014

Gli Uomini parlano anche al giovedì

Il post di oggi è dedicato a Sebastiano Zanolli, manager di OTB/Diesel che si occupa del cosiddetto employer branding, detto in parole semplice si dedica a migliorare la reputazione del marchio come datore di lavoro (Employer branding Wikipedia). Come JEst abbiamo organizzato un incontro quasi privato con lui, non tanto in qualità di manager ma in qualità di pensatore e scrittore; Sebastiano infatti occupa il tempo libero scrivendo i suoi pensieri e tenendo corsi di vario genere. Per tutti i dettagli biografici e la lista dei libri scritti vi rimando al suo sito, molto ricco e interessante: www.sebastianozanolli.com.
Tornando a noi, ieri è stato un incontro davvero ispirante; il punto di partenza è stato indagare il giochino economico di cui, in quanto studenti universitari di ingegneria gestionale, un giorno saremo attori.
Retorica a parte la regola di base di questo mondo è fare margine e fare profitto e, avendo noi scelto di fare l'università e partecipare a questo giochino, dobbiamo sia conoscerne le cose buone ma anche le cose meno buone. Si è parlato di compromessi (necessari a sopravvivere nel giochino) e di come siamo noi a dover impostare un livello di compromesso nostro proprio.
In tema di scelte e opportunità si è parlato di obiettivi e strade, di come è necessario tastare il terreno e imparare a essere veloci nel capire se battere un sentiero ci può condurre verso il nostro obiettivo ultimo, perché in caso contrario percorrerlo è un dispendio di energie e risorse inutile e controproducente.
Altro argomento la comunicazione, molto in voga ad ogni livello di qualsiasi azienda. Comunicare è infatti l'attività che occupa la maggior parte del tempo delle persone che hanno una qualche responsabilità lavorativa, ma è anche quello che tutte le persone di questo mondo fanno quotidianamente. Due gli spunti fondamentali: il primo è che tutti abbiamo un "cartello" al collo con scritto "voglio sentirmi importante" e quindi se si comunica con qualcuno è molto utile saperlo leggere; il secondo è che lo scopo della comunicazione deve essere far capire dei contenuti, se uno non capisce ciò che gli stai spiegando probabilmente stai usando termini o modalità non adeguate.
La comunicazione è inoltre parte di una skill più ampia e da coltivare adeguatamente: il personal branding, ovvero come ci vogliamo posizionare nel mondo. Tre gli aspetti da ottimizzare: le conoscenze (i problemi che sappiamo risolvere), l'immagine e la comunicazione. Se si riesce a creare una propria immagine e avere una comunicazione adeguata alle conoscenze che si propongono si è molto più avanti della stragrande maggioranza degli attori del giochino economico.
Ultimo spunto, sempre in tema di skills, riguarda un paio di consigli che ci possono realmente differenziare dalla massa di persone che vengono giornalmente macinate dal sistema: il primo (comune peraltro a tutte le religioni) è di rispettare il prossimo, in tutti i sistemi chiusi se ti comporti male prima o poi paghi le conseguenze; il secondo è leggere tanto, non tanto per riprodurre obiettivi o valori altrui ma per prendere in prestito le esperienze di altri facendole nostre per aumentare la creatività e quindi avere varietà di soluzioni per uno stesso problema.
Vi lascio con una citazione, da un libro che lui ci ha consigliato:
"..tutte le cose che servono davvero le ho imparate all'asilo.."