L'allenamento domenicale di questa settimana prevedeva l'inedito e temuto "lunghissimo", ovvero corsa a ritmo
costante per più di 2 ore, nello specifico la mia tabella recitava
2h20' a 5'/km. Facendo due rapidi conti si raggiunge quota 28km.
Sabato pomeriggio ho preparato il percorso, trovare così tanti
kilometri lontani dal traffico evitando circuiti noiosi non è stata
cosa semplice, ma alla fine ho ricavato un bel giro sfruttando la
piana di Arcugnano e del lago di Fimon.
La pioggia dei giorni
scorsi ha abbassato le temperature il che mi ha consentito di partire
tranquillamente intorno alle 8. Sveglia puntata alle 7:15, colazione
leggera, due gel in tasca e scarpette ben allacciate.
Il percorso
inizia lambendo il centro città, percorrendo la Leva degli Angeli,
piazza Matteotti e via Giuriolo, prosegue lungo viale Margherita. La
città ancora dorme e su molte saracinesche campeggia il cartello
“chiuso per ferie”, anche diversi bar e osterie fanno il ponte
lungo. Raggiungo il km 0 all'imbocco della ciclabile sotto l'arco
delle scalinate di m.te Berico, sono le 8:12, scatta il cronometro e
inizia questa lunghissima mattinata di corsa.
Primi 6 km lungo la
desertica ciclabile Casarotto, nonostante sia festa e non sia un
orario proibitivo non incrocio anima viva fino alla fontanella di
Longara, da qui svolto a destra, attraverso la statale (anch'essa
deserta) e seguo la strada che si incunea tra i colli. 6°km timbrato
in 29'52” leggermente più veloce del ritmo richiesto ma la
temperatura fresca e un po' di aria rendono il clima ideale e l'animo
ringrazia.
Breve pit-stop per bere,
riprendo la via e infilo strada delle Grancare che sarà scenario per
molti kilometri. Il percorso si fa adesso un po' mosso con molte
curve e lievi saliscendi, la strada fa da confine tra i campi, che si
estendono sulla destra, e i colli, che si ergono sulla sinistra;
l'altezza dei colli e la folta boscaglia offre molti tratti ombrosi e
freschi. Dopo l'ennesima ampia curva disegnata alla base di un colle
si raggiunge il paesino di Pianezze, qui una delle poche difficoltà
del percorso. L'abitato è leggermente rialzato rispetto alla piana
sottostante, c'è un po' di dislivello da superare per transitare al
10°km sotto la chiesa. Il cronometro squilla il passaggio in 50'02”,
il tratto in salita mi ha rallentato ma c'è spazio e tempo per
tornare in linea con la tabella. Ancora 200m in leggera salita e si
giunge al punto più alto del percorso, ora c'è strada per
“riposare”, da qui al lago sarà tutto in falsopiano discendente.
In breve si arriva al
parcheggio in cima al lago di Fimon, 12°km timbrato in 59'47”, in
discesa ho limato parecchio. Ci attende ora il giro del laghetto, 4km
di sentiero sterrato in buone condizioni completamente piatti. Sono
le circa le 9:15 e inizio ad incrociare i primi esseri umani lungo la
strada, anche una coppia di "fratelli" runners che mi saluta
cordialmente. 15°km, passo davanti al chiosco accanto al molo dove
un paio di persone sono in coda per il caffè e per il giornale,
1h14'49”. Un ultimo kilometro in riva al lago per poi imboccare il
nuovissimo sentiero sterrato che collega lo specchio d'acqua al paese di Torri di Arcugnano.
Il percorso è ora
parallelo alla strada e corre tangente ai campi di mais che si
estendono a perdita d'occhio nella piana incastrata in mezzo ai
colli. I kilometri volano rapidi mentre si è immersi nella natura;
sono ormai giunto a Torri di Arcugnano, il percorso ciclo-pedonale
rimane spostato rispetto al centro del paese il che garantisce
assenza di traffico veicolare. Una famiglia sta uscendo ora in
bicicletta mentre passo al 20°km, 1h39'51”. Il mio road-book
prevede ora una serie di vie secondarie che mi riporteranno sulla
strada statale della Riviera Berica in un paio di km. Marciapiedi
sconnessi e molti incroci rallentano la mia azione e acuiscono la
fatica che sale lungo le gambe. Entro nell'abitato di Longara e sono
nuovamente in vista della ciclabile Casarotto, pit-stop per bere alla
fontanella e riparto verso nord direzione Vicenza.
Al sottopasso della
tangenziale e dell'autostrada sono al 25°km, 2h05'03”, la mia
andatura si è un po' appesantita e il sole inizia a farsi sentire ma
mancano solo 3km al termine. Rialzo il baricentro e cerco di
sciogliere un po' la corsa allungando il passo e riducendo la
frequenza. Incrocio numerosi runners e semplici pedoni a spasso, sono
ormai in vista di b.go Berga. Attraverso per l'ultima volta la statale e infilo
il tratto finale della ciclabile sotto lo sguardo vigile di Villa
Valmarana "ai Nani". In corrispondenza dell'osteria “al Gallo” c'è
il mio virtuale triangolo rosso, inizia l'ultimo kilometro.
Rinfrancato dall'ombra delle case e dalla vicinanza del traguardo il
mio passo ritorna più elastico; sotto le mura delle ville di m.te
Berico le mie gambe mulinano velocemente. Arcata delle scalette,
traguardo raggiunto, stoppo il cronometro e sorrido soddisfatto
leggendo 2h21'03”, il road-book segna 28,189km, obiettivo centrato.
Sfiancato e trasfigurato attraverso la strada e cammino tranquillo
verso casa.
All'altezza
dell'università mi prende un moto d'orgoglio, decido di arrivare a
casa correndo, a velocità blanda. Sento i muscoli contratti e
affaticati che urlano pietà ma insisto, i piedi e le gambe si
piegano al volere del cervello. Come più di due ore prima transito
in via Giuriolo e risalgo la Leva degli Angeli, attraverso il ponte e
imbocco contrà porta s. Lucia. Passo dinanzi ad un paio di avventori
del bar sotto casa ed entro dal portoncino, sono le 10:48, termina ufficialmente
questa mia piccola impresa.
Mancano 6 settimane a
Berlino ed anche il "Lunghissimo" è in archivio, un altro piccolo
passo in avanti..