venerdì 24 gennaio 2014

Home is..

Il post di oggi è ispirato dalla radio..oggi è venerdì ma purtroppo l'Uomo non è ancora tornato, in compenso le mie scarpe continuano a consumarsi lungo le umide strade vicentine. L'ispirazione è arrivata da Tropical Pizza, il pomeridiano di Radio DeeJay, in cui si è parlato di giovani che lasciano la casa dei genitori. Avvalendomi del diritto di cronaca un breve sunto della notizia: ogni anno vengono aggiornate le statistiche europea e, in questo frangente, si trattava della percentuale di giovani dai 25 ai 30 anni che non vive nella casa dei genitori. L'Italia si posiziona nella parte bassa della classifica con il 46% di giovani che vive ancora con mamma e papà; siamo in buona compagnia con Grecia, Spagna, Malta..mentre la testa della graduatoria è saldamente in mano ai paesi scandinavi con la Danimarca a dominare tutti dall'alto (o dal basso) del suo misero 1% di giovani residenti in casa dei genitori. Ora si può discutere per degli anni se la cosa sia un bene o un male per il nostro Bel Paese, se sia colpa dei soldi e della crisi, della cultura mediterranea e così via.. Personalmente faccio parte dei "nordici", ovvero di quelli che sono partiti da casa presto (a 19 anni) e che da allora ha praticamente sempre vissuto quasi autonomamente ovunque si sia trovato. La lista delle mie "residenze" è piuttosto ampia, sono partito a 19 anni da Rovereto per passare rapidamente a Verona dove ho vissuto 5 anni. Sono poi rientrato in zona Rovereto per due brevi parentesi ed infine è da 3 anni che vivo a Vicenza.
Pensando a tutto questo mio girovagare mi sono fermato sul senso che, negli anni, ho dato alla parola casa. E' curioso vedere che in inglese ci siano due parole significativamente distinte per intendere "casa": la prima è "house" che traduce il termine diciamo materiale di casa e quindi significa edificio, abitazione; il secondo termine è "home" che ha un connotato più concettuale, idealistico.. "home" lo si ritrova nei testi delle canzoni e delle poesie, una delle citazioni più famose è "home is where heart is". Mi sono messo a pensare a quali fossero per me i criteri per differenziare "house" da "home" e mi sono reso conto che in questi anni mi sono trovato a definire molti luoghi come "house" ma ancora di più sono quelli che rientrano nella condizione di "home". Mi è subito venuto in mente un messaggio che ho scritto dopo una piccola rimpatriata in quel di Verona nel quale dicevo che era bello avere una casa dove poter tornare ogni tanto. Casa per me è un luogo, non necessariamente fisico, dove sentirmi bene, dove poter trovare serenità e gioia e quindi ci sono milioni di luoghi che ho attraversato dove mi sono trovato bene e dove vorrei tornare: il mio ameno paesino tra i monti, la palestra dove ho iniziato a correre, il bar Sport dove andavo a bermi le birrette (sportive) con gli amici, qualsiasi posto dove ho incontrato qualche persona cara, la mia macchina, le numerose camere che ho avuto e che avrò.. Mi vanto spesso di essere una persona che si adatta velocemente ai posti che visito o frequento e in ogni luogo lascio sempre un pezzetto di me, in attesa di tornare a riprenderlo.. E' molto bello viaggiare ma è ancora più bello essere consapevoli che ovunque tu sia c'è sempre la possibilità di trovare una "home".
E' venerdì (quasi sabato ormai) e vi lascio con una chiusa degna del mitico Aldo Rock:
"man, home is where soul lives.. and my soul is on the road"